Da Roma in linea Rosanna Fortuna e Natalino Natoli. Tra mamma e papà: figli contesi nel conflitto genitoriale

nnatolipiccola.jpgDopo aver trattato ampiamente i disturbi d’ansia, vogliamo aprire un ventaglio di tematiche che riguardano le problematiche fisiologiche e patologiche della psicologia dello sviluppo.

Insieme alla collega R. Fortuna vogliamo aprire con i lettori del Notiziario delle Isole Eolie un dialogo aperto e vivace su diverse problematiche di natura psicologica, pedagogica e sociale, convinti come siamo che sapere aiutare non solo a prevenire la malattia ma a promuovere la salute e lo stato di benessere psicofisico.

Apriamo questo incontro con una problematiche attuale molto dolorosa che ha, come spesso succede, i bambini come vittime di un assurdo e patologico “triangolo drammatico” nel quale i presunti sentimenti di affetto, amore e protezione verso i propri figli contengono potenti meccanismi in grado di provocare dei danni profondi.

La possibilità di metabolizzare un’esperienza così dolorosa e complessa quale la separazione dei genitori per un figlio appare strettamente correlata sia all’età, ovvero alla capacità di elaborazione del minore, sia al grado di conflittualità, più o meno elevata, che può caratterizzare le relazioni della coppia genitoriale e delle reciproche famiglie di origine.

L’impatto negativo sui figli difficilmente avrà una evoluzione positiva se i genitori dopo la separazione ricercano la loro autostima unicamente o prevalentemente attraverso la squalifica dell’altro anche nel suo ruolo di genitore.

La relazione conflittuale comprende una serie di comportamenti che vanno dalla contestazione litigiosa a critiche e denigrazioni continue, rimproveri, rivendicazioni, rancori, accuse ed atteggiamenti autosvalutanti dell’altro, fino ad insulti e a violenze vere e proprie, che talvolta coinvolgono anche i figli sia direttamente che indirettamente, in quanto spesso assistono a tali comportamenti.

In questi casi i genitori molto spesso sono centrati su loro stessi e sulla loro relazione con l’ex coniuge piuttosto che sull’esercizio delle loro funzioni genitoriali. Entrambi sembrano poco disponibili a sostenere e recepire le esigenze e i sentimenti del bambino e a proteggerlo, e difficilmente si adeguano all’evoluzione dei suoi bisogni, poiché non riescono a porsi in un atteggiamento di distacco emotivo nei confronti dell’altro.

Se i genitori sono “immersi” nei loro problemi, viene ridotta anche la possibilità per il bambino di fare la spola tra momenti di allontanamento dai genitori e di esplorazione autonoma del mondo e momenti di riavvicinamento e di ritorno ad essi, alla ricerca di appoggio e conferma. In ogni caso il bambino viene investito di responsabilità che inibiscono le possibilità di riconoscere i propri vissuti, il cui peso nel percorso di sviluppo è evidente.

Di solito, quando i genitori presentano un’alta e pervasiva conflittualità, hanno bisogno essi stessi di essere sostenuti emotivamente, tendendo a porre il figlio in una posizione marginale o a strumentalizzarlo nell’attacco reciproco. In questi casi il minore viene coinvolto in un processo di triangolazione che lo pone in una condizione di inversione di ruoli in quanto lo vede assumere una posizione “genitorializzata”, a cui il sistema parentale chiede cura e protezione. In queste situazioni il genitore convoca il figlio a sostenere le proprie ragioni contro quelle dell’ex coniuge, con l’effetto di costringerlo a schierarsi e a non poter riconoscere e valorizzare il legame con l’altro genitore. Altre volte invece al figlio è richiesto di assumere il ruolo di “intermediario”, a causa dell’incapacità dei genitori a comunicare in modo sereno ed efficace, visto l’eccessivo coinvolgimento nel conflitto. Inoltre, anche il meccanismo giudiziale che coinvolge la coppia coniugale rientra in un’ottica in cui tutto è visto in termini di vittoria o sconfitta, e non lascia spazio a scelte e posizioni alternative.

Queste situazioni possono facilmente provocare diversi effetti dolorosi per il bambino: primo fra tutti il sentimento di trovarsi ad avere un ruolo di giudice sulla vita dei propri genitori, in cui viene implicato in tematiche che non gli spettano perchè riservate agli adulti. In questo modo il piccolo acquisisce agli occhi del genitore con cui si schiera un potere dato dalla sua complicità, mentre nei confronti dell’altro si nega la possibilità di vivere sentimenti positivi con lui connessi e ciò può portare ad una rottura del legame o comunque ad un allontanamento affettivo.

Pertanto, i figli coinvolti nel conflitto genitoriale è come se perdessero entrambi i genitori: sia quello con cui si alleano, sia quello contro il quale si volgono.

La contesa dei genitori va considerata quindi una violenza che porta ad un danno psicologico significativo per il figlio perchè va contro il diritto del bambino a rapportarsi in modo sereno ed equilibrato con entrambe le figure genitoriali.

Al contrario, le conseguenze negative della separazione possono essere superate quando i genitori riescono a cooperare per soddisfare le esigenze educative ed affettive dei figli.

Un adeguato sviluppo della personalità del bambino richiede un atteggiamento di disponibilità da parte dei genitori, la capacità di comprendere e soddisfare le esigenze di accudimento del figlio e la possibilità di fornirgli validi modelli di identificazione. Per tale ragione, lo sviluppo psichico armonico del bambino dipende in gran parte da una serena rinegoziazione di nuovi equilibri strutturali, funzionali e relazionali. Si tratta quindi di un processo di “ridefinizione genitoriale”, che implica inevitabilmente una netta demarcazione tra ruoli parentali e ruoli coniugali. In sintesi, quello che si vuole sottolineare è che l’aspetto problematico non sembra essere il conflitto in sè, quanto la sua gestione e l’opportunità per i soggetti coinvolti di affrontarlo in modo costruttivo.

Dr. Natalino Natoli  (Psicoterapeuta)

Dr.ssa Rosanna Fortuna (Psicoterapeuta)

Da Roma in linea Rosanna Fortuna e Natalino Natoli. Tra mamma e papà: figli contesi nel conflitto genitorialeultima modifica: 2013-05-29T09:37:58+02:00da leonedilipari
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