Lipari&ospedale. Le considerazioni di un Papà

di Luca Giorgianni

email8.jpgE’ parecchio tempo che leggo su tutti mezzi di informazione locale e non il continuo e LODEVOLE interessamento sull’ospedale di Lipari e in particolare sul reparto di ostetricia e pediatria. Gruppi su facebook  e associazioni che implorano e combattono perché sulla carta d’ identità dei loro futuri figli ci sia scritto “NATO A LIPARI”.

PURTROPPO nato a Lipari c’è scritto anche sulla carta d’identità di mio figlio Matteo. Vivo da due anni circa un esperienza che, sono contento e sottolineo contento , la maggior parte di voi non ha vissuto e mai vivrà. Un esperienza che assieme a mia moglie e alle nostre famiglie ci ha fatto vedere diversamente dalla maggior parte  degli Eoliani ,  la nascita di un figlio o un nipote.

Purtroppo molti non si rendono conto che si sta parlando di un problema  diverso,  dai rifiuti che non vengono  ritirati  per qualche giorno, o di una strada chiusa , o di qualsiasi altro problema che ci affligge ma che ha la possibilità di un tempo per la discussione e  per  la soluzione , qui si parla di vite, le vite dei Nostri figli. Quelli che  si stanno impegnando nella lotta per  riaprire i reparti dell’ospedale di lipari si è mai posto queste semplici domande?

Quanti sono stati a Lipari i parti ritenuti problematici? Quale e’ la media nazionale di parti difficili ? e quale invece la media a Lipari? Qualora vi fosse un problema , quanto tempo passa prima che il bambino venga trasferito in una UTIN (unita di terapia intensiva neonatale) e di conseguenza riceva le cure e i trattamenti necessari ? Cosa cambia un solo minuto per un bambino che ha necessità di cure che qui a Lipari non sono garantite? No, credo nessuno se li sia poste. E credetemi non Vi condanno perché se un problema non ci tocca direttamente nessuno di noi è consapevole che esiste, o gli da la giusta importanza.

A questo punto la maggior parte di chi legge questi miei pensieri starà facendo delle  riflessioni. (ma mica i guai capitano a tutti i bambini che nascono?, e poi lui parla cosi’ perché è successo quello che è successo, puo’ capitare ovunque).  Probabilmente è vero se non mi fosse accaduto nulla di tutto ciò sarei il primo a combattere perché i miei figli nascessero a Lipari , ma come si dice dalle nostre parti dopu ca arrubaru u santu ci missiru i canceddi i ferru. Quindi credo che la lotta per assicurarci che si possa nascere a lipari, abbia senso solo se a questa opportunità sia accompagnata anche una garanzia che ci siano le strutture e le competenze per non rischiare, più di ciò che il fato dispone, la via e la salute dei nostri figli.

Queste mio pensiero vuole solo essere una riflessione, da chi ha fatto esperienza sulla propria pelle, e di un padre che oggi e’ il padre piu’ felice della terra , perché  tornando  a casa e trova un dolcissimo sorriso ad accoglierlo, solo che questo è possibile grazie a due cose!LA BONTA’ DIVINA  principalmente e in secondo luogo l’essere andato in una struttura meravigliosa comela UTIN DIPATTI, alla quale devo la vita di mio figlio, nelle persone che ci lavorano intendendo tutti a 360° ma con un particolare legame (nessuno me ne voglia) al PRIMARIO DOTT.SSA CACACE E AL DOTT. MANDALARI.  Scusandomi se mi sono dilungato troppo , voglio concludere con un pensiero.

Non chiedete di riaprire i reparti non sarebbe una soluzione , ma c’è la necessità di assicurare ai Nostri figli di nascere in sicurezza , bisogna lottare per avere un servizio adeguato alle necessità del caso,una struttura che sin dal primo giorno della sua apertura ,possa garantire, PERSONALE QUALIFICATO, strumentazione adatta, in modo che , si possa scrivere nato a Lipari e non NATO DUE VOLTE!!!!!!!!

Lipari&ospedale. Le considerazioni di un Papàultima modifica: 2011-09-09T13:48:00+02:00da leonedilipari
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