di Corrado Sforza Fogliani*
La manovra del Governo ha riordinato il tributo comunale rifiuti, a decorrere dall’1 gennaio 2013. E fino a qua, si tratta – come detto – solo di un “riordino”. Ma con lo stesso provvedimento il Governo ha varato (e il Parlamento approvato) anche un tributo del tutto nuovo, che finora – quindi – non c’era e che – per la verità – ha nella legge una giustificazione del tutto formale, per non dire assurda. Il tributo, dunque, è stato concepito come “maggiorazione” del tributo rifiuti, ma la sostanza (trattarsi, cioè, di un nuovo “balzello” vero e proprio) non per questo cambia. La legge dice infatti che la mag-giorazione è istituita “a copertura dei costi relativi ai servizi indivisibili del Comune” (come se, per questi, non ci fosse già anche l’IMU).
La maggiorazione del tributo rifiuti a questo titolo non sarà lieve (dato che – oltretutto e come visto – si tratta di un doppione di un’imposta già esistente e non poco gravosa) sibbene di 0,30 euro per metro
quadrato (e, quasi che questo non bastasse, si precisa nella legge che i Comuni potranno comunque “aumentare” la maggiorazione – di diminuirla, ovviamente… neanche lo si ipotizza – fino a 0,40 euro,
“anche graduandola in ragione della tipologia dell’immobile e della zona ove è ubicato” (facoltà, quest’ultima, che – è facile prevedere – farà sbizzarrire gli enti locali). Tanto perchè nessuno si faccia una neppur minima illusione, la legge sulla manovra si premura poi di precisare che è “fatta salva” l’applicazione del tributo provinciale per l’ambiente (altro tributo al quale non corrisponde alcun specifico obbligo in materia delle Province), che è com’è noto un’addizionale fino al 5 per cento – dell’imposizione rifiuti.
Un’imposizione, questa, che – per i tassatori nostrani – si appalesa, così, un treno al quale vieppiù aggiungere nuovi vagoni (anche per la ragione che i cittadini, quasi quasi, non si accorgono neppure – se non nel carico tributario, via via in aumento – di corri-spondere tributi differenti da quello base, quello – appunto – sui rifiuti). Una scoperta tassatoria, que-sta dei “treni tributari”, sempre più praticata: lo si è fatto anche per la tassa di scopo comunale e per la (nuova) tassa di scopo provinciale, entrambe istituite – sempre per la stessa ragione, così il contri-
buente se ne accorge meno – come addizionali (e anche qua, non sono le uniche, basti pensare a quella regionale…) alla vecchia Ici, in un formicaio di tasse sempre più (volutamente) intricato e (opportunamente, per i tassatori) fumoso.
*Presidente Confedilizia