Tirrenia&”Pacco” Siremar

atirreniavignetta.jpgCome finirà il controllo pubblico (almeno finanziario se non proprio quello feudale) sul Gruppo Tirrenia, che dopo la cessione delle Società Saremar alla Regione Sardegna e Toremar alla Regione Toscana, è composta “artificiosamente” da Tirrenia e Siremar? L’Armamento privato si è mobilitato in massa e molti sono stati gli annunci di interesse alla partecipazione alla gara, ma alla fine, quasi a voler far fallire la gara e costringere il governo a procedere per singole gare d’appalto, cosa molto gradita al privato, tutti si sono ritirati facendo rimanere in gara, si fa per dire, solo il gruppo Regione Siciliana e il raggruppamento con capofila il Fondo Cives che però, dai segnali che arrivano, sembra molto intenzionato a non presentare l’offerta vincolante …  Fa da contorno al fosco quadro, quanto affermato dallo stesso Ministro Matteoli, secondo cui è stata esclusa quale metodo di dismissione da Fintecna per le relative negative conseguenze di una polverizzazione tra più vettori della continuità territoriale oltre al danno certo che rimarrebbero invendute le tratte a scarso rendimento commerciale, con aggravio finanziario dello Stato, e per la mancanza di obbligo del subentrante nel rilevare naviglio e personale dipendente.  Secondo Federmanager che raggruppa L’Unione Sindacale dei Capitani di Lungo Corso e l’Unione Nazionale dei Capitani Direttori di Macchina, si paventerebbe un disastro nazionale a cui i Lavoratori darebbero risposte durissime e nessuno può ipotizzare che le rappresentanze sindacali rimarremmo indifferenti. Nei prossimi giorni il Ministro dovrà dare delle risposte chiare in merito. Se l’epilogo della gara per la privatizzazione sarà come foscamente previsto, e lo sapremo giorno 28 giugno 2010, il Governo sarà costretto a chiedere all’U.E. una deroga di almeno un paio di anni. Responsabilmente, questa deroga il governo avrebbe dovuto richiederla già da tempo, considerato la grave crisi dell’economia reale, e  a maggior ragione in presenza di un fallimento dell’attuale percorso. Ogni soluzione diversa andrebbe nella direzione “auspicata” dai soliti furbetti che acquisterebbero le linee migliori in regolare procedura di gara d’appalto, lasciando il resto a gravare pesantemente sulle casse dello Stato. 

Alitalia docet ! Ma nel caso Tirrenia-Siremar, i danni peggiori saranno a carico del personale e della Regione Siciliana … Il governo nazionale dovrebbe già agire per la copertura dei costi di gestione con un finanziamento di almeno quindici milioni di euro. In caso contrario  le navi rischiano di fermarsi per mancanza di risorse economiche. Deve inoltre provvedere al trasferimento di Siremar alla Regione Siciliana, senza i corposi debiti derivanti da una gestione politica e feudale del Gruppo Tirrenia, prevedendo la copertura dei costi eccedenti per il funzionamento, e mettere Tirrenia e Siremar nelle condizioni di avviare una politica del personale attraverso cui governare gli esuberi dichiarati, ma da verificare con le  OO.SS., e da subito effettuare in seno a ciascuna Società le promozioni laddove, invece, ci sono consistenti vacanze, negate da almeno un paio di lustri, coperte con l’inusuale ricorso al ”funzionante”. E’ il caso delle Categorie da rappresentate da Federmanager,  che in tutte e due le Società, presentano tali necessità. Tutto ciò non appare illogico e straordinario, considerato che nel caso Toremar, tutto è stato messo in atto ancora prima della manifestazione di interesse parte dei possibili acquirenti. Eguale procedure per Saremar che proprio il 18 giugno 2010, ha concordato con le OO.SS. promozioni ed assunzioni di precari laddove necessari. Inspiegabilmente diverso ed irrazionale, invece, è il procedimento che si pensa di mettere in atto nel caso di Tirrenia e Siremar. Una considerazione finale che riguarda i marittimi nel complesso.

Secondo più fonti, sarebbe necessario ed auspicabile, che il Ministro Matteoli proponesse autorevolmente di prevedere,  nella legge di conversione del Decreto Legge 26 maggio 2010, n. 78, la possibilità per i Lavoratori Marittimi del pensionamento ordinario di vecchiaia al compimento del sessantesimo anno di età anagrafica con accesso alla pensione dal 1° giorno del mese successivo a quello di soddisfacimento del requisito anagrafico. Appare infatti incomprensibile come possa essere stato ipotizzata la decorrenza pensione di vecchiaia ordinaria anche per i Naviganti solo con il compimento del sessantaseiesimo anno di età. Sedere al Parlamento anche a ottanta anni non comporta nessun sacrificio visto i tanti privilegi riconosciuti ai signori deputati e senatori, diverso è il caso del personale di bordo che “gironzola” in giro per gli oceani e per il mare nostrum, con  navi con carico ad alto rischio ecologico, e che ha una età compresa tra i 65 anni e i 66. Oltre che procedure di privatizzazioni al di sopra di ogni sospetto, il Ministro dovrebbe considerare ogni tanto, cosa significhi  andar per mare con qualsiasi tempo e fronteggiando emergenze diverse a sessanta sei anni suonati.

Tirrenia&”Pacco” Siremarultima modifica: 2010-06-20T16:42:00+02:00da leonedilipari
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