Da Roma in linea Natalino Natoli

nnatolipiccola.jpgdi Natalino Natoli

Il disturbo ossessivo-compulsivo.

Il disturbo che trattiamo in questo articolo sul viaggio che stiamo effettuando intorno al complesso fenomeno dell’ansia rappresenta uno dei modi di esprimersi dell’ansia, un modo forse tra i più crudeli, perché mentre disturba la mente con pensieri assurdi, le lascia tutta la lucidità necessaria per accorgersi della loro illogicità senza però quasi mai concedere la determinazione sufficiente per liberarsene.

Il disturbo ossessivo-compulsivo (DOC) è uno dei disturbi d’ansia più frequenti ed è generalmente caratterizzato dalla compresenza di ossessioni e compulsioni, anche se, in alcuni casi, si possono presentare ossessioni senza compulsioni e viceversa. La mente del soggetto è invasa da pensieri, immagini o impulsi invasivi, persistenti e incontrollabili (ossessioni), sentite come disturbanti e intrusive, e, almeno quando le persone non sono assalite dall’ansia, sono giudicate come infondate ed insensate. Esse causano un disagio tale (in genere apprensione, senso di colpa, disgusto) che il soggetto, per tenerle a bada, si sente costretto a  ripetere di continuo determinate azioni mentali o comportamenti, simili a rituali o cerimoniali (compulsioni) per ridurre le emozioni negative suscitate dalle ossessioni o per scongiurare una qualche “catastrofe” [Pancheri, 1992].

Fugaci esperienze di questo genere possono essere abbastanza comuni (molti “fanno le corna” o “toccano ferro” per allontanare l’eventualità che si verifichi una disgrazia, come se bastasse quel semplice gesto a piegare il corso degli eventi; inoltre, può capitare a chiunque di provare il timore di non aver chiuso bene la porta di casa e andare quindi a ricontrollare), ma un ossessivo-compulsivo le vive con tale intensità e frequenza che arrivano ad interferire pesantemente con la vita di tutti i giorni.

Tipico di questo disturbo è l’utilizzo del cosiddetto “pensiero magico”, in cui il soggetto ha l’illusione di controllare eventi che non è possibile influenzare tramite una relazione di causa-effetto. Il pensiero magico è una rappresentazione del pensiero che consiste nel credere che la realtà si adegui alle proprie aspettative o che il pensiero trasformerà la realtà per permettere di evitare una delusione o di superare una difficoltà. Si tratta di una vera e propria “danza della pioggia”, usata dai nostri antenati in maniera adattiva per dare un’idea di prevedibilità e controllabilità degli eventi. Presente in maniera massiccia nella tipologia di disturbo ossessivo-compulsivo, in realtà il pensiero magico domina la mente del bambino come processo psichico sano in questa fase evolutiva. Un esempio può essere: “Se prendo un bel voto a scuola mamma e papà non litigano”.

Le ossessioni-compulsioni possono essere di varia natura; è stata tentata una loro classificazione in sette differenti categorie.

Ø  Disturbo ossessivo-compulsivo da accumulo o accaparramento

È un’ossessione incentrata sull’impulso a conservare oggetti insignificanti e inservibili (riviste e giornali vecchi, pacchetti di sigarette vuoti, bottiglie vuote, confezioni di alimenti), che induce compulsioni di accumulo per timore di gettare via qualcosa che “un giorno o l’altro potrebbe servire…”. Questo tipo di comportamento, normale entro un certo limite finché si tratta di oggetti che hanno un valore sentimentale, assume caratteristiche patologiche nel momento in cui lo spazio occupato da tali “collezioni” diventa tale da sacrificare la vita delle persone e dei suoi familiari, che spesso si trovano costretti a vivere in quella che sembra una discarica, sebbene chi abbia questo disturbo si mostri orgoglioso delle proprie collezioni.

Ø  Disturbo ossessivo-compulsivo da contaminazione

I soggetti che ne soffrono sono tormentati dalla preoccupazione di potersi sporcare o contagiare da improbabili malattie entrando in contatto con sostanze di vario tipo, quali: escrementi, secrezioni del corpo, sporcizia, sostanze chimiche, siringhe, carne cruda, saponi, solventi, detersivi, ecc.. In alcuni casi non si teme di ammalarsi, ma si prova comunque un forte senso di disgusto nell’entrare in contatto con certe sostanze, ed evita conseguentemente luoghi “contaminati” come bagni pubblici, cassonetti, autobus. Qualora il soggetto dovesse entrare in contatto con uno di questi agenti “contaminati”, metterà in atto una serie di rituali di lavaggio, pulizia e sterilizzazione ripetuti e particolareggiati (compulsioni) al fine di  attutire la sensazione di contaminazione ed il disagio ad essa connesso. Tali rituali si estendono spesso sui familiari, che sono costretti dal paziente a lavarsi più del necessario per “decontaminarsi”].

Ø Disturbo ossessivo-compulsivo da controllo

Implica controlli inutilmente protratti e ripetuti, finalizzati a prevenire disgrazie o incidenti: chi ne è affetto ha infatti il dubbio ossessivo di aver fatto qualcosa di male, qualcosa di sbagliato, e tende a mettere in atto compulsioni finalizzate a tranquillizzarsi e a togliersi il dubbio di aver inavvertitamente danneggiato qualcuno o qualcosa. Ecco quindi che controllano bene e più volte di aver chiuso bene la porta di casa o le finestre o l’auto, di non aver lasciato aperto il rubinetto del gas, di aver spento le luci; contano e ricontano i soldi, rileggono mille volte dei moduli per assicurarsi che siano stati compilati correttamente, controllano se hanno ancora tutto in borsa o in tasca per timore di aver perso qualcosa. Tali compulsioni cercano tutte di neutralizzare il senso di colpa,  o per aver commesso qualcosa (colpa da responsabilità) o per non aver fatto il possibile per evitare che accadessero eventi negativi (colpa da omissione).

Ø Disturbo ossessivo-compulsivo da ordine e simmetria

Chi ne soffre non tollera assolutamente che gli oggetti siano posti in modo anche minimamente disordinato o asimmetrico, perché ciò gli procura una sgradevole sensazione di mancanza di armonia e di logicità, avendo l’ossessione che “c’è qualcosa che non va”; ad essa, segue la compulsione di ordinare e riordinare in continuazione, secondo criteri cromatici, di forme o dimensioni, eccetera. Tale compulsione all’ordine può riguardare anche il proprio corpo, così la persona può passare ore e ore davanti allo specchio, alle prese con continue sistemazioni e rituali di ordine.

Ø Disturbo ossessivo-compulsivo da superstizione eccessiva

Le superstizioni sono abbastanza comuni nella credenza popolare, tuttavia in questa forma di ossessioni-compulsioni le si estremizza fino a portarle al paradosso: il pensiero superstizioso è infatti qui portato all’eccesso. Si arriva a temere che fare o non fare determinate cose sia determinante per l’esito degli eventi: c’è chi teme determinati numeri (in genere il 4, il 17 o il 13) ed è convinto che la loro vista possa portare sfortuna finché questa non sia annullata, al contrario, da un numero portafortuna, e rimane in uno stato d’ansia finché non ne incontra uno; c’è chi teme che pensare a determinati eventi spiacevoli possa poi imprimere la sua negatività nella realtà, e deve pertanto compiere determinati rituali (compulsioni) di annullamento per azzerarne gli effetti sgradevoli.

Ø Ossessioni pure

Sono pensieri o immagini in cui la persona vede se stessa che attua comportamenti che giudica inaccettabili, pericolosi o sconvenienti; tali ossessioni possono essere a contenuto aggressivo, religioso, sociale o sessuale. Si può infatti avere il pensiero intrusivo o fastidioso di aggredire qualcuno o far del male a se stesso, di bestemmiare o compiere atti blasfemi, di avere rapporti pedofilici o interessi omosessuali. Si parla di “ossessioni pure” in quanto non sono accompagnate da alcun rituale compulsivo, ma solo pensieri ossessivi.

Ø Compulsioni mentali

Sono chiamate così poiché il soggetto, per fronteggiare un’ossessione di qualsiasi genere, non compie alcun cerimoniale materiale ma mette in atto una serie di rituali esclusivamente mentali (contare, pregare, ripetersi frasi, formule, pensieri positivi o numeri fortunati) per ridurre l’ansia scongiurando la possibilità che si realizzi il contenuto del pensiero ossessivo.

In base a dati raccolti da studiosi americani, il disturbo ossessivo-compulsivo affligge dal 2 al 3% della popolazione, più frequentemente le donne, almeno l’80% dei pazienti con DOC ha sia ossessioni che compulsioni, meno del 20% ha solo ossessioni o solo compulsioni.

Lipari, potenziato il Centro Riabilitazione di Canneto

RIABI.JPGLipari – Il commissario dell’Asl 5 Manlio Magistri su sollcecitazione del sindaco Marco Giorgianni ha disposto l’invio di un psicomotricista e un lopgopedista al Centro Riabilitazione di Canneto.

Il dialogo intrapreso dal sindaco Giorgianni con il Commissario Magistri ha – dunque – condotto all’adozione di due importanti deliberazioni da parte dell’Ente.

In accoglimento delle legittime istanze provenienti dalla collettività eoliana l’ASP ha infatti concluso il procedimento diretto a destinare 1 logopedista ed 1 psicomotricista al centro di riabilitazione di Canneto ed i professionisti a breve prenderanno servizio presso la struttura.

È stato inoltre integrato l’organico in servizio presso il Presidio Ospedaliero attraverso l’attribuzione di un nuovo tecnico in attesa di un ulteriore incontro tra le parti diretto a individuare concrete sostenibili soluzioni dirette a rafforzare la tutela della salute pubblica nelle isole.

La Direzionedell’Azienda è infatti particolarmente attenta alle continue segnalazioni provenienti dal sindaco (e da tutti i territori disagiati) che con puntuale attenzione trasferisce le potenziali fonti di disservizi in materia.

Alle Eolie – come è noto – vi sono state continuamente forti proteste per l’organico non adeguato soprattutto nel centro riabilitazione di Canneto. 

Da Messina in linea Roberta Cortese

di Roberta Cortese*

mmagistri.jpgLa nuova Carta dei Servizi dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Messina, aggiornata al 2012, è consultabile sul sito internet www.asp.messina.it .

Nata dall’esigenza di fornire una risposta adeguata a una domanda di prestazioni sanitarie divenuta nel tempo sempre più ampia ed articolata perché fondata sulla crescente consapevolezza dei cittadini, la Carta, elaborata dall’U.O. URP & Pubblica Tutela, intende far conoscere agli utenti l’organizzazione e gli impegni dell’Azienda, i servizi erogati e le procedure per accedervi.

“Sfogliando” le sue pagine e seguendo la suddivisione per Distretti in cui si articola l’ASP, è possibile infatti ottenere informazioni su tutte le strutture, territoriali e ospedaliere, presenti nella provincia di Messina.

«Tuttavia, la sua funzione va oltre l’aspetto puramente informativo. – afferma il Commissario Straordinario dell’ASP Messina, dott. Manlio Magistri – Ciò che soprattutto la Carta offre è un’ulteriore opportunità per costruire un rapporto basato sul dialogo e il confronto tra utenti e realtà sanitaria».

La Carta, infatti, costituisce non solo uno strumento utile per far acquisire al cittadino quella conoscenza necessaria perché gli sia garantito il diritto alla scelta e alla partecipazione, ma anche il documento con cui l’Azienda assume nei confronti dello stesso utente un impegno di garanzia di qualità dei propri servizi e un riferimento solido per tutti gli operatori sanitari che devono orientare ogni sforzo per migliorare la qualità delle prestazioni che l’ASP Messina ha l’obbligo civile, prima ancora che giuridico, di offrire.

*Ufficio stampa Asp 5 Messina

Per la liparota Caterina Cacace e il suo team corso di stabilizzazione del neonato

ccacacegruppo.JPGSi è tenuta all’ospedale di Patti, organizzato dall’Unità operativa complessa di Pediatria/Tin diretta dalla dott.ssa Caterina Cacace e dall’associazione Remi Onlus il corso sulla stabilizzazione del neonato critico e sull’attivazione del servizio di trasporto neonatale. 
I lavori sono stati coordinati dal prof. Renato Paludetto dell’Università di Napoli e condotti dalla dott.ssa Giulia Pomero di Cuneo e dalla dott.ssa Tiziana Fedeli di Monza. I relatori dopo aver sottolineato l’importanza della stabilizzazione del neonato “critico” attraverso l’applicazione di protocolli diagnostico-terapeutico-assistenziale prima del trasferimento presso centri sopecializzati si sono soffermati sulla centralizzazione delle gravidanze a rischio e sul servizio di trasporto d’emergenza neonatale (STEN) che rappresenta un importante e indispensabile anello della rete organizzativa ostetrico ginecologica.
Sono stati passati in rassegna modelli organizzativi e gestionali nell’organizzazione di un sistema di trasporto neonatale che vede la terapia intensiva neonatale di Patti coinvolta come sede di STEN. Da sottolineare l’entusiasmo dei partecipanti provenienti dai punti nascita di Messina e provincia che hanno animato la discussione con interventi pertinenti e mirati.

Eolie, per la telemedicina un milione di euro

bpicciolo.jpg“Sarà presto disponibile un fondo maggiorato per la cura dei cittadini delle Isole Eolie. Circa 1 milione di euro verrà dedicato per il solo servizio di Telemedicina tutelando la sua continuità assistenziale in H24”. Ad annunciarlo è il candidato del PdS-MPA all’ARS per le elezioni del prossimo 28 ottobre, l’On. Beppe Picciolo che presso la sede amministrativa dell’ASP 5, ha discusso la questione alla presenza dei vertici aziendali, del delegato regionale ANSPI dr. Salvatore De Gregorio e di una delegazione medica ANSPI. Durante l’incontro fortemente voluto da Picciolo, è emersa l’apertura dei tre direttori: il commissario Magistri, sanitario Conti ed amministrativo Munafò ad intercettare dal Sistema Sanitario Nazionale una quota maggiorata appunto da dedicare per l’assistenza medica delle Isole Eolie. “E’ stato possibile – dichiara l’esponente del Partito dei Siciliani – ottenere in tempo reale un impegno formale da parte dell’Ufficio regionale delle Piccole Isole a stanziare una somma importante. Per tutto l’Arcipelago Eoliano si tratta di 100 milioni di euro l’anno di cui circa un milione va destinato al servizio di Telemedicina che, da tempo, non funziona a regime”.

Per arrivare a questa conclusione basta applicare un decreto esistente a livello nazionale che prevede di finanziare per l’assistenza sanitaria in modo maggiorato i luoghi disagiati, difficilmente raggiungibili. Tra questi, sono compresi le Eolie ma anche i territori montani oltre i 1000 metri. Ad avanzare da anni la proposta di attingere da questo fondo è stata l’ANSPI che ha promosso l’istituzione dell’Ufficio regionale Piccole Isole, capace di accogliere le criticità di queste zone. “Ho sposato la proposta dell’ANSPI – puntualizza Picciolo – perché non si può lasciare degradare un servizio d’eccellenza come la Telemedicina che, oggi, è il primo in tutta Italia nella sua specificità. A volte, la mancata applicazione di una legge arriva a privare un intero territorio di strutture salvavita che aiutano a sviluppare la ricerca scientifica e il sistema di gestione sanitario”.

Con l’intento di riorganizzare le guardie mediche delle Isole Eolie, il rappresentante del PdS si farà promotore, la prossima settimana presso l’Assessorato regionale alla Salute, di questa risoluzione. “A questo punto – chiarisce Picciolo – si dovrà solo definire in sede assessoriale la cifra esatta da stanziare per il servizio di telemedicina, in particolare per la presenza di due medici che gestiscano tutta la struttura”. “La scadenza di una convenzione con l’ASP 5 di Messina – conclude Picciolo – non può ipotecare l’erogazione di questo servizio che è in grado di realizzare diagnosi certe di ospedalizzazione, attraverso teleanalisi e telecardiologia. Grazie ad esso, si snelliscono i tempi di ricovero di un paziente che, arrivando dalle Eolie in un altro presidio di Messina, non ha bisogno di sottoporsi ad altri accertamenti”. Questo è solo uno dei vantaggi del servizio che opera in condizioni d’emergenza – urgenza e che conta di un centro “supervisor”, all’interno dell’ospedale di Lipari come presidio ASP e di altri 7 laboratori distribuiti nelle altre 7 isole (inclusa Ginostra).

Da Roma in linea Natalino Natoli

natalinonatolipiccola.jpgdi Natalino Natoli*

Ansia “madre” e ansia “matrigna”.

Paura, angoscia, Stress, Ansia, Fobia, Ossessione, Depressione, Panico, sono tutti termini che ormai fanno parte del nostro linguaggio comune, tanto che le ricerche epidemiologiche condotte finora in varie parti del mondo segnalano l’alto numero di persone  affette da “malattie d’ansia”. Nel mondo, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), 500 milioni di persone soffrono di disturbi legati all’ ansia.

Circa il 10% delle persone che si rivolgono ai medici di medicina generale è sofferente a causa di un disturbo di ansia. Nel 7,9% dei casi si tratterebbe di DISTURBO D’ANSIA GENERALIZZATA, nell’1% dei casi di ATTACCHI DI PANICO, e nel 1,5 % dei casi di AGORAFOBIA (paura degli spazi aperti, per i luoghi affollati, etc.). Oggi, in un momento qualsiasi del giorno – come segnalato in una monografia sull’ansia pubblicata dalla casa editrice Fernando Folini – 1 miliardo e mezzo di persone soffrono a causa di un qualunque tipo di disturbo neuropsichiatrico, dal disturbo mentale al disturbo del comportamento e ben il 75% di essi vive in Paesi in via di sviluppo. In Italia oggi si calcola che circa 5 milioni di persone soffrono di depressione e 3 milioni di disturbi d’ansia; il dato più recente riguarda la popolazione di Firenze  della quale l’8,2% soffre di un disturbo d’ansia nel corso della vita. Tale percentuale aumenta notevolmente, raggiungendo il 10%, se consideriamo i pazienti che frequentano gli ambulatori del medico di base ed è ancora più alta fra i pazienti ricoverati in ospedale per problemi organici (10-15% dei pazienti ricoverati).

Nonostante in Europa l’ansia colpisca un numero di persone sempre più elevato, solo 1 persona in difficoltà su 4 si rivolge ad uno specialista e che, tra coloro che chiedono aiuto solamente 1 su 3 riceve un aiuto appropriato, sia farmacologico che di sostegno psicologico. L’ansia può essere definita come una tensione apprensiva, o irrequietezza, che sorge dal sentire come imminente un pericolo, sia pure vago, di origine sconosciuta.

E’ uno stato emotivo, molto vicino alla paura, vissuto dal soggetto come una sensazione di penosa aspettativa di pericolo imminente, senza che vi sia un oggetto reale a provocarla. Il soggetto si sente “teso”, “nervoso”, “eccitato”, “impaurito”. Tale sentimento di preoccupazione/apprensione investe la persona nella sua globalità.

«Sono preoccupato e non riesco a capire perché»  è una tipica espressione della persona ansiosa e ancora: «mi sembra che le cose vadano bene, non riesco a capire come mai mi sento così agitato….in fondo non ho motivi…va tutto bene…eppure non mi sento tranquillo». La persona ansiosa ricerca nella sua vita quotidiana stimoli, eventi o cause che razionalmente possano giustificare la sua condizione e spesso, non riuscendone a trovare alcuna, non riesce a trovare possibili soluzioni che allontanino lo stato di tormento. Il fatto è che, nel caso dell’ansia, i motivi si trovano all’interno del soggetto stesso, sepolti nel suo inconscio, e spesso hanno radici in esperienze molto primitive della sua vita psichica e relazionale.

Precisiamo, spesso ci troviamo di fronte ad un certo grado di ansia che possiamo definire “madre/buona” o funzionale, cioè non pericolosa in quanto eccita la nostra curiosità e ci rende intraprendenti, migliora le nostre prestazioni e ci dà tono. L’ansia può essere definita come una tensione apprensiva, o irrequietezza, che sorge dal sentire come imminente un pericolo, sia pure vago, di origine sconosciuta. L’ansia nelle situazioni di emergenza, ad esempio, procura una reazione del nostro sistema nervoso vegetativo, che consente di mobilitarci e di organizzare la difesa. E’ utile, cioè, all’uomo perché determina nell’organismo lo stato di allerta e la tensione necessarie a superare un momento difficile, un imprevisto, un ostacolo. L’ansia diventa  “matrigna” o disfunzionale quando l’individuo non riesce ad adattarsi agli eventi della vita e far fronte agli ostacoli; quando manca di efficienza e non riesce a raggiungere scopi realistici, né comuni soddisfazioni; quando è incapace di sviluppare e mantenere buone relazioni con gli altri; quando dunque non riesce a mantenere un ragionevole benessere emotivo.

In effetti non è facile tracciare una precisa linea di confine tra ansia “madre” e ansia “matrigna”, soprattutto perché la differenza sta nella quantità più che nella qualità; infatti entro certi livelli , abbiamo visto, essa ci serve ad affrontare la vita., ma se supera una data misura, che varia da individuo a individuo e da momento a momento, può avere effetti dannosi. L’ansia è disfunzionale, quando il modo in cui viene vissuta è caratterizzato da una sensazione di profonda  debolezza fisica, mentale e di dipendenza, cosicché l’individuo non riesce più ad “andare avanti” né a tornare allo stato precedente e allora si “blocca”. L’ansia è “matrigna” quando l’individuo non riesce ad adattarsi agli eventi della vita e far fronte agli ostacoli; quando manca di efficienza e non riesce a raggiungere scopi realistici, né comuni soddisfazioni; quando è incapace di sviluppare e mantenere buone relazioni con gli altri; quando dunque non riesce a mantenere un ragionevole benessere emotivo. L’ansia è un fenomeno molto complesso, di cui oggi ci dobbiamo occupare in quanto può colpire tutti noi e in qualsiasi momento. Continueremo il nostro viaggio con altri interventi.

*Psicologo di Roma

Rubrica Religiosa a cura di mons. Alfredo Adornato

aadornato2.jpgdi Alfredo Adornato

Peccato? Trasgredire il sogno di Dio. XXVII Domenica del Tempo Ordinario Anno B.

In quel tempo, alcuni farisei si avvicinarono e, per metterlo alla prova, domandavano a Gesù se è lecito a un marito ripudiare la propria moglie. Ma egli rispose loro: «Che cosa vi ha ordinato Mosè?». Dissero: «Mosè ha permesso di scrivere un atto di ripudio e di ripudiarla». Gesù disse loro: «Per la durezza del vostro cuore egli scrisse per voi questa norma. Ma dall’inizio della creazione Dio li fece maschio e femmina; per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due diventeranno una carne sola. Così non sono più due, ma una sola carne. Dunque l’uomo non divida quello che Dio ha congiunto». A casa, i discepoli lo interrogavano di nuovo su questo argomento. E disse loro: «Chi ripudia la propria moglie e ne sposa un’altra, commette adulterio verso di lei; e se lei, ripudiato il marito, ne sposa un altro, commette adulterio».

Alcuni farisei si avvicinano a Gesù per metterlo alla prova. Quella che chiedono a Gesù è una cosa ovvia e risaputa, «se è lecito a un marito ripudiare la moglie». Chiaro che sì, tutta la tradizione religiosa, avallata dalla Parola di Dio, lo permetteva. Ma Gesù, come al suo solito, gioca al rialzo, porta la questione su di un piano più alto: per la durezza del vostro cuore Mosè scrisse per voi questa norma.
Gesù prende le distanze dalla legge, la relativizza, afferma che non tutta la legge ha autorità divina, talvolta essa è solo il riflesso di un cuore duro e non della volontà di Dio. C’è dell’altro, più importante, più vitale di ogni norma. Gesù passa oltre lecito e illecito, oltre le strettoie di una vita immaginata come esecuzione di ordini. A lui non interessa regolamentare la vita, ma ispirarla, accenderla, rinnovarla. Ci prende per mano e ci accompagna a respirare l’aria degli inizi, a condividere il sogno sorgivo, iniziale di Dio: in principio, prima della durezza del cuore, non fu così.

«L’uomo lascerà il padre e la madre, si unirà a sua moglie e i due diventeranno una carne sola. L’uomo non separi quello che Dio ha congiunto». Dal principio Dio congiunge le vite! Questo è il suo nome: «Dio-congiunge», Egli è profezia di comunione. Fa incontrare le vite, le unisce, collante del mondo, cemento della casa. Il Nemico invece ha come nome «il Separatore», colui che divide. L’uomo non divida… cioè agisca come Dio, si impegni a cercare ciò che unisce e non ciò che divide, a inventare gesti e parole che abbiano la gioiosa forza di congiungere le vite e di mantenere vivo l’amore; lavori su di sé per non cadere nella durezza di cuore, la «sclerocardìa», la peggior nemica del sogno di Dio sulle sue creature.

«Chi ripudia la propria moglie e ne sposa un’altra, commette adulterio; e se lei, ripudiato il marito, ne sposa un altro, commette adulterio». Il ripudio e l’adulterio, lo sappiamo da tutto il Vangelo, non sono un atto formale o giuridico, cominciano nel cuore. Chi vive con durezza di cuore, con cuore fariseo, sta ripudiando l’amore. Chi non alimenta un amore dolce e umile, sta ripudiando il sogno di Dio, è già un separato e un adultero. Chi non si impegna a fondo per le sue relazioni, chi non dà loro tempo e cuore, intelligenza e fedeltà, le ha ripudiate, hai già commesso adulterio nel cuore. Sta tradendo il respiro degli inizi. Il vero peccato non è trasgredire una norma, ma trasgredire un sogno, il sogno di Dio. Gesù getta le basi per la libertà del cristiano: norma di comportamento non è mai una legge esterna all’uomo, ma solo l’amore che dentro riaccende il volto, il sorriso, il sogno di Dio.

Eolie&guardia medica turistica

btedros2.jpgdi Marcello Benedetto Tedros*

Se sei in vacanza e, quindi, lontano dal tuo medico di famiglia, sappi che nei luoghi di villeggiatura che presentano un notevole afflusso turistico è possibile che la ASL organizzi un servizio di assistenza sanitaria rivolta ai non residenti, comunemente dettaguardia medica turistica.

Le tariffe fanno riferimento a quelle di un normale consulto presso un medico diverso dal proprio: in media 15 – 20 euro per la visita ambulatoriale, 25 – 30 euro per quella domiciliare.
E per evitare accessi impropri e pagare ticket inutili? Basta una telefonata! 
Puoi sapere se nella città in cui villeggerai è stata istituita una postazione di guardia medica turistica, o conoscere le modalità con cui verrà erogata l’assistenza sanitaria di base ai cittadini non residenti, contattando gli Uffici ASL di Relazione con il Pubblicodella città in cui stai trascorrendo o trascorrerai le vacanze.

ATTENZIONE! Spesso i cittadini lontani dal proprio medico di base sono soliti utilizzare il pronto soccorso! Quando si ha un piccolo malore è più appropriato far riferimento alla guardia medica turistica (fino alle 20.00, o alla guardia medica dopo le 20) e non rivolgersi direttamente al pronto soccorso! 
Ricorda infatti che il pronto intervento non è un servizio di assistenza sanitaria di base. Se ci si reca al pronto soccorso per un accesso “improprio” (il cosiddetto “codice bianco) bisognerà pagare il ticket sulla prestazione specialistica svolta.

*Cittadinanzattiva Sicilia onlus Assemblea Territoriale di Lipari – Is Eolie

Sanità&esenzione ticket

ospedalepiccolo.jpgL’Azienda Sanitaria Provinciale di Messina comunica che fino al 30 aprile 2012, per ottenere l’esenzione dalla quota di partecipazione alla spesa sanitaria (ticket) per condizione economica, i cittadini aventi diritto secondo le nuove regole potranno ricorrere all’autocertificazione apponendo la propria firma (o quella del genitore o tutore nei casi previsti) nell’apposito spazio presente nella parte anteriore della ricetta e barrando la casella R.

A decorrere dal 1. maggio 2012 tale procedura non sarà più valida.

Si ricorda che a beneficiare dell’esenzione, secondo il sistema introdotto il 21 gennaio 2012, sono le seguenti categorie:

  • E01: cittadini in età inferiore a 6 anni o superiore a 65 anni, appartenenti ad un nucleo familiare con reddito complessivo non superiore a 36.151,98 euro
  • E02: disoccupati e loro familiari a carico appartenenti ad un nucleo familiare con un reddito complessivo inferiore a 8.263,31 euro, incrementato fino a 11.362,05 euro in presenza del coniuge ed in ragione di ulteriori 516,46 euro per ogni figlio a carico (si considerano disoccupati i soggetti regolarmente iscritti negli elenchi dei Centri per l’Impiego e che comunque hanno perso una precedente attività lavorativa alle dipendenze)
  • E03: titolari di assegno (ex pensione) sociale e loro familiari a carico
  • E04: titolari di pensione al minimo di età superiore a 60 anni e loro familiari a carico, appartenenti ad un nucleo familiare con reddito complessivo inferiore a 8.263,31 euro, incrementato fino a 11.362,05 euro in presenza del coniuge ed in ragione di ulteriori 516,46 euro per ogni figlio a carico.

Sarà cura dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Messina fornire ulteriori comunicazioni in merito, sia a mezzo stampa che utilizzando il sito internet aziendale, nonché direttamente mediante i medici di Medicina Generale e i pediatri di Libera Scelta.

Lipari, rinnovata la commissione invalidi

fpolipiccola.jpgL’Azienda Sanitaria Provinciale di Messina ha rinnovato le sette Commissioni mediche per il riconoscimento dell’Invalidità Civile. Le operazioni di nomina, effettuate attraverso la modalità del sorteggio, si sono svolte presso l’auditorium “Gaetano Martino” dell’Ordine Provinciale dei Medici e degli Odontoiatri di Messina, alla presenza del Commissario Straordinario dell’ASP di Messina, dott. Francesco Poli, del Dirigente Amministrativo dell’Ufficio Invalidi Civili, dott. Sebastiano Consentino, e del Dirigente Medico Referente per l’Ufficio Invalidi Civili, dott. Giuseppe Ruggeri e degli stessi medici che hanno partecipato al sorteggio.

Commissione (Milazzo – Lipari – Barcellona)

Presidente (Medicina Legale): Trio Francesca

Secondo Componente Titolare (precede Medicina del Lavoro): Sidoti Salvatore

Terzo Componente Titolare: Piccolo Teresa

Esperto Tit. Cardiologia: Meo Pietra Maria

Esperto Tit. Geriatria: Torre Claudio

Esperto Tit. Medicina Interna: Giordano Giuseppe

Esperto Tit. Neurologia: Xerra Angelo

Esperto Tit Oncologia: da nominare

Esperto Tit. Ortopedia: da nominare

Esperto Tit. Psichiatria: Calarco Santina

Assistente Sociale Titolare: Pugliese Felicia

Componente Titolare indicato da ENS o UIC: riservato ENS

Componente Titolare indicato da ANMIC: riservato ANMIC

Componente titolare indicato da ANFFAS: riservato ANFFAS

Secondo Componente Supplente (Medicina del Lavoro): Quaranta Sergio

Terzo Componente Supplente: Furnari Domenica

Esperto Sup. Cardiologia: da nominare

Esperto Sup. Geriatria: da nominare

Esperto Sup. Medicina Interna: da nominare

Esperto Sup. Neurologia: da nominare

Esperto Sup. Oncologia: da nominare

Esperto Sup. Ortopedia: da nominare

Esperto Sup. Psichiatria: da nominare

Assistente Sociale Sup: Alessi Caterina

Componente Sup. indicato da ENS o UIC: riservato ENS

Componente Sup. indicato da ANMIC: riservato ANMIC

Componente Sup. indicato da ANFFAS: riservato ANFFAS