di Teodoro Cataffo

Il  faro di Lingua…si…però…

Sono d’accordo con il nostro Sindaco di S. Marina Salina al 1000 x 100 sulla necessità di un intervento  immediato per salvare il FARO. Ma non solo. Ricordo che attorno al  lago, meglio inteso come Pantano di Lingua, trovano sito alcune strutture alberghiere, di somministrazione, di vario commercio, abitazioni, oltre a due edifici museali e la famosa piazzetta. IN QUESTO SENSO METTEREI AL CENTRO DI OGNI INTERVENTO IN PRIMIS LA CIVITAS E L’HABITAT  ED A SEGUIRE IL ROMANTICISMO DEL FARO. Il nostro Sindaco è giovane e ricorda cose recenti come gli eventi calamitosi capitati tra novembre 2008 e febbraio 2009. I meno giovani ricordano che il faro rischiò la morte nel 1982. Ed  è in pericolo, in modo grave,  dal 1982; I meno giovani ricordano che il piccolo stanzino accanto al faro è stato privato delle fondamenta e si è inclinato nel 1982. E da allora giace di lato. Eppure prima del 1982 aveva dato riparo per la notte al povero Violino. Erano i primi di febbraio 1982 quando tutta l’isola si riversò a Lingua per vedere gli effetti della GRANDE MAREGGIATA. ERA COMINCIATA VERSO LE SEI DEL MATTINO. DA SCEGLIERE TRA GRECO-LEVANTE E/O GRECO-TRAMONTANA. DURO’ CIRCA TRE ORE. RISULTATO: ONDE CHE SI INFRANGONO NELLE FACCIATE DELLE CASE CHE PROSPETTANO IN PIAZZA;  FIUMI DI ACQUA CHE SOLCANO VELOCAMENTE  I VICOLI DAL LATO PIAZZA AL LATO DEL LAGO;  LA STRISCIA DI SPIAGGIA DI PIETRE CHE SEPARA IL LAGO DAL MARE SCOMPARSA COMPLETAMENTE;  SOLO LAGO , ANZI MARE. SOLO LE TRAVERSE DELLE PORTE DEL CAMPETTO DI CALCIO SI INTRAVEDEVANO APPENA SOTTO  L’ACQUA; LE CASE  EVACQUATE CON LE BARCHE E LE CORDE; UNA IMPRESA PORTARE FUORI DAL “GAMBERO” LO ZIO FELICE CHE CON L’ACQUA SOTTO LE ASCELLE CERCAVA DI SALVARE IL POSSIBILE;  DIFFICILE CONVINCERE IL RAG. D’ALBORA E MARGHERITA A LASCIARE LA CASA;  ANCORA DI PIU’ CONVINCERE IL SIGNOR  LO SCHIAVO AD ABBANDONARE IL FORNO ED ANCHE ALFREDO E MARIA A LASCIARE IL BAR. QUELLE CHE OGGI SONO LE CAMERE DELL’HOTEL LA SALINA  ERANO PIENE DI PIU’ DI UN METRO E MEZZO DI ACQUA E TUTTI I GIARDINI ATTORNO UN VERO ACQUITRINO, MENTRE LE VIE PANTANO , Q. SELLA, MANZONI, PETRARCA INONDATE E PIENE DI ENORMI PIETRE.  SENZA  I VECCH MASSI  POSTI A DIFESA DI QUELLE CASE E DI QUELLA ZONA  CIRCA CINQUANTA ANNI FA, IL MARE AVREBBE RASO AL SUOLO OGNI COSA. LA PAURA DI UN POSSIBILE DISASTRO ERA NEGLI OCCHI  DI TUTTTI, NELLE LACRIME DEGLI SFRATTATI, NELLA VOCE TREMANTE DEL SINDACO NINO LOPES CHE SENZA PROTEZIONE CIVILE, SENZA VIGILI DEL FUOCO, SENZA GUARDIE FORESTALI, SENZA ELICOTTERI, SENZA TROMBE D’ALLARME, SENZA NIENTE, DOVETTE FARE AFFIDAMENTO SOLO SUL SUO BUON SENSO E SU QUELLO DEI LINGUARI . TUTTAVIA LA PRESSIONE DELL’ACQUA  ALL’INTERNO DEL BACINO ERA TALMENTE FORTE CHE VICINO AL FARO,  DAL LATO DEL CASOTTO INCLINATO (inclinatosi propri per l’occasione) TONNELLATE DI PIETRE SPOSTATE DA UN LATO E DALL’ALTRO (come da un invisibile Noè) SI APRIRONO A VARCO ED IN UN  PAIO DI ORE  IL LIVELLO DEL PANTANO TORNO NORMALE. ED INTANTO LO STORM ERA PASSATO. Dal 1982 ad oggi sono 28 anni. 28 anni in balia di una tempesta  che può tornare. Il casotto  è ancora inclinato, il faro non vede un pennello con calce da decine di anni. Dentro solo Dio sa com’è. Lo specchio d’acqua e sporco, puzza, produce milioni di zanzare, è al limite della tolleranza igienico-sanitaria tanto che solo le papere, ultimamente, hanno naso per starci dentro. Sopra via Pantano un gran pezzo di terreno di pertinenza del Pantano è un vero ostello per topi e ratti di ogni misura, oltre che un continuo pericolo d’incendio. CARO MASSIMO,  E’ VERO, COME DICI, CHE IL LAGHETTO COL FARO LO SENTIAMO COME SEGNO DI APPARTENENZA E DI RICONOSCIMENTO. PROPRIO PER QUESTO NON CAPISCO PERCHE’ CI DOBBIAMO UN PO’ VERGOGNARE DI TAL SENTIMENTO. EPPURE !!! Eppure in tutto ciò e con tutto ciò gli indigeni, quelli che il posto lo amano a prescindere hanno CONTINUATO ad investire tutti i loro risparmi per fare qualcosa di bello e di utile agghindandosi per l’arrivo degli ospiti.    Sperando che chi di competenza si desse una mossa per dar loro una mano e per rendere il sito tutto IL FIORE ALL’OCCHIELLO di SALINA. NEGLI ULTIMI TRENTA ANNI NULLA E’ STATO FATTO PER IL LAGHETTO ED IL SUO FARO ??? MA CERTO CHE SI!!!! LA  ZONA : 1)    E’STATA MESSA A PIENO TITOLO IN  PRERISERVA (zona di protezione della Riserva delle montagne delle felci e dei porri). SONO QUASI TRENTA ANNI ED ANCORA IN POCHI HANNO CAPITO A CHE SERVE. 2)    E’ STATA CLASSIFICATA  ZONA DI PROTEZIONE SPECIALE  ( Z.P.S. ); 3)    E’ STATA CLASSIFICATA SITO DI INTERESSE COMUNITARIO ( S.I.C. ); 4)    E’ STATA CLASSIFICATA DAL PTP COME ZONA DI IMMODIFICABILITA’ ASSOLUTA; 5)    E’ IN POLE POSITION NEI POSSEDIMENTI  DELL’UNESCO; 6)    E’ NELLE COMPETENZE DELLA PROVINCIA REGIONALE MA SOTTO L’EGIDA DELLA SOPRINTENDENZA; 7)    ETC. ETC……IO  NON SONO CONTRO TUTTE QUESTE LEGGI DI SALVAGUARDIA . A PATTO CHE ESSE TRAGGANO SIGNIFICATO E RAGIONE DI ESISTERE NELLA ATTIVITA’  DI PROTEZIONE E DI VALORIZZAZIONE DEL SITO ““LAGHETTO-FARO-E-D’INTORNI”” A PATTO CHE SIANO PROPEDEUTICHE AL SITO E NON A SE STESSE. Tuttavia ti do atto della encomiabilità  del tuo intervento, sperando che salvare la punta dell’iceberg non sia un obiettivo ma un mezzo per ottenere un intervento complessivo. FINALMENTE !!!