Lipari&Fratelli d’Italia

emottolapiccola.jpgdi Enzo Mottola*

Fervono, in questi giorni, le iniziative per celebrare i 150 anni dell’ UNITA’ D’ITALIA. Tuttavia la cronaca quotidiana, a mio sommesso avviso, non evidenzia forti aneliti di fratellanza e di comunità d’intenti da parte di “ alcuni Fratelli d’ Italia” e rende sempre più difficile trovare punti di comune interesse tra i “fratelli bolzanini” e quelli di Lampedusa e meno ancora tra i laboriosi, incorruttibili, perfetti “ padani” e gli sfaccendati, malavitosi, questuanti “meridionali”. Tutto sarà risolto dalla forza cementante del federalismo, caparbiamente voluto da chi svisceratamente ama il Nostro Bel Paese o più esattamente quella parte del Bel Paese meno bagnata dal mare? D’altra parte, quale profondo sentimento potrebbe annullare, o quanto meno limitare, la forte “disunità” che regna sovrana non solo tra regioni storicamente diverse tra loro, ma anche tra città di una stessa regione, cittadini di una stessa città, di uno stesso paese, di una stessa frazione? Un esempio? Lipari e le sue frazioni!

Tralascio volutamente i “dissapori” che quotidianamente si riscontrano fra borghi e frazioni, per soffermarmi ovviamente su quanto accade nella nostra negletta, inapprezzata eppur bellissima Acquacalda. Ho avuto modo di constatare, particolarmente in questi tre anni di vita del Comitato, quanto profondi siano i sentimenti di diffidenza, invidia, intolleranza, egoismo che si manifestano in parte del paese e non solo nei confronti della nostra associazione. Accade così che, ahimè frequentemente, le iniziative inerenti alla nostra attività associativa, rivolte al benessere di tutto il borgo, vengano sminuite, criticate, osteggiate dall’atteggiamento negativo di taluni personaggi. Ci vediamo così costretti a combattere su più fronti, come se non bastasse confrontarsi con la vergognosa inerzia delle autorità. A questo punto, penso che sia appena il caso di ribadire, a favore di chi proprio non vuole comprendere, casa è, o meglio non è il C.A.S.T.A.:

NON E’ un clan ristretto né una società segreta o massonica;

NON E’ un centro di potere;

NON E’ un comitato elettorale;

NON E’ una fonte di arricchimento;

NON E’ un covo di dissennati contestatori, nichilisti, affossatori dello sviluppo territoriale;

NON E’ una vetrina per mettersi in mostra.

Ogni componente del Direttivo profonde tutte le proprie energie intellettive, materiali, temporali solo ed esclusivamente a favore dell’auspicabile miglioramento delle condizioni di vita e di benessere dell’intera frazione. Come si può pensare che boicottiamo lo sviluppo turistico del paese? Che abbiamo la forza di bloccare una gara pubblica e la conseguente esecuzione dei lavori? Che vogliamo intralciare l’attività dell’Amministrazione Comunale e che il paese è in queste condizioni pietose perché abbiamo offeso alcuni massimi esponenti della suddetta amministrazione? Attraverso una attenta documentazione, riportata su DVD, abbiamo ritenuto opportuno, non certo per stupido masochismo o per vacuo esibizionismo, informare gli Enti Competenti, la Magistratura Ordinaria e Contabile, la Stampa e coloro che ancora dubitano del reale disastro ambientale che ci terrorizza. E tale disastro è imputabile al Comitato? L’inerzia, l’arroganza, il disinteresse, il livore di alcuni componenti le varie Amministrazioni, dei Ministeri preposti è imputabile al Comitato? I lavori iniziati e poi sospesi sono da imputare al Comitato? I soldi pubblici (e quindi anche nostri) non oculatamente spesi; i fantomatici tanti finanziamenti (di cui tanto si autocelebra il nostro Sindaco) mai visti concretizzarsi in opere, anche ciò è da imputare al Comitato?

La grande colpa di cui ci si può accusare è che abbiamo il coraggio di esprimere a gran voce il nostro dissenso su fatti inconfutabili, senza remore, senza alcuna sudditanza, senza umilianti visite o frasi bisbigliate, senza ammiccamenti ad alcun politicante o potente di turno, senza alcun motivo di interesse o ambizione personale. Se tutto ciò costituisce reato, siamo orgogliosamente colpevoli ed ostinatamente decisi a portare avanti questa battaglia con l’unica arma a nostra disposizione: la denuncia alla pubblica opinione del comportamento di chiunque non voglia riconoscere il nostro sacrosanto diritto di vivere civilmente. Mi duole credere che quanto esposto possa considerarsi motivo di divisione. Come sarebbe bello urlare viva l’unità d’Italia, di Lipari, di Acquacalda.

*Presidente associazione Casta

Lipari&Fratelli d’Italiaultima modifica: 2011-03-05T19:24:38+01:00da leonedilipari
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