Lipari, assoluzione per un dipendente statale presso la Corte d’Appello di Messina

cortedappellomessina.jpgLipari – Assoluzione con formula ancora più ampia presso la Corte di Appello di Messina per un dipendente statale. La vicenda ha visto coinvolto il Dr. Bartolomeo Ferlazzo e consisteva nell’attribuzione a carico dello stesso, di una condotta delittuosa di appropriazione di somme, coniugata a dichiarazioni mendaci. Il calvario, si avvia con l’udienza preliminare davanti al Gip di Barcellona, dell’ 11 febbraio 2008, in quella sede il difensore Avv. Rosario Venuto, rappresentava, molto ampiamente ed in modo inconfutabile, l’ insussistenza dei reati.

Dinanzi al Tribunale di Barcellona, in composizione collegiale, si celebrava il processo, dopo numerose udienze e l’assunzione delle prove con i testi del Pubblico Ministero, in quanto la difesa ha sempre, giustamente, ritenuto che erano comunque ininfluenti atteso che i reati contestati non si potevano configurare con la condotta contestata. In data 26 febbario 2009, il Collegio Penale del Tribunale di Barcellona, accoglieva le valide ed articolate richieste dell’ Avv. Venuto, ed assolveva, il Dr. Ferlazzo
” …  perchè i reati contestati non susistono … ” 

Il Pubblico Ministero, reagisce e propone appello, avverso la sentenza di assoluzione. In data 20 giugno 2011, la Corte di Appello di Messina, Presidente Dr. Faranda, Giudici Dr. Galluccio e Dr. Brigandì (quest’ ultimo come relatore) e con l’ intervento del Dr. Scaramuzza Procuratore Generale, il quale chiedeva la condanna di Bartolomeo Ferlazzo alla pena di anni 2 e mesi 6 di reclusione, assolve ancora una volta l’ imputato, riformando in parte il secondo capo dell’ imputazione, così come richiesto dal suo legale ” … perchè il fatto non costituisce reato … “, lasciando inalterato il restante primo dispositivo.

Il difensore dell’imputato,  nel discutere il processo, ha fatto rilevare, che il dipendente statale, è stato coinvolto in una vicenda, che ha del paradossale, infatti il reato di peculato veniva contestato per una somma irrisoria, dai riscontri effettuati la stessa ammontava a circa 62 €. che tra l’ altro non corrispondeva alla somma eventualmente discrepante, in quanto per mero disguido, non veniva scaricata in uscita al ritiro di un atto e conseguente restituzione di somma all’ avvocato richiedente, atteso che sin dall’ inizio delle indagini era evidente che i reati contestati non si potevano configurare con la rilevata condotta. Adesso sorge spontanea una domanda, dal momento dell’ accertamento della commissione dell’ipotetico reato, alla sentenza della Corte di Appello di Messina,  il processo a carico del Dr. Ferlazzo, è gravato sullo Stato per una somma inferiore alle 62 €. e se così non fosse, i costi ulteriori del procedimento su chi andranno a ricadere? 

Lipari, assoluzione per un dipendente statale presso la Corte d’Appello di Messinaultima modifica: 2011-06-28T21:01:42+02:00da leonedilipari
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