di Antonio Marra

 

Oggi mi e’ arrivato l’avviso di pagamento della rata dell’IMU. Si sapeva che ci sarebbe stato un aumento e nelle ipotesi prevedevo il doppio di cio’ che normalmente pago ma non di certo mi sarei aspettato quasi il triplo. Bene, un comune che vuole crescere e dare servizi deve avere anche la possibilita’ di poter incassare adeguatamente per pagare i servizi che offre. Bene lo stato ci ha chiesto di far fronte alla crisi ed ha aumentato le tasse, l’IMU. E il caro vita ormai ci sta strangolando. Ci ha chiesto di cambiare e noi cittadini dobbiamo pagare, abbiamo pagato e stiamo pagando. Siamo cambiati ma chi sta incassando quello che paghiamo e’ cambiato?

 

Che servizi ci sta offrendo per cio’ che paghiamo? Bene o male chi vive nell’urbano ha qualcosa, un marciapiede illuminato, uno spazzino che pulisce le strade ma noi delle contrade cosa abbiamo? Nemmeno una pensilina dove aspettare un’autobus alla fermata se piove o sotto il sole. Nulla di nulla. Non ci sono marciapiedi, ne zone posteggio per evitare di intasare la viabilita’. Paghiamo un’IMU al comune per avere quali servizi? Quale sviluppo? Quale interessamento alle nostre problematiche e quale programmazione alla risoluzione di queste? Su tutti i servizi ci sono le spese di canone fisso, acqua, elettricita’, telefono, smaltimento rifiuti. Quindi quale e’ il servizio che ci viene dato in cambio di cio’ che paghiamo? Quando piove a Lipari non si riesce nemmeno piu’ ad andare alla biglietteria degli aliscafi o all’imbarco senza allagarsi le scarpe e la banchina e’ ormai un lago con gaiser di acqua. Il momento e’ difficile c’e’ la crisi e cio’ che si paga sparisce in un buco nero dell’economia.

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