di Michele Giacomantonio

 

Caro Direttore, Ti scrivo come cittadino e non come portavoce dell’Amministrazione perché voglio dire liberamente quello che penso senza coinvolgere l’Amministrazione.

Il problema se col futuro nuovo depuratore continueranno a ripetersi questi inconvenienti è legato soprattutto alla tecnologia. Il progetto che la mia Amministrazione aveva approvato ed era stato realizzato dalla società Lotti e associati che aveva vinto la gara, aveva risolto questo problema escludendo le stazioni di pompaggio perché tutto l’impianto era previsto in discesa come ormai è normale in impianti realizzati nelle città. Quando, sconsideratamente, il Sindaco di Lipari Mariano Bruno, investito della carica di Commissario straordinario, tolse alla Lotti la realizzazione del progetto e lo assegnò alla Sogesid accettò che quel progetto venisse messo da parte e si desse corso ad un nuovo progetto che prevede ben tra punti di sollevamento (Sottomonastero, Unci e Santa Margherita). Questo perché il nuovo progetto prevede tutti gli impianti in superfice e quindi ha bisogno delle pompe di sollevamento. Non credo che se ne possa fare a meno se si decide di andare avanti con questo e non tornare al vecchio progetto.

Forse ha ragione lei che i fatti di ieri sono un preavvertimento ma un preavvertimento per chi? Per l’Amministrazione Comunale che è stata privata della soluzione del problema affidata al Commissario Pelaggi che dispone di poteri e finanziamenti? Per il Commissario Pelaggi che continua a fare orecchie da mercante alle sollecitazioni della popolazione, in particolare quella di Canneto e Pirrera (i Liparesi dormono), forse perché cambiare strada vuol dire riconoscere che si sono compiuti errori e si sono persi dodici anni inutilmente? Quello che è successo era tutto annunziato e nelle elezioni del 2007 era ormai evidentissimo. Quindi i liparesi nella loro maggioranza …. se la sono cercata. E si può dunque dire che chi è causa del suo mal… Cordiali saluti.

LA NOTA PRECEDENTE. Una delle spine più pungenti che il comune si trasporta da 40 anni é l’impianto di pretrattamento fognario chiamato politicamente “”u depuraturi”. La tecnologia limitata ai tempi dell’acquisto e dell’installazione (pagata una bella cifra) ha lasciato una pesante eredità all’isola, sia come risultati che come costi di manutenzione. Oggi, nell’attesa che si sblocchi la situazione sul nuovo sito del vero impianto di depurazione, lo strascico puzzolente  di aria e acqua invade le strade che dai tombini accanto al cimitero arriva al porto fra commenti locali e fughe turistiche. Mentre la giustizia si dibatte fra i sigilli, Lipari s’interroga ancora sull’impianto futuro chiamato a sostituire il fallimento totale dell’attuale vecchio impianto, sia come scelta del luogo d’installazione e sia come scelta tecnica. Quasi un preavvertimento e un preavviso l’attuale fuoriuscita di liquami maleodoranti per le future e se necessarie stazioni di pompaggio che devono essere previste lontane dalle spiagge e dall’abitato per non ritrovarsi con gli odierni rischi che sono sotto gli occhi ed il naso di tutti. Anche perché sembra che la storia stia per ripetersi in ogni luogo e con ogni soluzione senza strategia ambientale e proiezione futura.

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