Da Milano in linea Clara Raimondi. Alajmo in Sicilia

craimondipiccola.jpgdi Clara Raimondi

“Circola con insistenza l’idea che la Sicilia e i siciliani siano diversi, rispetto al resto d’Italia. Diversi e più complicati. La risposta può essere articolata pirandellianamente: no, ma credono di esserlo, e questo li rende diversi e più complicati”.

“Annacarsi” è un verbo intraducibile che nel dialetto siciliano significa contemporaneamente una cosa e il suo contrario: affrettarsi e tergiversare, nello stesso tempo, cioè il massimo del movimento col minimo dello spostamento, ma anche vantarsi (con un colpo d’anca!). Per i siciliani, è un talento naturale.

L’ultimo libro di Roberto Alajmo – “L’arte di annacarsi. Un viaggio in Sicilia”, recentemente edito da Laterza – ripercorre le tappe fondamentali aroberto.JPGdi un cammino lungo i principali luoghi della Sicilia: Marsala, Palermo, Ustica, Porto Palo, Favignana, Agrigento, Siracusa, Tindari, Catania, Gela, Taormina, Messina e tanti altri… potevano mancare le isole Eolie?

All’arcipelago eoliano Alajmo dedica uno dei capitoli più significativi, intitolato “Le Eolie. Persino la bellezza più pacificata nasconde un’inquietudine latente”. La bellezza a cui fa riferimento l’autore è quella di Lipari a fine stagione, che assomiglia a “una bella donna al risveglio, dopo una notte d’amore”.

L’inquietudine invece è quella che regna nell’animo delle sue abitanti, che Alajmo definisce le “Circi” eoliane (d’adozione, per la verità) e in particolare una pittrice di origini campane (Loredana Salzano) e un’albergatrice di origini toscane (Silvia Carbone).

Attualissima la dissertazione di Alajmo circa la chiusura delle cave di pomice di Lipari e la relativa questione delle spiagge bianche del film dei fratelli Taviani, che oggi restano solo un ricordo da cartolina d’altri tempi.

Salina è l’isola “che sta in mezzo”, ed è quasi un complimento che l’autore fa alla centralità geografica di Dydime rispetto al resto dell’arcipelago, che ci ricorda il latino “in medio stat virtus”.

annacarsi.JPGVulcano invece “da l’impressione di essere più triviale delle altre” per via dell’invasione pacifica del turismo giornaliero dalle coste della Sicilia, alla quale è più vicina, noncurante della minaccia del suo cratere raffreddato ma non spento.

Subito dopo le Eolie c’è Mozia, e vien voglia di continuare il viaggio in Sicilia…

Roberto Alajmo è giornalista e scrittore. Fra i suoi libri: “Un lenzuolo contro la mafia” (1993), “Repertorio dei pazzi della città di Palermo” (1995), “Almanacco siciliano delle morti presunte” (1997), “Notizia del disastro” (2001, premio Mondello), “Cuore di madre” (2003, premio selezione Campiello e finalista al premio Strega), “E’ stato il figlio” (2005, premio super Vittorini e Super Comisso), “Memorie di un giovane vecchio” (2007), “La mossa del matto affogato” (2008), “Le ceneri di Pirandello” (2008), “Palermo è una cipolla” (2009).

Da Milano in linea Clara Raimondi. Alajmo in Siciliaultima modifica: 2010-03-17T07:50:00+01:00da leonedilipari
Reposta per primo quest’articolo