di Saverio Merlino
Le prossime elezioni amministrative per Lipari, Vulcano, Panarea, Stromboli, Filicudi e Alicudi saranno una straordinaria occasione per voltare pagina e per restituire al nostro comune l’autorevole ruolo che gli spetta all’interno del territorio provinciale, regionale e nazionale.
Per troppo tempo, ormai, il Comune di Lipari è rimasto ai margini, trasformato in terra di conquista da chi non ha mai pensato, in prospettiva, allo sviluppo della nostra comunità, ma ha avuto solo una visone miope.
Oggi, abbiamo il dovere, tutti, di assumerci in prima persona la responsabilità di cambiare e invertire la tendenza, senza timore e senza infingimenti.
Tutti quelli cui sta a cuore questo territorio devono avere quest’ambizione, perché, sono convinto che possiede i giovani, le donne e gli uomini giusti, le capacità politiche e le competenze per guidare queste isole verso un nuovo Risorgimento.
Vanno evitati al massimo frammentarietà di posizioni e troppi personalismi e ambiguità. Attestarsi e insistere su queste posizioni risulterebbe dannoso e incomprensibile ai più.
Ritengo, e questo pensiero l’ho manifestato già l’anno scorso, quindi in tempi non sospetti, che si debba puntare su progetti di più ampio respiro, non limitandoci a coinvolgere soltanto i partiti tradizionali, anzi, si deve andare ben oltre i partiti, aprirsi alle realtà locali, alla società civile, al mondo delle professioni, all’associazionismo e al volontariato ed anche a chi, pur non aderendo ad alcun partito, ritiene necessario avviare un nuovo percorso virtuoso che comprenda persone non compromesse con le cattive gestioni del passato, figure credibili e programmi alternativi e innovativi che facciano, finalmente, risplendere di nuova luce Lipari e le altre isole del Comune.
Coinvolgere questi soggetti in un cammino comune non è certo un limite, bensì è una grande ricchezza per tutti e ogni sforzo per riunire tutti questi soggetti attorno ad un unico tavolo politico da cui dovrà scaturire un progetto che sia la sintesi di tutte le posizioni politiche omogenee così da ridare nuovi stimoli a tutti coloro i quali, per ragioni differenti, oggi si trovano a percorrere strade diverse anche se solo apparentemente inconciliabili.
Senza questo passaggio, a mio avviso, rischiamo di essere nuovamente relegati, dai soliti, ai margini della politica locale e ininfluenti sulle scelte che determineranno il futuro da dare alla nostra comunità sempre più mortificata da questo modo di immaginare lo sviluppo.
