di Angelo Sidoti
Si parla tanto in questi giorni di turismo, ogni operatore incomincia a tirare le somme di come e’ stato questo inzio di stagione.
E’ diffuso il pensiero che quest’anno sara’ veramente amaro per tutti.
Il turismo e’ un settore di prim’ordine. Il settore delle vacanze del nostro Paese genera una quota di fatturato che e’pari all’8-10% del Pil nazionale. Una risorsa sostanziosa che da’ lavoro a oltre un milione di persone.
Per Federalberghi 6 italiani su 10 resteranno a casa e le partenze sono crollate mediamente di quasi il 30%.
Il giro d’affari complessivo dell’estate e’ sotto del 22%. Dopo le contrazioni registrate nel mese di Giugno (-22%) e di Luglio (-13%) non ci si aspetta un mese di settembre migliore (-28%).
Dalle testate giornalistiche leggiamo che nonostante il turismo in questa stagione piange i prezzi restano salati.
Infatti in Italia si pratica un prezzo medio di 64 euro a camera, mentre in Grecia 36 euro ed addirittura in Spagna si registra il più basso pari ad 29 euro.
Penso che a Lipari il prezzo medio di 64 euro a camera sia veramente una chimera almeno nel settore alberghiero, anche se mi giunge notizie che gli alberghi pur di impegnare le camere vuote praticano prezzi quasi concorrenziali ai loro colleghi del settore B&B o Case per Vacanze.
Se guardate le interviste dei rappresentanti di categoria dicono l’esatto contrario ovvero che il prezzo e’ quello giusto e che invece mancano le strutture.
Cosa si intende per strutture o servizi?
Tutto quello che manca da Noi e che nessuno fino ad oggi e’ stato in grado di programmare, pianificare e quindi attuare.
“Stiamo parlando di trasporti, di infrastrutture, di spiagge curate, di supporto alla imprenditoria, di turismo culturale o legato ad aspetti naturalistici”.
E proprio su questa linea che anche la nostra amministrazione dovrebbe muoversi. Vanno bene i piccoli segnali ma questi poco servono allo sviluppo del settore turistico nel suo complesso.
Bisogna quindi avere una visione di lungo periodo che non abbiamo mai visto in passato e che nessuno ci sta rappresentando nel presente.
Certo anche le aziende del settore hanno fatto politiche di Marketing per me sbagliate. Le tariffe si sono fatte sul prezzo dell’anno precedente e non sono state adattate alla domanda.
“I prezzi contano in una stagione di mercato aperto”. Adesso il mercato e’ chiuso: la gente non ha un budget per le vacanze. Non sa quanto può e quanto vuole spendere perché ha paura delle tasse presenti e future.
Quindi gli albergatori cosa dovrebbero fare? Dovrebbero adattare le proprie tariffe per cercare di soddisfare nel migliore dei modi la domanda.
Altro elemento che danneggia il settore e’ la tassa di soggiorno. Ma non in quanto tassa ma invece in quanto il criterio di applicazione e’ diverso da comune a comune (sono 400 i comuni d’Italia dove e’ stata applicata la tassa).
Insomma e’ veramente un gran rompicapo.
Non parliamo da Noi che a stagione inoltrata incominciamo ad emanare provvedimenti che hanno solo come obiettivo quello di scoraggiare quel poco di turismo che arriva alle Eolie (parcheggi a pagamento, tasso di sbarco anche per i pedalo’, tassa per accesso ai musei. Etc etc etc.).
“Diciamocelo siamo un po’ allo sbando”.
Il nostro obiettivo principale dovrebbe essere, oltre la realizzazione di quelle infrastrutture e servizi esposti in precedenza, la:
a) la realizzazione del mega porto inserendolo in un contesto che non danneggi le imprese eoliane che in questi anni hanno investito nel settore del turismo e nei servizi collegati
b) utilizzare i distretti turistici per azioni comuni al tutto il comparto per la propaganda, di azione di marketing e di sviluppo condivise
c) la realizzazione del Parco e dell’Area Marina Protetta come strumento di promozione turistica. Le nostre isole, infatti, potrebbero rappresentare maggiormente delle mete importati del turismo naturalistico, non un turismo di massa ma un selezionato popolo di vacanzieri interessati in maniera particolare alle bellezze paesaggistiche e al contatto con la natura incontaminata e protetta del nostro territorio
d) la ricerca di investimenti nel settore museale come quello legato alle antiche e storiche attività pomicifere ed altre attività artigianali
e) il progetto di riconversione delle aree di cave, ormai abbandonate, che passi obbligatoriamente attraverso l’Ente Pubblico ma che non vieti in modo categorico la partecipazione del privato che dimostri competenze e risorse “proprie”sufficienti ed immediatamente disponibili.
Come potete comprendere tutti questi punti vanno racchiusi in un progetto generale di sviluppo del territorio, che deve trovare l’accordo e la soddisfazione di tutti i soggetti coinvolti (pubblica amministrazione, privati etc etc) e dove l’elemento anche della formazione scolastica e’ importantissimo.
Per fare tutto cio’ non dobbiamo andare lontano ne importare conoscenze. A Lipari esistono persone professionalmente capaci che possono realizzare questo grande progetto basta metterle insieme tralasciando la loro provenienza politica. L’unico obiettivo comune “quello di creare un futuro migliore per noi e per i nostri figli” ed un Paese “veramente ospitale” per chi decide di trascorrere le vacanze da Noi.
E qui casca l’asino.
Continueremo a farci dominare dalla politica anche in questo tipo di progetti? Oppure per una volta cercheremo di far prevalere il “bene comune di tutti”?
Spero vivamente che prevalga la seconda ipotesi.
Buone vacanze a tutti
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