Siamo in Francia, a Parigi nel… 1793, circa 2 secoli e 20 anni fa.
Filippo Buonarroti nel suo libro “ Cospirazione per l’eguaglianza detta di Babeuf” a pag. 93 ( edizioni Giulio Einaudi 1982) scriveva….
“L’esperienza della rivoluzione francese con tutti i suoi torbidi, intrighi,lotte e guerre di potere, mi sembra abbia dimostrato che un popolo, la cui coscienza si è formata in regime di diseguaglianze, di forte dispotismo politico ed economico, è poco adatto ,all’inizio di una rivoluzione rigeneratrice , a designare col voto gli uomini incaricati a dirigerla e condurla a termine.
Questo difficile compito può spettare solo a cittadini saggi e coraggiosi , che, presi da forte amore per la patria e per l’umanità , avendo scandagliato a lungo le cause dei mali pubblici, si sono liberati dai pregiudizi e dai vizi comuni, hanno superato la mentalità dei loro contemporanei e, disprezzando l’oro ed i privilegi volgari, hanno riposto la felicità nel rendersi immortali, assicurando il trionfo dell’uguaglianza.
Forse è necessario al sorgere di una rivoluzione politica anche rispetto alla effettiva sovranità del popolo, occuparsi non tanto di raccogliere voti della nazione, quanto di far cadere , il meno arbitrariamente possibile, l’autorità suprema in mani saggiamente e fortemente rivoluzionarie.
Filippo Giuseppe Maria Ludovico Buonarroti (Pisa, 11 novembre 1761 – Parigi, 16 settembre 1837) è stato un rivoluzionario italiano naturalizzato francese.È stato uno dei più importanti rivoluzionari europei del primo Ottocento. Discende con molta probabilità dalla famiglia dell’artista rinascimentale Michelangelo Buonarroti[1][2].
“Si strappino i confini delle proprietà, si riconducano tutti i beni in un unico patrimonio comune, e la patria – unica signora, madre dolcissima per tutti – somministri in misura eguale ai diletti e liberi suoi figli il vitto, l’educazione e il lavoro »”
(Filippo Buonarroti, Cospirazione per l’uguaglianza,:1828)