Lipari, “La mia vita legata alla Guardia Costiera”

smaiopiccola.JPGdi Santino Maio

Ci sono momenti in cui una persona si ferma a riflettere sulle proprie gazzetta1.pngesperienze di vita. In uno di questi momenti il ricordo va a quanto accaduto nel lontano 1971, allora studente dell’Istituto Nautico “Caio Duilio” di Messina, non ancora diciottenne. Pertanto, vorrei rendervi partecipi circa un’operazione di soccorso effettuata la notte del lontano 09 giugno 1971 e pubblicata nella “Gazzetta del Sud” del 10 giugno 1971, articolo di stampa reperito a seguito di una complessa e difficoltosa ricerca. Quanto riportato in detto articolo, rispecchia solo parzialmente gli avvenimenti di quella sera e pertanto  ritengo opportuno descrivere cosa realmente accaduto. La sera del 09 giugno 1971, intorno alle ore 21.30, passeggiavo con tre amici sul lungomare di Villaggio Pace, mio paese di nascita, nei pressi della Chiesa di Grotte (Punto cospicuo per i naviganti che attraversano lo Stretto di Messina), quando all’improvviso udivano delle urla provenienti dal mare.

Una volta stabilito con certezza che si trattava di una richiesta di aiuto, si decideva di utilizzare un gozzo a remi tirato a secco sulla spiaggia dirigendo verso il luogo dal quale la richiesta di aiuto proveniva (circa 0.8 miglia a Est-Nord-Est dalla Chiesa di Grotte). Giunti sul punto notavano la presenza di due persone aggrappate ad un natante capovolto. Gli stessi ci segnalavano con apprensione di cercare una ragazza che era con loro sulla barca. Tratti in salvo i due uomini, dirigevamo, sfruttando la forte corrente di scendente, verso la probabile posizione dove si supponeva fosse stata trasportata la ragazza dalla forte corrente. Dopo pochi minuti si udivano in lontananza le grida di aiuto di una donna.

Una volta avvistata, a circa40 metridi distanza, si intensificava la remata per raggiungerla. Proprio in quel momento si spezzava uno stroppo ed un remo andava a finire in mare. Istintivamente, senza alcun sprezzo del pericolo, derivante dalla fortissima corrente presente, spogliatosi, mi tuffavo in mare per recuperare il remo. Recuperato il remo, mi dirigevo verso la ragazza ed appena raggiunta la si faceva aggrappare allo stesso ed insieme si nuotava, con tanta difficoltà, in direzione della barca, mentre le altre persone presenti sul natante, dirigevano verso di noi remando con un remo e con le mani. Una volta a bordo, accertato il buono stato di salute dei tre naufraghi, constatata l’impossibilità di recuperare il natante capovolto, ormai molto lontano, si realizzava un nuovo stroppo di fortuna e si dirigeva verso la costa Messinese (Frazione Contemplazione), dove erano già presenti i mezzi di soccorso ed assistenza con lampeggianti e proiettori accessi, sicuramente allertati dagli abitanti di Villaggio Pace. Il maglioncino alla dolce vita che ho offerto alla ragazza infreddolita lo ho recuperato dopo circa tre mesi.

Nb: allegato si riporta l’articolo di stampa in questione.

Lipari, “La mia vita legata alla Guardia Costiera”ultima modifica: 2013-01-07T09:40:00+01:00da leonedilipari
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