Eolie&sogni

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di Mirko Saltalamacchia

Secondo Freud il sogno si manifesterebbe in forma allucinatoria durante il sonno, e starebbe ad indicare un desiderio inappagato durante la vita diurna.

Bonime invece sosteneva che il sogno fosse una forma di auto inganno, volta a preservare il modello di vita e accentuando l’aspetto comportamentale personale nella società (come mi vedono gli altri).

Secondo me perseguire i propri sogni è un ottimo metodo per “anestetizzare” le proprie frustrazioni, quando queste riguardano però esclusivamente me. In caso contrario, quando vengo interpellato per questioni che non riguardano solo me cerco di frenare il mio ego; perché quest’ultimo  per via della mia “personale educazione” potrebbe non essere condiviso a 100% da chi come me deve prendere una decisione al di sopra delle parti, decisione che fondamentalmente non dovrebbe essere presa a discrezionalità propria; dovrebbe invece essere limitata a quelle regole date dalle indicazioni concordate con chi mi ha permesso di rappresentare tutti.

Penso che i sogni non debbano essere presi come modello per generare  imput nella vita vera, perché potrebbero generare una contraddittoria “anomalia sistemica” che se non controllata genererebbe il più totale rifiuto umano.

Un altro sistema secondo me per avere buoni risultati è la “REALTA'”. analizzando quest’ultima sembrerebbe più facile capire cosa è NECESSARIO E URGENTE fare affinché i sogni individuali non prevalgano sulla realtà.

Eolie&sogniultima modifica: 2012-03-05T07:51:00+01:00da leonedilipari
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Eolie&Sogni

asiremar12.JPGLipari – Per far fronte alla disastrosa situazione dei trasporti nelle Isole Eolie la Siremar si è impegnata a mettere in linea, per i collegamenti fra Lipari e la terraferna, un modernissimo traghetto veloce che vediamo in fotografia durante le prove in mare. Peccato che è un sogno…

Eolie&Sogniultima modifica: 2010-05-11T13:59:51+02:00da leonedilipari
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Eolie&Sogni

abeninati.jpgCaro Direttore,

da un po’ di tempo leggo sul suo giornale on-line la discussione aperta a proposito della costruzione di un aviopista  sull’isola di Lipari. Avevo deciso di non intervenire, poiché essendo un ambientalista (non nudista….), la mia posizione poteva essere considerata troppo di parte. Oggi però leggendo l’e-mail del Sig. Felice D’Ambra, che chiede alla Sig.na Sara Basile: “  Mi scuso se mi permetto di domandarLe,  che cosa avrebbe fatto Lei, se ieri si fosse trovata al porto di  Milazzo e non avrebbe per le avverse condizioni meteorologiche, avuto la possibilità d’imbarcarsi per l’Eolie”.  Mi viene naturale pensare che, la signorina Basile, di certo, non avrebbe potuto prendere un aereo per arrivare a Lipari, neanche se, sull’isola, ci fosse stata la tanto discussa aviopista. A meno che non si fosse recata a Catania o a Reggio Calabria e che, l’ipotetica aviopista – visto il forte vento che sferzava Lipari-, fosse ancora agibile. Veda, Gent.mo Signor D’Ambra,  la maggior parte degli eoliani che rimangono puntualmente a Milazzo perché la nave non parte – specie nella stagione invernale -, sono coloro che per motivi vari, si sono recati sulla vicina terraferma (Milazzo, o Messina), nonché i pendolari per motivi di lavoro. Francamente penso che prima di pensare a fare il ponte di Messina, vada realizzata l’autostrada Salerno-Reggio Calabria; così come mi permetto di insistere nel dire che, prima di parlare di aviopista a Lipari, vadano realizzati dei Porti sicuri ( che non sono i Megaporti propugnati dall’attuale amministrazione) e soprattutto vada risolto il problema dei trasporti marittimi. Penso che questi siano i principali problemi delle Eolie e parlare d’altro non fa che allontanare l’attenzione dal vero problema. Cosa sta facendo l’amministrazione per la sicurezza dei Porti? Continua ad inseguire il sogno del Megaporto? Come si sta muovendo nel caso Tirrenia? Come vede, gentilissimo Sig. D’Ambra, Il problema vero non è fare o non fare l’aviopista..della quale si potrà dibattere in futuro, solo e quando gli altri problemi saranno stati risolti…I have a dream!

Aurora Beninati  

Eolie&Sogniultima modifica: 2009-09-18T17:08:43+02:00da leonedilipari
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Eolie&Sogni

“All men dream: but not equally, those who dream by night in the dusty recesses of their minds wake in the day to find that it was vanity: but the dreamers of the day are dangerous men, for they may act their dream with open eyes, to make it possible. This I did. “  T. E. Lawrence, Seven Pillars of Wisdom

msaltalamacchia3.JPGdi Marco Saltalamacchia

Ho annotato con piacere, le reazioni a quella che voleva essere una provocazione intellettuale per generare un dibattito, più che mai necessario, sul futuro delle Eolie. Naturalmente, quel “sogno” pur essendo ben lontano dall’essere un vero e proprio manifesto delle Eolie possibili, vuole essere una pietra lanciata nello stagno dell’immobilismo eoliano. Con altrettanto piacere desidero ritornare sugli stessi temi, tuttavia questa volta non userò l’escamotage del racconto “onirico” ma, a scanso di equivoci, adotterò una forma più prosaica. Innanzitutto, tengo a sottolineare che ciascuna delle “intuizioni” che il “sogno” menzionava rappresentano delle vere e proprie idee che legittimamente si potrebbero e dovrebbero immaginare realizzate o da realizzare. Lipari ha bisogno di un sogno. O se preferite di una visione. Per ogni cosa, per ogni comunità esistono sempre due possibili Futuri. Quello che definisco il Futuro passivo, ovvero quello che comunque avverrà, a prescindere da noi o da ciò che desideriamo o sogniamo appunto. Ma esiste anche il Futuro attivo, che è quello che va prima immaginato e poi testardamente realizzato. Ma per capirci bene, torniamo indietro nel futuro. Si, perché noi adesso siamo il futuro di chi vent’anni fa lo aveva immaginato. Cosa è Lipari oggi? È realmente difficile dirlo. E la difficoltà della “lettura” dell’essenza di Lipari di oggi risiede completamente nella totale assenza di un progetto. La totale mancanza di una “visione” e della “strategia” per realizzarla, conduce allo sviluppo di una  disordinata offerta turistica, “fai da te”, autogestita, e chiaramente di bassissimo profilo. A peggiorare il quadro interviene anche la sovraccapacità produttiva derivante dai massicci investimenti in offerta alberghiera degli ultimi anni. Oggi Lipari d’Estate sembra la copia sbiadita di Ibiza o di Rimini, dove in estrema sintesi il modello offerto sia Mare/Sole/Spiaggia(che non ci sono)/Happy Hour (il Suk del Corso) /Discoteca. In effetti, il bello di questo modello è che non costa molto. Basta avere il giusto numero di mezzi di trasporto (taxi o barche), locali notturni e discoteche.  Il brutto è che non rende. Che si indirizza ad un turismo prevalentemente giovane, locale e con scarso potere d’acquisto. Anche perché chi ha soldi e cerca questo modello, lo cercherà altrove (Grecia, Spagna, Croazia). Certamente non credo che nessuno sia stato così imbecille da immaginare un futuro così. Però e quello che ci troviamo fra le mani. Si parla di “turismo di qualità” ed è giusto. Tuttavia ci si dimentica che il turismo di qualità, cioè quello che ha una maggiore capacità di spesa, ha anche aspettative assai superiori in termini di infrastrutture, ed offerta turistica in generale. A questo punto sarebbe facile iniziare il “cahier des doléances” nei confronti dell’Amministrazione. Ma sarebbe come sparare sulla Croce Rossa, anche perché quello che viviamo è il risultato di decenni di immobilismo. Preferisco questa volta puntare il dito su tutti noi e su quello che rappresenta il vero male atavico che corrompe il tessuto della comunità Eoliana (ma in fondo anche siciliana) e cioè il profondo, cieco ed egoista individualismo. Si potrebbe facilmente criticare il livello politico per l’incapacità di programmare, per l’inefficienza finanziaria che causa una strutturale dipendenza da un livello superiore (Provincia, Regione, Stato) per potere risolvere qualunque problema di dimensioni significative, e per il conseguente asservimento della politica locale a logiche che nulla hanno a che vedere con la realtà locale. Ma la domanda da farsi è perché? L‘analisi è terribilmente facile, le isole Eolie sono state proiettate in un arco temporale relativamente breve (cinquant’anni) da una situazione di profonda povertà ad una di relativo benessere senza che contemporaneamente ci si dotasse dei necessari strumenti culturali che permettessero anche la necessaria crescita sociale e culturale della comunità. Così, non è avvenuto quel passaggio necessario da quella mentalità limitata, tipica di una società contadina, estremamente calata nel presente, profondamente diffidente verso il prossimo ed ancora più verso le Istituzioni, a quella di una società moderna basata su formazione, cultura e tecnologia. In pratica, l’approccio verso la cosa pubblica e più in generale verso la politica è di totale sfiducia. Purtroppo, questa totale sfiducia si estende al futuro. E la sola pulsione è verso la possibilità individuale di trarre immediato profitto da ogni piccola opportunità sacrificando costantemente il futuro ad un presente gretto e meschino. La politica ha tratto facilmente vantaggio da questa mentalità, in quanto è assai più facile promettere un piccolo uovo oggi che una grassa gallina domani, cui comunque nessuno crede. Ed ognuno tira costantemente l’acqua al proprio mulino. Ma sappiamo bene come a Lipari l’acqua sia poca (e non faccia nemmeno galleggiare le papere!). Da dove si deve cominciare? Non da noi “vecchi”, cui resta solo la nostalgia, ma dai giovani. Bisogna cominciare dalla scuola. Lipari deve darsi strutture di formazione adeguate perché si formi quel necessario strato culturale e professionale che successivamente creerà naturalmente le condizioni per uno sviluppo sostenibile.  Non è più tollerabile che Lipari manchi delle necessarie strutture di formazione (dove è il linguistico, l’alberghiero, dove i corsi di formazione professionale, dove le collaborazioni con le Università) da cui dipende il futuro dei giovani Liparoti e quindi di Lipari stessa.

“The best way to predict the future is to invent it.” –  Alan Kay  

 

 

 

 

 

 

 

Eolie&Sogniultima modifica: 2009-09-05T20:20:43+02:00da leonedilipari
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Eolie&Sogni

aemail.jpgdi Antonio Restuccia

Il dottor Marco Saltalamacchia sogna, il Signor Piero Roux sogna, entrambi fanno lo stesso identico sogno, ma le possibilità sono ben diverse!
Sò per certo che la frazione di Acquacalda avrebbe chiesto all’illustre concittadino di “donare” il progetto per il restauro della statua ai caduti in coda al moletto della  sfortunata frazione. Quale sia stata la risposta non si sà! Nè si sà come finirà!
Per favore, Dottore capisco che questo è il luogo migliore per sognare, ma si desti le sue finanze rispetto al Roux le consentono molto di più!
                                        
                                     

Eolie&Sogniultima modifica: 2009-09-01T13:05:36+02:00da leonedilipari
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