Lipari&citazioni

OZAIA.jpgdi Onofrio Zaia
 
Circa tre giorni fa ebbi modo di citare una locuzione latina a proposito dell’abuso di un diritto impedendo l’esercizio dello stesso diritto ad altri. La locuzione recita: “Non omne quod licet honestum est” = non tutto quanto è (giuridicamnte) permesso, è (moralmente) onesto. La locuzione merita un approfondimento, almeno breve, sintetico; è del giuriconsulto romano Paolo, ricavata da un frammento tratto dal libro 62°dal commentari Ad edictum e raccolto dai compilatori giustinianei nel Digesto (50,17.144). Il frammento contiene un elemento di limitazione alla considerazione assolutistica del diritto, insinuando il dubbio che non sia sempre quell’ars boni et aequi che i giuristi presentano come perfetta.
La massima nell’uso che se ne è fatto successivamente, lascia spazio sia all’ipotesi che il diritto ancora debba operare in molte materie nelle quali per mancanza di norme si hanno situazioni di ingiustizia (delle quali profitta chi honestum non è). Quando una tale situazione si verifica spetta al pubblico  ufficiale, a cui la lamentela si prospetta. mediare 
Lipari&citazioniultima modifica: 2011-09-05T17:42:00+02:00da leonedilipari
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