Lipari&“One billion rising”

TPAINO1.jpgdi Tilde Pajno*

E’ emozionante pensare che ieri, 14 febbraio 2013, anche noi – nell’isola ventosa, in un arco miracoloso di tempo durante il quale (forse per raccomandazione speciale del santo patrono) finalmente non pioveva –  un gruppo di persone, donne ed uomini, ragazze e ragazzi, hanno improvvisato un flash mob sul corso Vittorio Emanuele, partecipando così ad un evento che si svolgeva contemporaneamente in 190 paesi del mondo: “One billion rising” , un miliardo di persone che si sollevano ballando contro la violenza di genere, un’atrocità che ogni anno fa registrare un numero incredibile di donne , di ragazze e di bambine che subiscono abusi e violenze.

Solo in Italia, nel 2012, sono state uccise 127 donne per mano di un uomo: marito, compagno, fidanzato o  ex : i dati che si registrano ogni anno diventano sempre più allarmanti e la cronaca, purtroppo, è densa di storie di donne violate, oltraggiate, mutilate, ammazzate.

Il V-day, che quest’anno raggiunge la 15° edizione, raggiunge quest’anno anche le donne eoliane, perché la violenza più o meno sommersa, domestica, quotidiana, non risparmia nessuno : nemmeno noi.

E la data del 14 febbraio, giorno tradizionalmente legato alla “festa degli innamorati”,  non è scelta a caso : significa dire alle donne che le botte non hanno niente a che fare con l’amore ;  significa che se un uomo ci ama non ci soffoca, non ci umilia, non ci oltraggia, non ci prende a calci e a pugni. Se lo fa è un uomo malato, non un uomo innamorato. Se lo fa, significa che il suo modo di amare è malato, perché scambia l’amore con il possesso e la condivisione con la sopraffazione. Abbiamo ballato anche noi, ieri sera, con moltissimi altri in ogni parte del pianeta, per testimoniare che l’amore, quello vero, è un’altra cosa.

*Associazione I.Dee

Lipari&“One billion rising”ultima modifica: 2013-02-15T14:20:00+01:00da leonedilipari
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