Eolie, sviluppo o abbandono

gniutta1.jpgdi Giancarlo Niutta

Ho particolarmente a cuore le sorti delle Isole Eolie. Gli affetti mi hanno portato a risiedervi abbandonando un’ottima prospettiva di carriera nella Città Eterna. È qui che voglio passere gli anni della mia vita insieme alla famiglia che io e mia moglie stiamo costruendo. È qui che vorrei che mio figlio si plasmasse e diventasse uomo. Il mio interesse è quindi quello che questi luoghi siano il più floridi possibili, ricchi di umanità, valori, professionalità ed opportunità lavorative e di sviluppo. Alcuni passaggi della vita politica del paese, conseguentemente, mi appaiono del tutto, incomprensibili. Non mi pare che le Eolie siano un paradiso esentato dalla crisi economica che da tempo affligge l’economia globale. Non mi pare che i nostri ragazzi parlino due o tre lingue, siano al passo con i loro coetanei del triveneto in termini di inventiva imprenditoriale e che comunque la collettività locale abbia realizzato la piena occupazione. Non mi pare che il territorio sia conservato e valorizzato. In quest’ottica non posso che condividere la posizione di coloro che hanno espresso parere positivo all’adozione del Parco.

Non so quanto tale prospettiva sia stata correttamente illustrata alla cittadinanza, ma basta un semplice giro su internet per comprendere, serenamente, come il Parco rappresenti una risorsa per il territorio. Regole dirette alla valorizzazione del Patrimonio locale, in tutte le sue forme, principalmente. Con i susseguenti corollari. Semplici da immaginare in verità. Il problema, a mio avviso, non è sul metodo Parco, ma sulle “teste” che dovranno o dovrebbero attivarlo. Professionalità che, a prima vista, non sembra siano state in grado di fronteggiare gli ordinari bisogni del paese, saranno adeguate a tale nuova eccezionale sfida?. Anche gli esiti dell’ultimo Consiglio Comunale sembrerebbero dire di NO. L’attività amministrativa è complessa, comprende capacità di lungimiranza e programmazione, nonché la puntuale analisi di tutti gli interessi in ballo. Mi domando se non sia un palese paradosso da un lato appaltare il megaporto, e dall’altro prevedere l’istituzione del Parco. È un pò come dire “amo tanto il mio territorio che per tutelarlo…lo uccido”. E, sinceramente, con tutto il rispetto per i cacciatori, mi sembra del tutto illegittimo ed anacronistico (oltre che puerile) svilire le necessità primarie di una comunità a fronte delle esigenze, ludiche, di pochi. Il mio ultimo pensiero è per il Consigliere Lo Cascio, cui va la mia sincera solidarietà per gli insulti ricevuti.

Eolie, sviluppo o abbandonoultima modifica: 2010-11-18T10:15:54+01:00da leonedilipari
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