Regione, Lombardo non esclude elezioni anticipate

LO.jpgLo afferma il Governatore della Sicilia ospite stamattina del programma televisivo di La 7, Omnibus. Entro domani il nuovo esecutivo. L’assessore Gianni: “Io non mi dimetto. Lui è il primo a dover essere cambiato”. Non hanno ancora rassegnato le dimissioni anche La Via, Antinoro, Incardona e Ilarda. “Per arrivare alle elezioni anticipate ci vogliono o le dimissioni del Presidente della Regione, cioe’ le mie, oppure le dimissioni della meta’ piu’ uno dei parlamentari. Il secondo evento e’ molto, molto improbabile”. E’ quanto dice il Governatore siciliano Raffaele Lombardo dopo l’azzeramento della Giunta regionale. Rispondendo alla domanda della giornalista in studio, se si puo’ arrivare a elezioni anticipate o a sue dimissioni, il governatore siciliano, ospite stamane di Omnibus, ha detto: “Per quanto mi riguarda, io vado avanti con un programma di risanamento e di riorganizzazione di una regione che ha bisogno di una terapia d’urto per rimettersi in riga, e lo porto avanti senza fare un solo passo indietro. Se fossi costretto a farlo, un momento prima mi dimetterei e si tornerebbe a votare”. E’ quanto ha spiegato Raffaele Lombardo tornando a parlare della sua decisione di azzerare la Giunta regionale siciliana. “Non si gioca sulla pelle dei siciliani per qualche voto in piu’. Io non mi dimetto. Gli faccio l’ultimo regalo, quello di revocarmi la delega”. Lo afferma Pippo Gianni, assessore regionale siciliano all’industria, rispondendo a Lombardo, che ieri ha chiesto le dimissioni degli assessori o in alternativa avrebbe proceduto con la revoca, che dovrebbe arrivare nelle prossime ore. Gianni, comunque, annuncia che alla riapertura dell’Ars andra’ in aula per raccontare la sua versione dei fatti dell’operato di Lombardo. “In quella sede – evidenzia – diro’ tutto quello che penso di lui senza tralasciare nulla. Diro’ tutto quello che non ha fatto in questo anno di Governo, bruciando risorse essenziali per l’economia siciliana. Ad iniziare dal fatto che ha bruciato 500 milioni di euro dei fondi europei solo per sostituire l’ex dirigente generale Gabriella Palocci con un suo amico (Robert Leonardi), per poi questo suo amico trasferitlo a Bruxelles”. E sul nuovo esecutivo, che dovrebbe essere composto in prevalenza di esterni individuati tra profili di alto valore, Gianni, non entrando in merito ai possibili nomi, precisa “Il primo esterno che ci vuole e’ proprio il presidente della Regione. L’unica soluzione e’ quella di andare alle elezioni anticipate”. Oltre a Pippo Gianni, non hanno ancora rassegnato le dimissioni gli assessori La Via, Antinoro, Incardona e Ilarda.  A proposito di una alleanza con il Pd il governatore siciliano risponde che non entrerà e non potrebbe entrare: “il suo ruolo è fare opposizione. Noi siamo sufficientemente seri per tenere i nostri ruoli”. “Volesse entrare in Giunta saremmo onorati. Lui ha vissuto in prima persona la fase del milazzismo”, dice ancora Lombardo parlando di Ludovico Corrao, 82 anni il prossimo 26 giugno, in un’intervista pubblicata oggi da Il Giornale. Corrao, ex deputato del Pci, originario di Alcamo nel trapanese, e’ uno dei possibili assessori che Lombardo vorrebbe nel suo nuovo esecutivo regionale. I due si sono incontrati nei giorni scorsi a Gibellina, in occasione della visita del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. “La mia Regione, dove si è votato solo un anno fa, ha il diritto di avere un Governo ricostruito su basi solide a prescindere da come gli italiani si esprimeranno alle Europee”, dice Lombardo. “Sappiamo perfettamente che questa sfida, che è quella di raggiungere il 4%, non è una sfida facile – ha aggiunto -. Siamo consapevoli che non la si recupera con la crisi del mio governo regionale. Ci impegniamo fino a in fondo e crediamo che faremo eleggere dei nostri esponenti nel Parlamento europeo”. “Non c’e’ dubbio che questa casa va rasa al suolo e ricostruita sulla base della lealta’ nei confronti dei siciliani – ha detto ieri il presidente Raffaele Lombardo ai giornalisti nel corso di un’affollata conferenza stampa convocata in tutta fretta a Palazzo d’Orleans – si riscrive un programma. Questo vale per gli atteggiamenti da tenere in Sicilia, a Roma e a Bruxelles. Entro quarantotto ore il nuovo governo”. “Invito tutti gli assessori a presentare le loro brave dimissioni. Sei o sette lo hanno gia’ fatto – ha proseguito – gli altri lo faranno a breve, spero. Si riparte da capo con un governo per l’autonomia e lo sviluppo”. “Il governo che ho avuto e che ho l’onore di presiedere scaturisce da un accordo politico ma e’ anche il frutto di una scelta del presidente eletto direttamente dai cittadini -ha proseguito Lombardo – non c’e’ dubbio che mille segnali mi impongono di effettuare una revisione di quanto costruito perche’ per come stanno andando le cose non si fanno gli interessi della Sicilia”. A monte della decisone ci sarebbe il fatto che “molti assessori sono impegnati a farsi la campagna elettorale e non pensano ai problemi dell’isola”. “Non intendo ribaltare le alleanze politiche – ha sottolineato il Presidente – ma non posso considerare alleati coloro i quali, pur facendo parte della maggioranza, hanno sviluppato in aula e fuori un’oggettiva azione di opposizione al mio Governo”. Quanto al programma, il Presidente Lombardo ha detto che si ispirerà alla filosofia della riforma della sanità. Tra i punti qualificanti, la battaglia per ottenere da Roma le accise petrolifere, lo snellimento della burocrazia, l’attuazione del Piano energetico regionale, la riforma degli Ato rifiuti e il rilancio dell’agricoltura e l’attuazione di politiche sociali per fronteggiare la crisi economica che oggi colpisce ampi strati della popolazione siciliana.
La decisione arriva dopo un lungo strascico di polemiche e scontri politici all’interno della maggioranza formata da Pdl, Mpa e Udc. “L’azzeramento della giunta regionale siciliana e’ la prova concreta che Lombardo ha perso la testa. Questo ci dispiace perche’ una figura deve saper navigare anche in acque agitate, serviva un po’ piu’ di sangue freddo. Confidiamo ora nella necessita’ di ritrovare il dialogo nell’interesse della Sicilia, mettendo al bando ritorsioni e diffidenze”. Lo ha detto Alessandro Pagano, deputato del PDL commentando la decisione del Presidente Lombardo di azzerare la giunta regionale siciliana. Ieri anche il sindaco di Palermo, Diego Cammarata, in una nota ha attaccato il presidente della Regione, dopo il mancato invito alla cena con il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, affermando che Lombardo “rischia di essere ricordato come il peggiore presidente che la Sicilia abbia mai conosciuto”.

 

Regione, Lombardo non esclude elezioni anticipateultima modifica: 2009-05-26T13:58:28+02:00da leonedilipari
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