di Maria Laura Crescimanno
Lo aveva già annunciato il presidente Raffaele Lombardo: la regione Sicilia non andrà alla Bit di Milano. Ora è ufficiale. Il motivo del forfait è tutto economico. L’appuntamento, cui i siciliani che operano nel settore del turismo erano ben abituati, gravava sulle casse regionali fin troppo. 950.000 euro, tanto almeno era costata l’edizione 2010, senza contare le spese di province e comuni. Ed anche se per quest’ anno gli uffici regionali erano riusciti a dimezzare le spese riprogrammando la presenza alla fiera di Milano, per 540 mila euro, il neo assessore Daniele Tranchida ha confermato la linea del no.
Le somme adesso – spiegano negli uffici di via Notarbartolo -, serviranno a realizzare un altro evento già in programma nel calendario borse e fiere della Regione per il 2011, pubblicato in queste ore. A maggio prossimo, infatti Palermo ospiterà un «Meeting Euromediterraneo del Turismo», una fitta agenda di conferenze, incontri per addetti ai lavori, buyers ed operatori turistici. L’ offerta turistica comprenderà i paesi del bacino, e rivolta a chi guarda all’ offerta mare mediterraneo come destinazione destagionalizzata ed allargata.
Ma per rendere l’ idea efficace e competitiva- spiegano i funzionari della regione- ci vorrebbe molto più tempo e disponibilità economiche. La sede almeno sarà quella di rappresentanza della Regione, l’ Albergo delle Povere, a pochi passi dal palazzo reale. Il resto è tutto da inventare. E mentre la crisi internazionale non manca di farsi sentire anche tra i vicoli di Taormina che appare in questi giorni deserta, con i grandi hotel chiusi per manutenzione, la regione nel 2011 punta per la promozione dell’ isola a nuovi mercati di nicchia, partecipando a nuovi appuntamenti: il primo è quello cinese con una borsa programmata a Pechino(Cotim) dal 13 al 15 aprile, a Lugano a fine marzo ed a Cannes a dicembre prossimo per il segmento che non conosce crisi, quello del lusso. Tra le novità c’è anche Miami per lanciare al meglio il prodotto crocieristico con i porti siciliani di Palermo e Catania che si rifanno il look.
