di Marisa Spacca*

Da oltre trenta anni possiedo una casa a Lipari, nella quale mi reco regolarmente ogni estate per lunghi periodi. Ho conosciuto Spartaco Persiani fin dall’inizio ed assieme ai miei fratelli ogni anno si passava quasi quotidianamente dalla sua tipografia per parlare dei più svariati argomenti, sui quali ultimamente avevamo idee un po’ diverse: proprio per questo lo abbiamo apprezzato perché la circostanza nulla toglieva alla sua onestà intellettuale. Consultando “Il Notiziario” relativo a Lipari (come faccio ogni tanto per tenermi informata) ho letto un articolo, scritto il 13 agosto, nel quale si riferisce che i macchinari della tipografia di Spartaco (quasi tutti da collezione) sono ammassati in strada “lasciati in balia dell’acqua e del vento|”; ho telefonato ad una mia amica di Lipari, che mi ha confermato la circostanza. Sono rimasta di sasso! Spartaco, ancora pochi gironi prima di morire, era convinto che l’Amministrazione comunale provvedesse ad allestire un museo, come gli era stato più volte promesso e – mi pare – addirittura deliberato!  Mi sono permessa di rivolgermi a Lei, che da un Suo intervento alla serata con Pietro Grasso del 19 agosto, mi è apparso sinceramente sensibile alla valorizzazione delle Isole Eolie, perché si adoperi per salvare un patrimonio storico e culturale, che pochi comuni possono vantare di possedere. RingraziandoLa per l’attenzione, invio i migliori saluti.

*Avvocato