di Silvia Carbone

Ma no, Signor Giuffré, ma quale offesa!!! Non mi prenda troppo sul serio, che non ci riesco nemmeno io!!!!!! Innanzi tutto io non mi sento affatto un’imprenditrice, sono solo una donna che lavora e ha scelto  di vivere (anzi, ormai di sopravvivere) onestamente a Lipari (Italia). In secondo luogo avevo capito benissimo il suo intervento, ma , poichè vecchie impostazioni mentali e politiche mi impediscono di apprezzare le privatizzazioni selvagge, e poiché per retaggio culturale ho ancora la pretesa di vedere garantiti i miei diritti dalle PUBBLICHE ISTITUZIONI , preferirei lasciare come ultima ratio l’ipotesi di una Compagnia di navigazione privata. Inoltre credo che il primo dovere di tutti noi sia lottare, soprattutto per insegnare ai nostri figli che i diritti e i doveri non sono utopie, ma il fondamento di ogni nostro gesto; che la tanto sparlata Costituzione Italiana non è una barzelletta, una boutade per intellettuali. 

Se non avremo il coraggio di AGIRE la democrazia  apriremo le porte alle peggiori mafie………………..

Sono però certa che, se tutto andrà (come pare che andrà ) a rotoli, l’imprenditrice che (forse) è in me si saprà attivare.