Da Stromboli in linea Giusi Oliva

goliva.JPGdi Giusi Oliva

D’estate, come ogni anno, mio padre, appassionato apneista, si tuffava con una cesta, che era stata il contenitore di una aricci.JPGpalma da trapiantare, e iniziava la raccolta dei ricci. Noi bambini lo seguivamo, con la maschera, nuotando a perdifiato per ore e ore, seguendolo senza posa. Il mare era caldissimo, il fondale stupendo, i pesciolini nuotavano indisturbati e le alghe si dondolavano dolcemente spinte dalla corrente. La luce del sole inondava d’immenso l’ambiente e si rimaneva abbagliati quando si sollevavano gli occhi per guardare il cielo. Quando la cesta era colma facevamo ritorno a riva entusiasti e impazienti di iniziare ad aprirli per poterne mangiare le uova. L’occorrente era pronto: forbici, cucchiaini e limoni. Questa attività attirava la curiosità dei turisti presenti sulla spiaggia che si avvicinavano per vedere da vicino. Noi, con slancio, le offrivamo decantandone la bontà. Sulla ghiaia nera a piedi nudi, si faceva festa: l’antipasto era servito!

Foto Nino Spartà. Ricci di mare con patella.

 

Da Stromboli in linea Giusi Olivaultima modifica: 2009-08-11T09:40:39+02:00da leonedilipari
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