Messina&Formazione professionale, raffica di arresti. I nomi

Sono dieci le persone arrestate, e poste ai domiciliari, nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Messina sui corsi di formazione professionale della Regione, finanziati anche con fondi dello Stato e dell’Ue. Gli arrestati sono Elio Sauta, 52 anni; Graziella Feliciotto, 54 anni; Chiara Schirò, 44 anni; Concetta Cannavò, 54 anni; Natale Lo Presti, 50 anni; Nicola Bartolone, 46 anni; Carmelo Capone, 52 anni; Natale Capone, 48 anni; Giuseppe Caliri, 44 anni; Daniela D’Urso, 44 anni. Il Gip Giovanni De Marco ha anche disposto nei confronti di Carlo Isaja, 47 anni, la sospensione per due mesi dall’Ispettorato provinciale del lavoro di Messina

agdfpiccola.jpgAnche Chiara Schirò, la moglie del deputato Pd Francantonio Genovese e Daniela D’Urso moglie dell’ex sindaco di Messina Giuseppe Buzzanca tra le persone arrestate perché avrebbero avuto un ruolo in due enti di formazione. L’accusa nei loro confronti è di è associazione a delinquere finalizzata al peculato e alla truffa per il conseguimento di erogazioni pubbliche destinate al finanziamento di corsi formativi nell’ambito di progetti approvati dalla Regione e finanziati con denaro proprio, dello Stato e del Fondo sociale europeo.

– LA NOTA PRECEDENTE. Un’ inchiesta della Procura di Messina sui corsi di formazione professionale della Regione, finanziati anche con fondi dello Stato e dell’ Unione europea, e’ sfociata in una raffica di arresti. La Guardia di finanza e la Polizia stanno eseguendo, su ordine del gip, dieci ordinanze di custodia cautelare ai domiciliari e una misura di sospensione dall’ esercizio del pubblico ufficio. Ai destinatari dei provvedimenti viene contestata l’ associazione a delinquere finalizzata al peculato e alla truffa per il conseguimento di erogazioni pubbliche destinate a progetti formativi. L’ inchiesta ruota attorno a tre centri di formazione professionale che operano in provincia di Messina: Lumen, Aram e Ancol. Le indagini, dirette dal procuratore aggiunto Sebastiano Ardita e dai pm Camillo Falvo, Fabrizio Monaco ed Antonio Carchietti, hanno fatto emergere l’ esistenza di un sistema grazie al quale venivano gonfiati i prezzi delle prestazioni di servizio o degli acquisti di beni necessari per l’ attivita’ degli enti. In particolare gli inquirenti avrebbero accertato prestazioni totalmente simulate e sovrafatturazione delle spese di gestione. Grazie a questi artifici, i rappresentanti legali dei centri di formazione, attraverso la compiacenza dei titolari di alcune societa’ con i quali erano legati da vincoli di parentela o di fiducia, riuscivano a documentare spese a prezzi notevolmente superiori a quelli di mercato. I centri in questione, che hanno come scopo l’ organizzazione – senza fini di lucro – di corsi formativi, avrebbero cosi’ ottenuto finanziamenti per importi di gran lunga superiori ai costi effettivamente sostenuti.

Messina&Formazione professionale, raffica di arresti. I nomiultima modifica: 2013-07-17T09:21:00+02:00da leonedilipari
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