Pesca, persi 4.500 posti in Sicilia

gtumbiolo.jpg“Quattromila e cinquecento posti di lavori persi nell’ultimo triennio, una riduzione del pescato siciliano del 30% dal 2009 a oggi, una paradossale diminuzione dei prezzi alla banchina di molte specie insieme all’aumento costante e vertiginoso dei costi di produzione – in primo luogo quelli energetici – uniti alle forti tensioni e alla conseguente militarizzazione delle zone tradizionali di pesca”.

Questo è lo scenario, descritto dal rappresentante del Distretto della pesca di Mazara del Vallo Giovanni Tumbiolo, nel quale si muove la pesca siciliana oggi, e in particolare la marineria del Distretto industriale della pesca di Mazara del Vallo.

“Sottolineo la necessità, così come evidenziata dall’assessore regionale alle Risorse agricole e alimentari, Elio D’Antrassi, che la pesca siciliana – aggiunge Tumbiolo – si presenti unita e coesa, avendo la capacità di fare sintesi. Solo così potrà diventare un serio interlocutore dell’Ue e delle istituzioni nazionali ed internazionali ove si decidono le sorti della pesca, anche quella siciliana. Come distretto in questi anni abbiamo elaborato un modello di sviluppo, che vogliamo condividere attraverso il tavolo dell’Osservatorio della pesca del Mediterraneo. Il modello è quello del Distretto Mediterraneo ispirato dai principi della Blue Economy. Solo coesi possiamo avere un’importante voce in capitolo affinchè la questione pesca non continui ad essere depennata dall’agenda dei governi e i pescatori siciliani possano ritornare a pescare serenamente in quei mari dove vantano, non dimentichiamolo, un diritto storico”.

Pesca, persi 4.500 posti in Siciliaultima modifica: 2011-03-06T14:10:01+01:00da leonedilipari
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