La Storia Prescritta

ffinocchiaro1.jpgdi Francesco Finocchiaro

Leggo l’articolo di Myrko Saltalamacchia pubblicato qualche giorno fa sul blog, ed altri sulla stampa nazionale, e mi vengono spontanee alcune considerazioni sul tema dell’ipotetico “complotto” organizzato da Beppe Grillo ed i suoi compari della Casaleggio Associati, che ha ripreso corpo dopo la trasmissione piazza pulita.

L’Italia è un paese strano, mi viene da pensare, i suoi abitanti sembrano essere impermeabili alle informazioni, ma al contrario molto suscettibili alle “suggestioni”…

Mi spiego meglio…

Analizzando con calma ed obiettività gli eventi che hanno caratterizzato il periodo dal dopoguerra ad oggi, spulciando tra cronache ormai dimenticate, non possono sfuggire alcuni dettagli che ci inducono ad essere cauti nell’accettare le “verità storiche” che ci propina la cosiddetta “stampa ufficiale”, eppure ce le beviamo ogni giorno.

Solo un caso ( fra mille ) a mó di esempio.

Nel 1981 scoppia lo scandalo della P2, dopo molte resistenze il Governo divulga una lista incompleta degli appartenenti alla Loggia eversiva, ed una volta diffusa, la lista divenne presto memorabile. La lista ( ripeto, incompleta poichè i membri dovevano essere circa 2400! ) viene consegnata da Giulio Andreotti. Tra i 962 iscritti , spiccavano i nomi di 44 parlamentari, un segretario nazionale di partito (PSDI), 12 generali dei Carabinieri, 5 generali della Guardia di Finanza, 22 generali dell’esercito italiano, 4 dell’aeronautica militare, 8 ammiragli, vari magistrati e funzionari pubblici, ma anche di giornalisti, personaggi legati al mondo dello spettacolo ed imprenditori come Silvio Berlusconi (a quel tempo non ancora in politica), Vittorio Emanuele di Savoia, Maurizio Costanzo, Alighiero Noschese (morto suicida più di due anni prima della scoperta della lista), Claudio Villa, Paolo Mosca e il personaggio televisivo professor Fabrizio Trecca (capo gruppo); in compagnia di Michele Sindona e Roberto Calvi, Umberto Ortolani, Leonardo Di Donna (presidente dell’ENI) e Duilio Poggiolini, insieme a tutti i capi dei servizi segreti italiani e ai loro principali collaboratori.
Circa i servizi segreti, si notò che vi erano iscritti non solo i capi, (fra i quali Vito Miceli a capo del SIOS e successivamente direttore del SID, Giuseppe Santovito del SISMI, Walter Pelosi del CESIS e Giulio Grassini del SISDE) che erano di nomina politica, ma anche i funzionari più importanti, di consolidata carriera interna.

A tutti questi una pacca sulla spalle con la sentenza d’assoluzione della corte d’assise, tutto a posto… E chissà di chi erano i 1500 nomi mancanti dalla lista? Mah..

Nel 1990 il presidente del consiglio in carica Giulio Andreotti comunica al Parlamento l’esistenza di Gladio, organismo segreto para-militare creato in Italia dagli Stati Uniti durante la guerra fredda. Una struttura occulta nelle forze armate italiane, composta sia da militari che da civili, con finalità anti-invasione sovietica, ma che, potendo questa anche non avvenire, operó anche al fine di orientare la linea politica interna ed estera del nostro paese per evitare che ci spostassimo troppo a sinistra, il tutto all’oscuro del Parlamento

Nel 2003 la sentenza del tribunale d’appello stabilì che Andreotti aveva «commesso» il «reato di partecipazione all’associazione per delinquere» (Cosa Nostra), «concretamente ravvisabile fino alla primavera 1980», reato però «estinto per prescrizione». Secondo la Corte d¹appello, Andreotti, «con la sua condotta (…) (non meramente fittizia) ha, non senza personale tornaconto, consapevolmente e deliberatamente coltivato una stabile relazione con il sodalizio criminale ed arrecato, comunque, allo stesso un contributo rafforzativo manifestando la sua disponibilità a favorire i mafiosi».

Dunque, tralasciando la moltitudine di eventi che richiederebbero approfondimento, questi semplici elementi dovrebbero condurre una persona qualunque ad una semplice riflessione: negli anni 70 un gruppo di persone, attraverso una loggia massonica “deviata”, stava organizzando un colpo di stato “silenzioso” cooptando tutti i massimi vertici delle istituzioni, nel frattempo il nostro presidente del consiglio ( che tuttora siede in Parlamento ) intratteneva relazioni con cosa nostra in maniera continuativa, ed era referente di un’organizzazione para-militare occulta filo americana.

E questa è una goccia nel mare…

Ancora stiamo discutendo se è mai avvenuta la trattativa stato/mafia?
Tommaso Buscetta, nel corso di un interrogatorio del 1993, in sede di rogatoria internazionale, dichiaró che il referente politico a cui Salvatore Lima si rivolgeva per sistemare le questioni interne a Cosa Nostra era il Senatore Giulio Andreotti.

A ragionar cosí, mi si dice, si diventa paranoici, si vedono complotti ovunque…

Però è pur vero che basta leggere sentenze, interrogatori, di reati per lo piú prescritti, per trovare una parte della storia d’Italia che semplicemente non viene raccontata poichè prescritta anch’essa ( esistono dunque dei tempi di prescrizione per gli eventi storici?), stralciata, come vorrebbe Napolitano con le sue intercettazioni.

Trattasi di elementi non penalmente rilevanti e dunque non di interesse storico…

Ad Andreotti in un Paese civile le persone per bene avrebbero da tempo (prima che arrivassero le indagini giudiziarie!) tolto il saluto.Invece da noi, i “giustizialisti”, quelli veri, prima di intervenire con sanzioni morali e politiche vogliono le sentenze giudiziarie. Poi, se sono d’assoluzione, danno addosso ai giudici. E se sono di condanna non ci credono, e danno addosso ai giudici.

Scrive Aldo Moro nel suo Memoriale, redatto durante il sequestro

“Per quanto riguarda la strategia della tensione, che per anni ha insanguinato l’Italia, pur senza conseguire i suoi obiettivi politici, non possono non rilevarsi, accanto a responsabilità che si collocano fuori dell’Italia, indulgenze e connivenze di organi dello Stato e della Democrazia Cristiana in alcuni suoi settori.(..) Certo è un intrigo difficile da districare e le cui chiavi presumibilmente si trovano in qualche organizzazione specializzata probabilmente di là del confine. Si tratta di vedere in quale misura nostri uomini politici possano averne avuto parte e con quale grado di conoscenza e d’iniziativa.”

Ma queste domande oggi sembrano non avere piú senso, prescritte anch’esse come le risposte, come se queste non avessero alcun legame con la nostra situazione politica attuale.

Curioso Paese, questo, e dunque, visto che le questioni sopraesposte sono archiviate per prescrizione, ci si puó dedicare ai complotti veri, quelli pericolosi.

Già, perchè oggi fare giornalismo d’inchiesta sembra sia diventato scoprire qualche scheletro nell’armadio a Beppe Grillo, cosí da screditarlo e deleggittimarlo definitivamente, e togliere una volta per tutte le castagne dal fuoco ai partiti che davvero non sanno cosa rispondere ai temi sollevati da comico genovese ( ed infatti non rispondono… ). 
Perchè venire a turbare la nostra bella “democrazia” ?
D’altronde il piú grave pericolo per l’Italia oggi è la dittatura di Casaleggio, o no?

La cosa mi porta subito alla mente quella battuta di Benigni nel film johnnny Stecchino : “Il piú grave problema di Palermo? Il traffico, senza dubbio!”.

La Storia Prescrittaultima modifica: 2012-09-10T10:15:00+02:00da leonedilipari
Reposta per primo quest’articolo