Nei giorni scorsi abbiamo assistito all’ennesimo scontro tra le forze politiche di maggioranza al comune di Lipari. Una maggioranza politica che si sfilaccia sempre di più, aumentano le prese di distanza e i distinguo sull’operato del Sindaco. Un primo cittadino che può contare ormai solo sul sostegno di un gruppo di fantasiosi pretoriani; gli unici che riescono a vedere risultati prodotti da questa amministrazione e che, sfidando il ridicolo si dedicano con una incondizionata passione, degna di più nobili cause, alla difesa ( d’ufficio ?) del sindaco. Un appoggio alla causa di partito, scimmiottata nei temi e nello stile -drammatizzazione, vittimismo e contrapposizione tra il “fare, serietà e ed abnegazione” ad un “chiaro e limpido non voler fare messo in atto dalla minoranza del Consiglio Comunale di Lipari”- dalla strategia comunicativa messa in atto dal Premier e che riprodotta in una piccola realtà, come le Eolie, genera solo risultati grotteschi: in un luogo piccolo puoi verificare direttamente, e senza compiacenti mediazioni giornalistiche, l’operato di una amministrazione.
E se non si è sotto l’effetto di sostanze allucinogene, l’unica ragione per scorgere del buono nell’operato della amministrazione è un acritico innamoramento ( politico) nei confronti del sindaco. Stare ad elencare il disastro, l’abbandono e l’assoluta incapacità di offrire risposte convincenti ai bisogni della collettività è superfluo: basta girare per le Eolie o ascoltare un’intervista del sindaco di Lipari per rendersene conto. Un amministrazione incapace di affrontare e risolvere i problemi quotidiani e senza un progetto coerente di futuro: l’unica bussola che sembra guidare l’operato di questa giunta e l’accaparrasi finanziamenti pubblici, spesso con finalità in contrasto tra loro, e quando si ottengono senza preoccuparsi di effettuare i controlli su come sono spesi questi fondi ( ma in questo caso più che di problemi politici, probabilmente parliamo di cose da codice penale). Sono convinto, per conoscenze dirette o indirette, che la stragrande maggioranza del consiglio comunale è composta da sono persone serie e perbene, e a questi consiglieri pongo una domanda che non necessita risposta pubblica: quale futuro possono garantire alle Eolie, e ai loro figli, se affidano la gestione della cosa pubblica ad un personale politico vecchio e superato, formatosi in una stagione politica fatta di sprechi di risorse pubbliche e clientele, che ha come unica aspirazione il disinvolto perpetuare del proprio potere? La risposta a questo quesito la diano alla loro coscienza, l’esito lo scopriremo dal conseguente comportamento.
p.s. Nei giorni scorsi è nato un “gemellaggio” tra “Il Notiziario” e il giornale online “News Belluno” delle Dolomiti a proposito delle perplessità sull’adesione dei due luoghi alla lista di Patrimonio dell’Umanità. Personalmente sono convinto della bontà dell’adesione, la considero l’unica cosa buona fatta nelle Eolie negli ultimi 50 anni ed è l’unica opportunità che può garantire alle isole e uno sviluppo economico collettivo e prolungato, come dimostrano le esperienze di luoghi sparsi nel mondo, sottraendolo al vantaggio esclusivo di pochi speculatori ed affaristi. Se come dice il detto “chi ha pane non ha i denti” e, come in questo caso, non si hanno le capacità di sfruttare le potenzialità di questa adesione e si preferisce scaricare sull’Unesco le proprie responsabilità, è un problema di qualità del personale politico e di chi l’ha votato sperando di ricavarne un vantaggio personale.