Lipari, quale arte per l’isola del mito?

mbenfari.jpgdi Michele Benfari*

Fin dagli anni cinquanta le Eolie sono state teatro privilegiato per artisti provenienti da moltissimi Paesi che nel corso della storia contemporanea sono divenuti i principali protagonisti dell’arte internazionale, artisti presenti nelle collezioni dei musei più importanti del mondo (Guggenheim, Tate, MoMA, Stedeljik Museum, Centre Pompidou, solo per citarne alcuni) e vincitori di premi prestigiosi quali il Leone d’Oro alla Biennale di Venezia, il Turner Prize istituito dalla Tate di Londra, ecc.

Le Isole Eolie rappresentano quindi nella storia odierna dell’arte contemporanea, un luogo di espressione, di laboratorio e di produzione tale non solo da giustificare l’importanza di una Mostra d’arte per colmare un vacuum culturale di fondamentale importanza anche in relazione dell’identità culturale contemporanea espressa dai luoghi dell’arcipelago. Pittura, scultura, video, fotografia, installazioni, che vedono le Eolie protagoniste dell’interazione tra l’arte e gli elementi presenti sul territorio, a cominciare –soprattutto- da quello archeologico.

Da questa premessa nasce anche l’esigenza della creazione del Centro per l’Arte Contemporanea delle Isole Eolie, espressione del Parco Archeologico delle Isole Eolie, il quale vede nel Museo Archeologico Regionale Luigi Bernabò Brea di Lipari, il contenitore di grande prestigio e protagonista di un grande progetto innovativo. Da qui nasce l’esigenza di creare un programma culturale che negli anni sappia tracciare questa storia e promuova, attraversola Rassegna Eolie, tappe di viaggio e conferenze dedicati all’arcipelago eoliano come territorio di interesse internazionale per lo sviluppo dell’arte contemporanea.

Questo Centro che ricade in un territorio prestigioso in quanto nominato dall’UNESCO Patrimonio dell’Umanità, è concepito quindi come un contenitore dinamico che, dall’archeologia all’arte contemporanea, diventa polo di sviluppo e di diversificazione culturale per candidarsi quale Parco dell’innovazione, attrattore di nuovi flussi turistici, coniugando l’importanza storica dei contenuti presenti al Museo Luigi Bernabò Brea con la storia e la creatività contemporanea.

Il progetto artistico, già approvato ed inserito nel Por-Fesr 2007-2013 del Dipartimento ai Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, prende spunto dal concetto di “Museo Diffuso” ideato negli anni novanta dall’architetto Fredi Drugman, docente di Composizione architettonica e Museografia al Politecnico di Milano che teorizza la creazione di una rete di spazi espositivi che ridisegnano un territorio fino a renderlo esso stesso Museo.

Alle Eolie il concetto si trasforma e si amplia fino a diventare un circuito che coinvolgerà l’intero arcipelago e che attraverso una serie di spazi sul territorio tra loro collegati e versatili saprà adattarsi ad una molteplicità di progetti culturali a cominciare dall’esposizione di opere sul territorio (opere di Land Art). Nell’attesa della grande kermesse internazionale rinviata al 2012, oggi presentiamo la raffinata mostra intitolata Arché futura, ideata e curata dal critico Giuseppe Frazzetto e dall’architetto Eleonora Cacopardo e rientrante nel progetto del Circuito del Mito, finanziato dall’Assessorato Regionale al Turismo, intendendo offrire un contributo al dibattito già avviato mediante la proposta di alcune opere dedicate a dieci artisti conosciuti a livello internazionale, per proprio conto impegnati a  ricercare i percorsi variegati che portano (mediante linguaggi artistici di volta in volta antichissimi come la pittura, o nuovissimi come il digitale) dall’origine alla meta.

Il progetto artistico nato per il Parco Archeologico delle Isole Eolie intende mettere a frutto alcuni percorsi metaforici che il territorio propone.  In primo luogo il richiamo alla sequenza cronologia antico-presente-futuro (il titolo del progetto è specificamente dedicato a sottolineare questo tema).  L’apparente ribaltamento della sequenza cronologica pone con forza il problema del legame fra il passato e il futuro: non a caso l’arte contemporanea (che si è sempre proposta come tramite fra passato e futuro) ha fatto sua quella parola d’ordine. Molteplici sono state le forme di ricerca dell’ ‘origine futura’: si pensi all’esotismo delle prime Avanguardie, alla ricerca dell’arte dei bimbi in area Informale (ambito in cui si cercava assai spesso la primarietà essenziale delle materie), oppure all’essenzialità del minimalismo.

Oggi questo nodo problematico torna ad essere al centro della riflessione, non solo in campo artistico. Ma è importante anche considerare l’attualità estrema che oggi riguarda la condizione insulare, in specie delle ‘piccole isole’ o ‘isole minori’, nell’ambito di una necessaria riconsiderazione del Mar Mediterraneo come luogo di contaminazioni e incontri. Il progetto artistico per Lipari terrà conto quindi di queste suggestioni invitando gli artisti a misurarsi con i metodi traslati e creativi dell’arte: Emilio Isgrò, Tomaso Binga, Luca Maria Patella, Natale Platania, Giuseppe Pugliesi, Marco Nereo Rotelli, Pietro Zuccaro, Renata Boero,Gianfranco Anastasio e Gianfranco D’Alonso.

*Dirigente del Museo archeologico eoliano Luigi Bernabò Brea

Lipari, quale arte per l’isola del mito?ultima modifica: 2011-08-01T13:44:37+02:00da leonedilipari
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