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ppagina.gifNella vita bisogna sentire tutte le campane.
Partendo da mezzo secolo fà, quando c’erano il turismo, le cave della pomice, l’agricoltura, la pesca, l’edilizia e anche gli aliscafi, nessuno pensava minimamente a lamentarsi, a fare manifastazioni e comitati. C’era il solito sindaco con i soliti assessori e la solita minoranza del PCI.
Punto.
La gente usciva di casa da Marina Piccola, Marina Lunga, Porto delle Genti e faceva una nuotata nel mare sottocasa.
Difficilmente si parlava con gente che si lamentava e tutti erano sodisfatti della propia vita in questo paradiso che si legge Lipari, ma vuol dire anche le altre isole.
Oggi quando si dice che siamo tornati indietro di 50 anni è un offesa per le persone che hanno vissuto  quel periodo.
Le navi e gli aliscafi arrivavano e partivano per le esigenze e le necessità. Non mancava niente, salvo l’affetto dei parenti e amici che qualche ventennio prima erano emigrati lontano, molto lontano per i viaggi di allora.
Adesso che abbiamo tutto ci manca tutto. Siamo isolati, non c’è mobilità, non c’è più l’estrazione della pomice, il turismo latita, la pesca ha il fermo e la nuova generazione di emigranti torna malvolentieri.
Oggi sindaci e assessori vanno e vengono fra lamentele e problemi e acciacchi e decadimento con l’imbarazzo della scelta.
Siamo ai confini della fine di quel cinquantennio e l’inizio di un nuovo cinquantennio.
Se andiamo liberi per le strade facilmente diciamo che si stava meglio quando si stava peggio.
Perchè?
Prima Paginaultima modifica: 2009-02-08T11:18:42+01:00da leonedilipari
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