Un anno di amministrazione Giorgianni.
Cercando degli aggettivi per valutare questo sindaco e il suo primo anno di amministrazione, i primi che mi sono venuti in mente sono: inutile, spocchioso,permaloso , nebuloso, eterno. Aggettivi non esattamente elogiativi, ma l’operato di questo primo anno di amministrazione è sotto gli occhi di tutti ed è difficile trovarne altri con valenze positive.
Inutile perché in questo primo anno non è stato indicato niente che potesse dare un’idea di sviluppo. Fin qui poco male: considerata la qualità della classe politica locale, è sempre preferibile la politica della riduzione del danno. Ma niente è migliorato nell’ordinaria amministrazione: il traffico continua ad essere disordinato e caotico; le macchine parcheggiano impunite dove è più comodo in spregio ai divieti; Marina corta da salotto è diventata uno stadio di calcio-fogna-discarica e i proprietari dei locali stessero zitti e non rompessero i coglioni al sindaco; le fogne continuano a perdere e ad espandere profumi nell’aria; la raccolta differenziata un utopia; l’assenteismo di alcuni uffici comunali rimane alto , in alcuni settori la media dei primi 4 mesi dell’anno è di circa il 30%, mentre si continua a ricorrere agli straordinari ; alto rimane il tasso di evasione fiscale; proliferano e vengono tollerate le attività abusive che fanno concorrenza sleale a quelle legali ( questo punto, secondo la Banca d’Italia, è uno dei principali freni allo sviluppo economico del sud) ; continuano gli abusivismi edilizi ecc.
Spocchioso basta guardare le rare interviste rilasciate per accorgersi che il primo cittadino, inebriato probabilmente dalla carica – “comandare è meglio che fottere”, recita un detto siciliano – e dalle lusinghe elargite a piene mani da interessati adulatori, stia confondendo il suo ruolo con quello del Padreterno.
Permaloso non so se il tratto caratteriale sia congenito o se si sia sviluppato nell’esperienza amministrativa. Nel presente al Nostro è impossibile rivolgere una critica senza che questa non sia percepita come un attentato di lesa maestà. Offesa che viene punita con la privazione del saluto dell’augusto primo cittadino al misero cittadino insolente.
Nebuloso. Continuando la tradizione con i suoi predecessori il sindaco di Lipari ha una forte avversione alla trasparenza amministrativa. Ancora oggi non è possibile dal sito ottenere dati aggiornati su come vengono impiegati i soldi degli amministrati, quali siano le proprietà del Comune e il loro impiego, i dati sulle società partecipate, ecc. Non sono nemmeno pubblici i curriculum degli assessori , un operazione che un normale professionista, che dovrebbe avere sempre il proprio curriculum aggiornato disponibile, compie in meno di un minuto.
Eterno. Come il potere democristiano-paternalistico che ha avvelenato per decenni, e forse irrimediabilmente, la politica del meridione. Un sud condannato ad accumulare un ritardo economico con il resto del Paese, con i complici abitanti-elettori che vivono una vita con servizi pubblici più vicini ai paesi del terzo mondo che non a quelli dei paesi europei. Un potere che ha fatto crescere l’illegalità diffusa e il malcostume, tollerandolo ed alimentandolo con favori concessi ai singoli in cambio del voto. Quello stesso potere che nega contemporaneamente i diritti agli onesti per interpretare in modo elastico le regole e favorire gli amici.
Siccome ho un cuore e mi dispiaceva tracciare un quadro completamente negativo di questo primo anno di amministrazione, ho fatto diverse telefonate a Lipari per cercare di trovare qualcosa di buono fatto dal sindaco. Le uniche due cose venute fuori sono: la sterilizzazione dei cani ( pare un’idea della veterinaria Cullotta) e la gestione dell’emergenza dell’alluvione della fine della scorsa estate. Un’emergenza gestita soprattutto dall’assessore Berzioli, prontamente sostituita per motivi oscuri.
La differenza con la precedente amministrazione? Nessuna, se non nel carattere dei due primi cittadini: il precedente sindaco era sicuramente molto più simpatico e anche più tollerante.