Lipari e Pasquale Sergio l’isolano che per quasi un anno ha vissuto in una grotta di Porticello

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di Tilde Pajno*

In merito agli articoli pubblicati dai Notiziari locali sul caso S.P. (dai giornalisti definito bpasqua8.jpg“il barbone di Canneto” – la definizione non ci appartiene ndd-), ritengo doveroso fornire qualche chiarimento, dato che sono state date informazioni parziali ed addirittura errate.

Il sig. S.P. è utente del servizio sociale comunale dal 2004, quando – dopo la morte del padre – rimasto solo, senza alcun reddito ed in condizioni di salute estremamente precarie – è stato accolto, su richiesta dell’Ente, presso la casa  “J. Jugon” di Messina, gestita dall’Associazione S. Maria della Strada. In questo periodo il giovane è stato seguito dal Dipartimento Salute Mentale dell’ASL (oggi ASP ) n. 5.  Gli operatori dell’Associazione S, Maria della Strada hanno avviato la pratica per il riconoscimento della pensione di invalidità, che è stata successivamente assegnata.

Il costo globale dell’intervento a carico del Comune  per gli anni 2004 e 2005 ammonta ad € 23.073,00= A partire dal marzo 2006 e fino al mese di febbraio 2010 il signor S.P. è stato inserito in una comunità alloggio per disabili psichici sita a Randazzo e denominata “Madre Teresa di Calcutta” , con retta a totale carico del Comune di Lipari per un importo complessivo di € 55.962,20= L’utente ha lasciato la struttura di Randazzo volontariamente, dichiarandosi guarito ed in condizioni di gestirsi autonomamente.

Tornato a Lipari, i servizi sociali – in seguito ad una sua richiesta – lo hanno inserito in un’altra struttura a Giardini Naxos, gestita dall’Associazione Penelope, dove è rimasto fino allo scorso mese di maggio (con una spesa a carico dell’Ente pari ad € 8.145,00) e da dove si è volontariamente allontanato. Credo sia noto a tutti che i ricoveri forzati presso strutture di accoglienza siano consentiti  solo su disposizione dell’autorità giudiziaria o nei casi di interdizione e/o di t.s.o. (trattamento sanitario obbligatorio), altrimenti si può procedere all’inserimento in comunità alloggio solo se con il consenso del paziente. Allo stesso modo, a meno che non intervengano specifici fattori di rilevanza giuridica e/o sanitaria, non si può impedire all’utente di lasciare la struttura di accoglienza. Nei mesi in cui il sig. S. ha fatto ritorno a Lipari gli operatori sociali hanno più volte tentato di convincerlo a fare rientro in comunità, offrendogli anche delle alternative apprezzabili, ma senza alcun esito positivo.

I servizi sociali si sono adoperati per reperire un alloggio adeguato, alternativo all’istituzionalizzazione, ottenendo da parte delle numerose persone ed istituzioni contattate innumerevoli rifiuti. Tra gli altri è stato contattato anche il sig. Aiello di Canneto che, con la generosità di sempre, ha acconsentito ad ospitare il sig. S.P. presso un locale di sua proprietà, dove è stato accolto da qualche giorno e dove il servizio sociale comunale continuerà ad assisterlo con forme di sostegno domiciliare, anche in collaborazione con il DSM.

*Responsabile 3° Servizio “Sociale e Culturale” Comune di Lipari

Lipari e Pasquale Sergio l’isolano che per quasi un anno ha vissuto in una grotta di Porticelloultima modifica: 2012-04-02T12:23:00+02:00da leonedilipari
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