Ogni inverno porta tempeste, ogni tempesta porta danni. Il danno maggiore al quale si assiste alle Eolie è la beffa. Incredibilmente si assiste sopratutto alle opere portuali liberamente distrutte anche se fatte e rifatte. Vale per Santa Marina Salina, ma vale anche per il porticciolo di Ginostra, di Pignataro, Sottomonastero e ovviamente anche per la protezione dell’abitato di Acquacalda. Questo vuol dire che si sono verificate diverse negligenze, partendo dal presupposto che si sà bene dove le opere vanno inserite e in che condizioni vanno utilizzate. Generalmente si và all’appalto seguendo il criterio guida. Prima valutazione il progetto, spiegare a cosa serve una determinata opera. Appalto per l’affidamento del progetto con garanzie di affidabilità richiesta già al progettista o allo studio di progettazione, magari con visione di simulazione al computer. Stesura del capitolato. Appalto per l’affido al fornitore chiedendo naturalmente garanzie e relative fidejussini autenticate (di fidejussioni false son pieni molti enti pubblici)  per la durata nel tempo dell’opera ed eventuali penali. Durata dei lavori con pagamenti al controllo dei lavori, del personale e dei materiali impiegati. Collaudo a fine lavori e  collaudo finale dopo almeno una stagione invernale con lo svincolo dell’ultima parte dei pagamenti. Niente di speciale. E’ quanto farebbe il buon padre di famiglia.