Gentile Direttore,

 

leggo sul suo giornale di notizie riservate e di appelli, per consentire ai Fratelli Biviano di poter usufruire di una opportuna mobilità per mezzo di un pulmino.

Lei, circa due mesi fa ha lanciato magistralmente la problematica dei Fratelli Biviano, facendo allertare le varie istituzioni preposte per la risoluzione, legata principalmente  alla possibilità di una cura sperimentale che potesse dare loro speranza e beneficio in un prossimo futuro.

Io sono un semplice cittadino e non avendo nessuna competenza nel campo medico, Lei sa anche in quanto lo ha riportato come notizia nel suo giornale, che sin dal primo momento, mi sono posto come promotore per una raccolta di solidarietà al fine di poter avere un mezzo idoneo alla mobilità dei Fratelli Biviano, in quanto mi aveva colpito il vergognoso isolamento in cui vivevano e vivono tutt’ora. Diversi miei concittadini si sono accodati a questa iniziativa per stimolare questa iniziativa in particolar modo l’immancabile ed emerito nostro concittadino Girolamo Casali che vive a Berlino, contattandomi personalmente si rendeva disponibile per raccogliere dei fondi dagli eoliani sparsi nel mondo. 

Dopo qualche tempo (circa un mese) per mezzo di una impresa del catanese specializzata in allestimenti di mezzi per disabili mi è pervenuto un preventivo per un pulmino interamente nuovo del tipo “Ducato panorama flex floor” completo di tutti gli idonei allestimenti compreso di un sollevatore con piattaforma per un prezzo di € 40.900,00. Successivamente si doveva procedere ad aprire un conto corrente dove far confluire le eventuali donazioni, ma sicuramente non potendo io come privato esserne l’intestatario, ho cercato di coinvolgere qualche associazione onlus  che fino adesso è stata infruttuosa.

Pertanto Direttore visto come stanno le cose vorrei rilanciare questa proposta sperando di trovare una onlus che possa intestarsi tale iniziativa, sicuro che la sensibilità dei miei concittadini è molto più efficace di quella istituzinale.

                                

Salvatore Agrip