Cinque isolani morti e decine di feriti, alcuni dei quali anche gravi. Questo fu il tragico bilancio della piu’ forte eruzione dello Stromboli che si verificò l’11 settembre del 1930. Anche allora il binomio fu: terremoto ed eruzione dello Stromboli.
L’esplosione parti’ dal cono di Stromboli. Bruciò l’abitato di Stromboli fino a San Bartolo. E anche il villaggio di Ginostra.
Quattro dei morti furono a Stromboli. Uno a Ginostra. Tutte le 400 case furono raggiunte dal grande flusso di lava che scendeva sull’abitato. I campi attorno all’isola furono distrutti. Cosi’ come anche i fiorenti vigneti “divorati” dal fiume bruciante. Molte abitazioni presero fuoco. Cinque navi, di cui quattro da guerra furono inviate alle Eolie. Portarono cibo, tende e forniture mediche, nonché vigili del fuoco e funzionari.
Il vulcano – per fortuna – presto ritornò alla sua normale attività e placò la sua furia. La violenta eruzione venne avvertita anche a Lipari ove con gli isolani, vi erano anche i confinati politici.
Non ci fu panico, ma i tanti soldati che vi erano sull’isola, furono allertati. A Lipari comunque tutti gli abitanti videro lo Stromboli eruttare, cosi’ come tutti gli altri cittadini delle Isole Eolie sentirono i “botti” della violenta esplosione. La piu’ tragica di tutti i tempi.