Lipari. La Contessa…. La fiction TV e la nostra Storia

mcarnevale1.jpgdi Maria Carnevale

In quanto eoliana  per radici, per nascita, per cuore e volontà, ho anch’io vissuto con curiosità e fibrillazione emotiva tutto il fiorire di articoli, romanzo e fiction sulla storia, un tempo soltanto sussurrata, tra la Contessa Ciano e il Professore comunista.

Storia d’amore e di amicizia che Marcello Sorgi, tolta la polvere del tempo, fa riemergere dopo attenta  appassionata lettura delle lettere bandiera.jpgcustodite per anni da Edoardo, unico figlio di Leonida Bongiorno.

Così, dopo l’ottima presentazione del libro di Sorgi nell’ormai prezioso giardino del Centro Studi, un indimenticabile ottobre ci ha regalato la troupe di RAI 1, sbarcata nella nostra isola per la realizzazione della fiction “Edda Ciano e il Comunista”, produttore Barbareschi, fiori all’occhiello  Stefania Rocca e Alessandro Preziosi .

Ed ecco Marina Corta e  “Il Castello” trasformarsi in set, mentre per noi comincia il gioco, la corsa alla comparsa, l’avvistamento delle star, la curiosità del “ciak, si gira!”

Un autunno tutto particolare, vivace e divertente, nonché un sottinteso orgoglio di andare tutti in televisione, l’isola di oggi e di ieri, figli e padri, stanziali e indigeni, business e sentimenti.

Grazie di cuore, ma permettetemi.. un sottile, spero garbato, “ma”.

La Lipari del 1945 non è a mia memoria. Sono stati i racconti di chi c’era, nonché le non numerose eppur significative fotografie dell’epoca, che me ne hanno trasmesso dati e  immagini, svelandomene  in parte  il tessuto sociale, il quotidiano risvegliarsi dalle pene di una lunga guerra, fortunatamente qui subita a distanza, almeno per chi non era al fronte.

La Lipari di quegli anni era provata e abbastanza povera, ma certamente più complessa e strutturalmente più differenziata  rispetto a quella che abbiamo visto rivivere sul teleschermo.

La stessa piazza di Marina Corta presentava un elegante chiosco liberty in ferro battuto e le vecchie foto mostrano sì il venditore di uova e verdure, ma anche l’andirivieni, sul “Timparozzo”, di anziani uomini con cilindro o cappello, di giovani impomatati, di signore in abiti non propriamente luttuosi, e che al posto del timido scialle siciliano sfoggiavano un normalissimo cappotto.

In quanto luogo di mare, l’isola è sempre stata accogliente ed aperta, molto diversa negli usi e costumi dall’entroterra siciliano.

Edda Ciano non era sola e frequentava alcune famiglie del luogo, con le quali si rapportava volentieri allora e che è tornata a rivedere poi. Nei nove mesi della sua permanenza, oltre alle cure e all’amore di Leonida Bongiorno, ha ricevuto una degna cortese attenzione da parte della gente di Lipari.

Fiction oblige, è vero. Sappiamo che in quanto fiction, finzione, la realtà viene in parte manipolata, o esagerandola o limitandola. Sappiamo quali siano le “caratteristiche” di quel genere che prima si chiamava  feuilleton e che ora, senza mai approdare al nostro Italiano, ha preferito ricorrere al prestito anglofono: toccare il cuore, e quindi la lotta tra bianco e nero, tra luci ed ombre, tra il tutto buono e il tutto cattivo. Forse però la finzione dovrebbe fermarsi ai personaggi, all’intrigo amoroso, ed evitare la mistificazione dell’ambiente, del costume, della mentalità, di ciò che sostanzialmente costituisce la memoria dei popoli.

Lipari. La Contessa…. La fiction TV e la nostra Storiaultima modifica: 2011-03-16T14:24:09+01:00da leonedilipari
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