Stromboli&Mulattiere

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Caro direttore,

La vecchia mulattiera costruita dai confinati durante il periodo della seconda guerra mondiale, che dalla contrada di Piscità conduce quasi fino alla cima del vulcano, passando per il vecchio osservatorio, trasformato ormai da qualche tempo in pizzeria, rischia di scomparire. Originariamente era una piccola stradina, costruita con certosina pazienza utilizzando le nere pietre vulcaniche. Un lungo sentiero largo poco meno di un metro che si arrampicava lungo le pendici della montagna, regalando degli scorci panoramici da restare senza fiato. I tanti tornanti, protetti da piccoli muri sui quali i viandanti si fermavano per un po’ di ristoro, erano dei veri balconi fioriti che si affacciavano sulla spiaggia di piscità, una bellissima lingua di sabbia nera unica al mondo. Fino a qualche anno fa era un luogo dove chiunque poteva passeggiare serenamente senza il disturbo di api e motorini, per poter godere di un momento di libertà e di silenzio. Per tanti artisti rifugiatisi a Stromboli era una grande fonte d’ispirazione. Da una parte il vulcano infuocato, dall’altro il mare sconfinato, circondato nei giorni di scirocco dalla costa calabra ben visibile, e dallo Strombolicchio che da sempre si erge dal mare. Da qualche tempo tutto questo non esiste più, i luoghi sono stati devastati, deturpati e privati di quella loro poesia. I vecchi sassi che costituivano la mulattiera sono quasi del tutto spariti. I muretti sono crollati, in ogni angolo si trova materiale di risulta accumulato chissà da chi per allargare la strada; il piccolo sentiero si è trasformato in un’autostrada polverosa per tutti i mezzi di trasporto che continuamente fanno su e giù per la montagna, irrispettosi e incuranti dei tanti paesani e turisti che desidererebbero che quel tratto di strada fosse un luogo di silenzio e di contemplazione. Hanno già trasformato le vie del paese in un vero autodromo, che almeno ci concedano la possibilità di raggiunge un luogo “sacro” come la cima del vulcano seguendo le orme e i percorsi dei vecchi e veri strombolani che da sempre sono stati rispettosi custodi di quel sentiero, quel sentiero che conduceva lì dove iniziava il cielo che si colorava di rosso.

Lettera firmata

Stromboli&Mulattiereultima modifica: 2009-11-11T17:50:00+01:00da leonedilipari
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