ESCLUSIVO. IL DOCUMENTO 2, sull’affondamento del piroscafo “Santamarina”. Da Padova in linea Antonio Famularo

Caro Direttore,

afamularopiccola.jpgCon riferimento al 70° Anniversario della tragedia del piroscafo Santa Marina, ho il piacere di inviare in esclusiva anteprima per il Suo ‘Notiziario’, e i suoi Lettori ed estimatori, un brano ‘commemorativo’ tratto dal mio Romanzo  Il Passeggero Inglese del Santa Marina.

 –  Alle 15:00 la Signora Nilde, con una coroncina di fiori, un piccolo bouquet e 10 rose rosse in una mano e un leggero  e morbido borsone nell’altra, scese nella piazza antistante e alcuni minuti dopo salì sul piccolo bus-navetta  arancione che collegava Marina Corta col porto di Sottomonastero risalendo lungo la Via Roma, toponimo  ereditato dal ventennio fascista, che aveva soppiantato l’originale ‘Via dei Bottai’, per poi scendere lungo il  Corso Vittorio Emanuele. Alle 16:00 si imbarcò sulla motonave ‘Lippi’ e partì anche lei per Milazzo, confondendosi fra gli altri passeggeri. Una volta a bordo chiese ad uno dei marinai di potere parlare col Comandante; questi la accompagnò al ponte di comando e la presentò al Comandante e agli ufficiali.santamarinanave.jpg

La Signora Nilde chiese in modo garbato e rispettoso se passando in prossimità del luogo dove il ‘Santa Marina’fu affondato  si potesse far rallentare un po’ la nave e far suonare alcuni fischi di sirena, illustrando loro i motivi della sua richiesta. Il Comandante, d’accordo con gli altri ufficiali, acconsentì alle richieste della Signora Nilde e poco dopo fece diffondere un annuncio dagli altoparlanti della nave per informare i passeggeri su quanto ci si sarebbe apprestati a fare. Dopo essere ripartiti da Vulcano, a 6 miglia di distanza da Lipari, il Comandante fece fermare la nave, che si arrestò a poco meno di 1 miglio più avanti. Le sirene di bordo emisero tre lunghi fischi e tutti i passeggeri e i marinai uscirono dai saloni e si portarono sul ponte. Il Comandante, con un microfono, spiegò nuovamente agli astanti quanto stava avvenendo: “Signori, oggi ricorre l’anniversario dell’affondamento del piroscafo ‘Santa Marina’ e siamo fermi sul luogo dove avvenne quella tragedia. Una signora, vedova di uno dei marinai periti in quel disastro, commemorerà suo marito e gli altri che persero la vita.”

Gli occhi lucidi dei presenti seguivano commossi quella insolita commemorazione e sulla nave ci fu un  rispettoso silenzio. La Signora Nilde porse al Comandante un libro aperto e questi vi lesse ad alta voce alcune scritture indicate: “Di William Shakespeare, La Tempesta, Atto I, Scena 2: – Pare che il cielo voglia versar giù fetida pece, ma che il mare, sollevandosi sino alla fucina delle nubi, ne spenga il fuoco. Oh, io ho sofferto con quelli che ho visto soffrire! Una magnifica nave che certamente aveva a bordo nobili esseri umani, tutta sfasciata! Oh, quelle grida mi colpirono profondamente il cuore! Povere creature, sono perite!… A cinque tese tuo padre è sepolto; coralli gli son fatte le ossa; son perle gli occhi nel suo volto, niente che perire in lui possa, che il mar non lo vada convertendo in qualcosa di ricco e stupendo. – “

Il Comandante passò il microfono alla Signora Nilde, che da una Bibbia tascabile lesse con voce accorata alcuni versi: “Apocalisse/Rivelazione a San Giovanni, capitolo 20, versi 12 e 13, capitolo 21, versi da 3 a 5:

– Allora vidi i morti, grandi e piccoli, in piedi davanti al trono. Furono aperti i libri, e fu aperto anche un altro libro, quello della vita. I morti furono giudicati secondo le loro opere, come stava scritto in quei libri. Anche il mare restituì i suoi morti; così pure la morte restituì quelli che essa custodiva nel mondo sotterraneo, e ciascuno fu giudicato secondo le sue opere… Allora udii un’alta voce dal trono dire: “Ecco: la tenda di Dio è col genere umano ed Egli risiederà con loro, ed essi saranno suoi popoli e Dio stesso sarà con loro. Ed Egli asciugherà ogni lacrima dai loro occhi e la morte non ci sarà più, né ci sarà più cordoglio né grido né dolore: le cose precedenti sono passate.” E Colui che sedeva sul trono disse: “Ecco: faccio ogni cosa nuova.” E dice: “Scrivi, perché queste parole sono fedeli e veraci.” –

Dopo la lettura di quei versi la Signora Nilde chiuse la Bibbia e rivolgendosi a tutti  gli astanti disse con voce ferma e dignitosa: ” Ogni guerra è fatta da tante persone che si uccidono senza conoscersi, per colpa di poche persone che si conoscono ma non si uccidono… E la prima vittima è sempre la verità.”

Gli astanti, toccati nel loro animo, risposero con un caloroso applauso. Dopo avere recitato “l’eterno riposo dona loro, o Signore, risplenda ad essi la luce perpetua, riposino in pace”, all’unisono tutti ripeterono l’ “Amen” conclusivo. L’ anziana donna si avvicinò ad una scialuppa e dalla paratia lanciò in mare la coroncina di fiori, il piccolo bouquet e il mazzo di rose rosse. Vi fu un ultimo applauso e con un fischio di sirena il Comandante ordinò di ripartire. La ‘Lippi’ cominciò a muoversi e la Signora Nilde rimase con gli occhi fissi su quel tratto di mare e i fiori e la corona che scomparivano in lontananza alla sua vista. Il comandante la invitò nella plancia di comando e le fu offerta una tazzina di caffè caldo, dopodiché si salutarono  e un marinaio la riaccompagnò ai saloni, dove andò a sedersi e a confondersi fra i tanti passeggeri.  –

Da: Il Passeggero Inglese del Santa Marina,  per gentile concessione dell’Autore.

Antonio Famularo

Insegnante e scrittore – Padova

famularoantonio@yahoo.it 

ESCLUSIVO. IL DOCUMENTO 2, sull’affondamento del piroscafo “Santamarina”. Da Padova in linea Antonio Famularoultima modifica: 2013-05-09T07:19:27+02:00da leonedilipari
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