Lipari, Tribunale&Napolitano

lucazaiapiccola.jpgdi Luca Zaia*

Egregio Dott. Giacomantonio, non posso fare a meno di replicare alla Sua nota pubblicata su questo Notiziario, in ordine alla quale devo evidenziare che l’espressione da Lei utilizzata – e da me riportata tra virgolette, incluse maiuscole e/o minuscole – contestualizzata in un discorso relativo alla vita del nostro paese, aveva, a mio modesto parere, un’unica chiave di lettura, tale da suscitare le mie precisazioni.

Ritengo, quindi, che non ci sia proprio nulla da perdonare a noi giovani, anche perché la nostra generazione non ha scheletri nell’armadio e se il momento attuale si dimostra ostico per il nostro sviluppo professionale e umano, le uniche cause sono da individuarsi nelle scelte delle passate generazioni, soprattutto di quelle che hanno occupato le cd. “camere dei bottoni”.

Sarò sicuramente troppo giovane per ricordare determinati eventi, ma è altrettanto vero che non si può vivere di soli ricordi, soprattutto di fronte all’ennesimo tentativo di privare la nostra comunità di un servizio essenziale.

Pertanto, ritenendo, per quanto mi riguarda, di chiudere qui la discussione, ribadisco il mio rammarico – diffuso nella nostra realtà – in merito alle affermazioni del Presidente Napolitano, che, secondo il mio modesto parere, non meritano giustificazione e riverenza solo ed esclusivamente per il ruolo che occupa.

PS: Se preferisce, le mie poche e giovani parole potranno essere accompagnate da una fotografia che ritragga un aspetto più esperto della mia persona.

LA NOTA PRECEDENTE. Preso atto delle precisazioni rese dal Dott. Giacomantonio successivamente alle legittime rimostranze sollevate dai professionisti locali e tecnici della giustizia, nei confronti del Presidente Napolitano successivamente alle dichiarazioni rilasciate da quest’ultimo in merito alla riforma della geografia giudiziaria, ritengo doveroso, anche nella mia veste professionale di avvocato, significare al Dott. Giacomantonio, la gravità delle conseguenze scaturenti dalla soppressione della Sezione del Tribunale di Lipari, che, come più volte ribadito, determinerebbero il collasso dell’intero indotto connesso all’attività giudiziaria, senza trascurare i disagi a cui andrebbero incontro utenti, professionisti e testimoni, costretti a spostarsi su Barcellona P.G.

Ritengo – utilizzando un’espressione di derivazione “presidentesca” – SCANDALOSO che Lei, ex Sindaco del Comune di Lipari e attuale portavoce della vigente amministrazione, ritenga la problematica connessa alla soppressione della Sezione del Tribunale di Lipari «non certo vitale per il paese», dedicandosi, piuttosto, a ricordare i meriti istituzionali del Capo dello Stato, discostandosi dal condiviso sentimento della comunità eoliana, umiliata – ancora una volta – di fronte a provvedimenti legislativi discriminatori.

Pertanto, qualora effettivamente ritenesse, per come detto, la prossima chiusura della Sezione del Tribunale di Lipari come un evento «non certo vitale per il paese», mi rendo disponibile, sin da ora, a trasmetterLe una copia del documento redatto e sottoscritto dagli avvocati del foro eoliano – e successivamente assorbito e fatto proprio dai Consigli Comunali di tutti i Comuni Eoliani – ove sono dettagliatamente descritte tutte le problematiche sociali scaturenti dalla soppressione del Tribunale di Lipari.

Credo che ciò possa rappresentare un’occasione per consentirLe di comprendere l’effettiva portata dello SCANDALO derivante dalla concreta e indiscriminata attuazione del D.Lgs n. 155/2012.

*Avvocato

Lipari, Tribunale&Napolitanoultima modifica: 2013-06-15T13:44:16+02:00da leonedilipari
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