di Guido Monastra*

“Nel giro di una decina di giorni convocherò presidenti di provincia, sindaci e sindacati di ognuna delle nove province per analizzare i suggerimenti che i manager stanno inviando in assessorato su mia richiesta. Ci confronteremo e poi mi assumerò la responsabilità delle scelte sulle quali chiederò il prescritto parere della commissione sanità dell’Ars. Quello che è certo è che non potremo derogare alle precise disposizioni contenute nel piano di rientro”.

Lo ha detto l’assessore regionale alla Sanità Massimo Russo oggi pomeriggio, ricevendo una rappresentanza di sindaci e amministratori della provincia di Enna, che hanno manifestato preoccupazione per la paventata chiusura di alcune strutture del territorio.

“Anche per la provincia di Enna – ha proseguito Russo – stiamo progettando il futuro sulla base dei reali fabbisogni, studiati dai migliori tecnici italiani sulla base delle SDO (schede dimissioni ospedaliera) che sono la più attendibile fotografia della realtà. La preoccupazione per il taglio dei posti letto in esubero, più che dai cittadini, è avvertita da chi ha sfruttato questa cultura per speculare su primariati, assunzioni e gare d’appalto. Non consentirò a nessuno di dire che ho privilegiato una provincia anziché un’altra. A Enna, in particolare, abbiamo verificato che c’è un indice di occupazione dei posti letto tra i più bassi d’Italia. Dovremo trasformare alcune strutture, implementare determinati servizi di cui attualmente c’è carenza ed evitare il fenomeno dell’emigrazione verso altre province o addirittura verso altre regioni. La Sicilia spende 250 milioni di euro all’anno per pagare i ricoveri fuori regione ed è intollerabile che l’enorme deficit di bilancio debba poi essere pagato dai cittadini sotto forma di tasse. Poiché non possiamo privare il cittadino di strutture che danno comunque risposte di salute, anche se altamente inappropriate, è consequenziale che prima attiveremo i servizi sul territorio e contestualmente lavoreremo per la rifunzionalizzazione degli ospedali”.

*Ufficio Stampa Regione Sicilia