Regione, Lombardo&Siremar

alombardo8prega.jpg“Abbiamo detto di no a una patacca di dimensioni notevolissime e impedito un sopruso. Abbiamo rifiutato di acquistare al costo di un euro la Siremar, dovendo però sobbarcarci debiti per 99 milioni di euro e oltre 250 tra cause e contenziosi milionari”. Raffaele Lombardo difende la scelta della Regione Siciliana di entrare nella holding che ha acquistato Siremar. Intervenendo in una seduta decisamente ‘calda’ dell’Assemblea regionale, il governatore risponde punto su punto alle critiche dell’opposizione che giudica la vicenda della società di navigazione “preoccupante e inquietante” e acusa l’esecutivo di “scarsa trasparenza”.

Ad accendere le polveri in Aula sono gli uomini del Pdl, Antonino Beninati e Salvino Caputo, cui si unisce Giovanni Ardizzone, parlamentare dell’Udc (partito di maggioranza). Anche Rinaldi (Pd) chiede “chiarezza” sulla vicenda. L’accusa ruota intorno all’esclusione del parlamento regionale dalla decisione di entrare tra i soci di minoranza di Siremar e alla presenza di una fideiussione bancaria con Unicredit, di circa 40 milioni di euro, come garanzia dell’operazione. Per Beninati “le procedure sono state disattese, bisognava fare una legge”, mentre Caputo si scaglia contro il governo “che compra oggi ciò che ieri veniva offerto gratis”. In Aula c’è anche l’assessore per l’Economia, Gaetano Armao, contro cui si scaglia Ardizzone: “Il governo chieda scusa al Parlamento. Armao aveva dichiarato che non c’era alcuna fideiussione”. Secca la replica: “Quando sono stato ascoltato non ero a conoscenza di questo tipo di garanzia”.

Critiche anche da Michele Cimino, di Forza del sud: “La Regione non ha dimostrato di essere un buon imprenditore, si rischia l’ennesimo flop”. Armao e Lombardo difendono a spada tratta l’operazione Siremar, il cui contratto è stato firmato giovedì: “La società è in amministrazione controllata, quindi l’acquisto da parte della Regione è svincolato dai debiti – è la risposta dell’assessore per l’Economia -. La Regione non vuole svolgere alcun ruolo da protagonista imprenditoriale nel settore, ma ha voluto scongiurare il pericolo di uno ‘spezzatino’ e di una vendita pezzo per pezzo della Siremar. La nostra non è una partecipazione strategica, è e deve restare di minoranza”. Parole che fanno da apripista a quelle di Lombardo: “Senza questa soluzione quella società l’avremmo pagata cara e amara – spiega – perché avremmo dovuto sobbarcarci anche i debiti. Sarebbe stata una patacca di dimensioni notevolissime. Se non il consenso, ritengo almeno che ci meritiamo un plauso da parte di tutti”.(Siciliainformazioni)

Regione, Lombardo&Siremarultima modifica: 2011-10-25T08:12:00+02:00da leonedilipari
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