Da Malfa in linea Monica Ristuccia. Consulta&sentenze

mristucciaavvpiccola.jpgdi Monica Ristuccia*

Cartelloni e insegne, anche se hanno uno scopo dichiaratamente pubblicitario, possono evitare l’imposta sulla pubblicità a determinate condizioni.
Con una recente sentenza (Cass. sent. n. 5337 del 04.03.13) la Cassazione ha appena chiarito che l’imposta sulla pubblicità per insegne, targhe e altri manifesti non si deve pagare se la superficie di questi ultimi non supera i cinque metri.
L’imposta comunale sulla pubblicità non è dovuta per le insegne di attività commerciali e di produzione di beni o servizi nei limiti di una superficie complessiva fino a cinque metri quadrati. Tale norma si applica non solo alle insegne in senso stretto (quelle cioè che hanno la funzione di indicare ai clienti la sede dell’azienda), ma anche a quelle comunicazioni con un più esplicito scopo pubblicitario: ciò però a condizione che, oltre ad essere installate nella sede dell’attività a cui si riferiscono o nelle pertinenze accessorie, e ad avere la funzione di indicare al pubblico il luogo di svolgimento dell’attività, si mantengano nel predetto limite dimensionale dei 5 metri .

Indennità di accompagnamento anche agli extracomunitari privi della carta di soggiorno. I giudici di Palazzo della Consulta bocciano una norma contenuta nella finanziaria 2001. Si anche alla pensione di inabilità. Corte Costituzionale, sentenza numero 40 del 15.3.13.

*Avvocato

Da Malfa in linea Monica Ristuccia. Consulta&sentenzeultima modifica: 2013-03-18T10:53:00+01:00da leonedilipari
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Stangata&Imu

di Gianluca Pini

bnatale25.jpgLa stangata dell’Imu che ha dato un gettito straordinario di 24 mld di euro non rimarrà ai comuni per i servizi sociali, il trasporto pubblico, la messa in sicurezza di strade e scuole. Andrà invece al governo per dare soldi agli speculatori con il pretesto di ripianare il debito. Come quello del Monte dei Paschi 3,9 miliardi di euro regalati per ripianare la voragine. Profitti privati e costi pubblici.

 

Stangata&Imuultima modifica: 2012-12-19T11:13:05+01:00da leonedilipari
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Da Roma in linea Vincenzo Garofalo

vgarofalo1.jpg(Tempi per la deliberazione dello stato di emergenza nel territorio di Lipari e per l’emanazione della relativa ordinanza della Protezione civile – n. 2-01667)

PRESIDENTE. L’onorevole Garofalo ha facoltà di illustrare la sua interpellanza n. 2-01667, concernente tempi per la deliberazione dello stato di emergenza nel territorio di Lipari e per l’emanazione della relativa ordinanza della Protezione civile (vedi l’allegato A – Interpellanze urgenti).

VINCENZO GAROFALO. Signor Presidente, signor sottosegretario, l’interpellanza urgente che abbiamo presentato in questi giorni riguarda il violento nubifragio che si è abbattuto il 15 settembre sull’isola di Lipari, dove ci sono stati notevoli danni, che ancora sono in fase di stima. Come è già avvenuto in altre simili situazioni accadute nella provincia di Messina, la risposta dello Stato – con tutte le sue strutture: Protezione civile, forestali, forze dell’ordine in genere -, del comune stesso ed anche della popolazione, è stata tempestiva ed efficiente, consentendo il quasi immediato ripristino delle normali condizioni di vita.
Ma, ancora una volta, devo lamentare che si sono registrate frettolose dichiarazioni da parte di qualche componente del Governo, che, senza conoscere bene i luoghi e le situazioni, ha attribuito la colpa del danno ad una cattiva gestione del territorio. È avvenuto ieri, attraverso una radio, che il Ministro Pag. 111Catania abbia detto che si stavano accertando i danni e che questi danni, comunque, erano causati anche da una cattiva gestione del territorio. Suggerisco, quindi, allo stesso Ministro e a chiunque si permetta di fare simili dichiarazioni, errate, di essere più prudente in futuro – tra l’altro, sarebbe anche gradita una smentita immediata – e approfondire le conoscenze prima di parlare. Nelle isole Eolie, è possibile costruire soltanto dopo aver rispettato rigidissimi vincoli paesaggistici ed ambientali, che garantiscono, pertanto, un risultato assolutamente idoneo a garantire proprio la sicurezza.
Questa interpellanza urgente ha lo scopo di chiedere al Governo un tempestivo intervento a sostegno della popolazione e di tutte le attività danneggiate. E questo mio intervento tempestivo in Aula, appunto, si rende necessario per evitare che avvenga quanto si è già ripetuto, anzi, quanto è avvenuto in un precedente caso, ancora più grave sotto il profilo dei danni prodotti, verificatosi nel novembre 2011 nella provincia di Messina, nella zona tirrenica. Per quell’evento disastroso, i tempi di emanazione dell’ordinanza di Protezione civile, con la quale venivano destinati gli aiuti necessari e doverosi, a mio giudizio, sono stati così lunghi da creare una seria diffidenza da parte della popolazione.
Tornando a Lipari, desidero sostenere la necessità di un intervento anche a favore delle attività turistiche che, a causa del nubifragio, hanno subito l’annullamento di presenze di turisti, perché preoccupati dagli effetti messi in evidenza anche dai media e dalla situazione così descritta. Chiedo, pertanto, al Governo di prendere in considerazione tale richiesta, insieme alla necessità di rivedere la posizione rigida sul Patto di stabilità. Difatti, anche il comune di Lipari si trova nelle condizioni di non poter spendere somme destinate già proprio alla messa in sicurezza di parte del proprio territorio.
Una deroga specifica a tutti i comuni interessati dal dissesto idrogeologico appare, pertanto, indispensabile e ragionevole. Qualunque spesa per la prevenzione è sempre più utile e produttiva rispetto alle spese causate dai danni delle catastrofi, che, comunque, incidono ugualmente sul bilancio dello Stato, senza però salvaguardare la popolazione in termini di sicurezza. Pag. 112
Concludo questa breve illustrazione chiedendo pertanto al Governo quali atti abbia messo in atto e quali interventi abbia programmato.

PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio, Giampaolo D’Andrea, ha facoltà di rispondere.

GIAMPAOLO D’ANDREA, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri. Signor Presidente, l’interpellanza urgente illustrata dall’onorevole Garofalo fa riferimento, come è stato ricordato, agli eventi che hanno interessato l’isola di Lipari giovedì 13 e, soprattutto, venerdì 14 scorso. Del tema, tra l’altro, il Governo si è già occupato nella giornata di ieri, in risposta ad una interrogazione a risposta immediata; alcuni dei temi sono stati ripresi anche oggi dall’interpellante e sono quelli relativi, e questo lo registriamo con particolare favore, relativi alla tempestività con la quale il sistema di Protezione civile generale ha operato.
Tutti ricordiamo che il particolare fenomeno temporalesco che ha interessato le isole Eolie si inserisce in un quadro previsionale meteorologico che nella scorsa settimana evidenziava l’attività di un importante vortice depressionario responsabile di elevate precipitazioni su gran parte delle regioni italiane dal giorno 12 settembre al nord e nelle giornate di giovedì 13 e venerdì 14 al centro-sud. In tale contesto, il centro funzionale centrale del Dipartimento della protezione civile ha provveduto ad emanare, il 12 settembre, un avviso di condizioni meteorologiche avverse, seguito, il giorno 14 settembre, da un secondo bollettino di allerta che, stante il persistere di importanti fenomeni temporaleschi, faceva specifico riferimento all’interessamento, nelle ventiquattro ore successive, delle regioni centrali e meridionali del Paese. Sempre il giorno 14 un avviso di criticità nazionale elaborato attraverso l’integrazione degli avvisi meteo regionali e le valutazioni effettuate dal Dipartimento della protezione civile relativamente alle regioni presso le quali il centro funzionale decentrato non sia stato ancora attivato o non sia autonomo nei riguardi delle previsioni meteorologiche come, appunto, la regione siciliana, veniva emanato.
Nello specifico, l’attività convettiva sulle isole Eolie è iniziata durante le prime ore di sabato 15 settembre e Pag. 113proseguita con una cellula più intensa che ha interessato Lipari nella mattinata intorno alle ore 9 locali e per circa un ora e mezzo con la caduta di circa 60 millimetri di pioggia. Le conseguenze sul territorio interessato dai violenti fenomeni temporaleschi sono state immediatamente e costantemente monitorate dalla sala situazione Italia del Dipartimento della protezione civile in stretto collegamento con la sala operativa del Dipartimento regionale della protezione civile della regione Sicilia, la prefettura di Messina, il comune di Lipari e le componenti del servizio nazionale di protezione civile presenti sull’isola: Vigili del fuoco, Carabinieri, Capitaneria di porto, volontari della Protezione civile comunale.
Le segnalazioni pervenute nella prima mattinata di sabato 15 hanno da subito evidenziato allagamenti diffusi e colate di acqua e fango nelle località di Canneto e San Donato, escludendo il coinvolgimento di persone e la necessità di evacuazioni. Successivamente veniva segnalata l’esondazione dei torrenti Calandra, Aurora, zona Canneto, Boccetta e Valle, centro abitato, oltre alla presenza di numerosi detriti in mare che comunque non pregiudicavano la normale attività marittima.
Il comune di Lipari nella circostanza ha prontamente attivato la propria struttura di protezione civile, con l’intervento di personale e mezzi presenti in loco e procedendo alla rimozione di detriti da alcune abitazioni e locali posti al livello stradale ed al ripristino della viabilità, avviando nel contempo le iniziative per la messa in sicurezza dei luoghi. Inoltre, già nella giornata di domenica 16 sono state avviate, con il supporto di tecnici e geologi del Dipartimento regionale della protezione civile della regione siciliana, mirate verifiche lungo l’asse dei torrenti interessati dalle esondazioni, da sempre utilizzati come viabilità di accesso alle abitazioni, al fine di valutare lo stato dei versanti e le conseguenti iniziative da intraprendere.

Pag. 114

Nell’illustrazione dell’interpellanza testé fatta, l’onorevole Garofalo allarga la riflessione anche agli strumenti di cui possono ulteriormente disporre i comuni interessati, con riferimento ai vincoli previsti dal Patto di stabilità. Sull’argomento è in corso una riflessione, anche in considerazione, peraltro, delle deroghe già previste dalla normativa vigente in materia. Circa, poi, l’eventuale deliberazione da parte del Consiglio dei ministri della decadenza dello stato di emergenza nel territorio di Lipari, si evidenzia che, in queste ore, sono in corso le necessarie attività di verifica sul territorio e le conseguenti valutazioni necessarie per le successive eventuali determinazioni sulla sussistenza o meno dei presupposti imprescindibili – sulla base della normativa in vigore – per la successiva deliberazione dello stato d’emergenza, in ordine alla quale, però, allo stato, non è pervenuta alcuna richiesta da parte della regione siciliana.
La medesima regione, con nota del 17 settembre, ha reso noto che, a quarantotto ore dall’evento, le criticità manifestatesi sul territorio erano in avanzata fase di risoluzione e che si faceva riserva di riferire più compiutamente al riguardo all’esito delle citate verifiche tecniche sulle aree vulnerate. All’esito di queste ricerche e sulla base dello scioglimento della riserva da parte della regione il Governo si riserva di adottare le proprie determinazioni di competenza.

PRESIDENTE. L’onorevole Garofalo ha facoltà di replicare.

VINCENZO GAROFALO. Signor Presidente, innanzitutto ringrazio il sottosegretario, che ancora volta è stato attento agli interessi di una parte importante della popolazione, che in un momento così particolare, ovviamente, vuole vedere lo Stato presente, così come lo è stato, è giusto riconoscerlo – e l’ho fatto nella mia illustrazione -, attraverso il sistema così denominato della Protezione civile. Ciò è sempre stato un elemento di forza del nostro Paese e credo che anche in quest’occasione non possa esimermi dal ringraziare tutti i suoi componenti, sia dipendenti che volontari, che contribuiscono, con la loro attività e soprattutto con la loro passione e generosità, ad alleviare anche situazioni molto critiche, ed Pag. 115essere sempre presenti e tempestivamente in grado di risolvere problematiche che causano lo sconforto delle famiglie.
Lei è stato chiaro, signor sottosegretario, anche nell’illustrare il quadro meteorologico e del sistema che è in atto, che sicuramente riporta a un grado di efficienza sempre più consolidato lo Stato ad affrontare anche le previsioni meteorologiche e che, ovviamente, è necessario ad evitare ulteriori danni. Tuttavia, come è successo in questo caso e in tutti i casi precedenti, nonostante si cerchi di mitigare nella migliore maniera l’evento meteorologico, poi gli effetti non sempre sono azzerabili e, quindi, alcune situazioni causano i danni che lei ha citato.
Infatti, se in un’ora e mezza 60 millimetri di pioggia investono un territorio – un territorio, tra l’altro, che in un certo periodo dell’anno, quale quello estivo, è secco, e quindi poco umido – è chiaro che, improvvisamente, arriva una massa d’acqua tale che il territorio, ovviamente, con la propria reazione, non riesce a sostenere. È anche giusto, quindi, da questo punto di vista, secondo me, mettere in campo ormai un sistema di prevenzione ancora più scientificamente conosciuto. Ormai le esperienze fatte da tanti anni, purtroppo anche con varie situazioni che colpiscono il nostro Paese e che lo hanno colpito hanno anche nell’anno in corso, ci consentono di studiare una metodologia più efficace e sempre più in grado di fronteggiare questo mutamento del clima, che ormai è avvenuto e presente in tutta Italia: dalla Liguria alla Sicilia sappiamo i danni che sono stati prodotti.
Tra l’altro, a mio giudizio – e sottolineo questo aspetto, perché credo sia di carattere sistemico – gli investimenti, come detto nell’illustrazione della mia interpellanza urgente, fatti per opere di prevenzione e, quindi, di sicurezza e, quindi, a salvaguardia anche delle vite umane, non sono spese ma investimenti e, cioè, servono ad accrescere il patrimonio del Paese. Un Paese più sicuro è un Paese che vale di più, che dà ai cittadini una maggiore serenità e, soprattutto, così si evita che il nostro Paese improvvisamente si trovi con delle spese, come è avvenuto in questi anni, difficili da sostenere – con una difficoltà finanziaria che è conosciuta, come mi rendo conto – ma che, in ogni caso, è necessario fare e spesso con Pag. 116l’aumento di accise e con strumenti che sono poco popolari, che risolvono solo il danno procurato ma che non danno una prospettiva di sicurezza qual è quella necessaria.
Ecco perché ho inteso, in questa occasione, parlare di – come ha già detto lei – modifiche al vincolo del Patto di stabilità. È giunto il momento in cui questo segno di rigore, che è stato utile anche per dimostrare all’intera Unione europea che il nostro è un Paese in grado di fare sacrifici, debba fare posto ad una situazione in cui il nostro Paese debba essere in grado di fare gli investimenti necessari, perché altrimenti, come ho già detto prima, si provocano danni alla nostra finanza che sono alla fine ancora maggiori. Quindi, sono ben lieto di aver sentito dire che sarà sempre più considerata l’opportunità di modificare questo regime di vincoli che subiscono gli enti locali che, tra l’altro, causa anche tanti altri problemi che lei ben conosce, signor sottosegretario, e che non è necessario che io illustri.
Sullo stato di emergenza mi permetto di fare a lei una raccomandazione che, se ho capito bene, è da rivolgere prima di tutto alla regione Sicilia, cui spero giunga anche questa nostra conversazione odierna. I tempi nei quali una popolazione, qualunque sia, desidera una risposta devono essere uguali, in qualunque zona del nostro Paese. Lei sa che noi ci siamo già incontrati altre volte e ci siamo confrontati su tutte queste situazioni. Penso che, purtroppo, andando a guardare il passato si trovano risposte non sempre uguali. Ritengo che questo senso di equità sia un senso di civiltà per il nostro Paese.
Un italiano, ovunque abiti, deve ricevere lo stesso trattamento, prescindendo da quelle che possono essere anche le valutazioni dei singoli, ma realizzando sistemi obiettivi di valutazione, sia dei disastri sia, soprattutto, dell’effetto di questi disastri. Il settore turistico, per esempio, delle nostre isole è un settore trainante per l’economia di tutte quelle famiglie che hanno deciso di mantenere la loro residenza lì e di garantire, anche attraverso la loro presenza, le bellezze che sono patrimonio di tutti gli italiani (e non solo).
Allora, a tal proposito spero che nelle valutazioni che il Consiglio dei ministri farà e nell’attenzione che vorrà dedicare si tenga conto di questo comparto così importante, oltre a tutti Pag. 117quelli che sono presenti nell’isola, affinché si dia una risposta seria, determinata e incoraggiante per il futuro dell’economia anche di quel territorio.

PRESIDENTE. È così esaurito lo svolgimento delle interpellanze urgenti all’ordine del giorno.

Ordine del giorno della prossima seduta.

PRESIDENTE. Comunico l’ordine del giorno della prossima seduta.

Lunedì 24 settembre 2012, alle 16:

(Inserire l’ordine del giorno)

La seduta termina alle 16,10.

Da Roma in linea Vincenzo Garofaloultima modifica: 2012-09-20T19:21:08+02:00da leonedilipari
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Da Melbourne in linea Marcello D’Amico

mdamicogruppo1.JPGdi Marcello D’Amico

Caro Giovanni Giardina,
Mi congratulo con i tuoi “semplici” ma saggi interventi che mi riportano indietro nei tempi quando abitavo in quella incantevole contrada di Ginostra negli anni 50, forse anche i fratelli Gaetano e Giovanni Merlino, Pasqualino Giuffre’ e Lo Schiavo Senior si ricorderanno. Ora viviamo in termpi piu’ progressivi e forse alcuni di noi li hanno dimenticato. Peccato, per me quei quattro anni, vissuti in un ambiente tranquillo e accogliente, anche se spesso e volentieri si era completamente isolati dal resto del mondo, e delle volte per settimane intere. Ma non si moriva di fame. Oggi se non arriva il mezzo di trasporto per alcuni giorni succede il finimondo.  La chiesa di San Vincenzo con i suoi tesori artistici era in perfette condizioni e l’invidia delle altre isole, ora e’ quasi distrutta. Di chi e’ il “mea culpa”?
Ma ben comprendo che i tempi sono cambiati, ma per vivere in posti come Ginostra  bisogna fare dei sacrifici.

Mi congratulo soprattutto per gli inverventi sulle poesie di Ruccio Carbone. Ho conosciuto per la prima volta questo grande poeta eoliano nel 2009 quando ero ospite di Silvia Carbone e la sua famiglia a Casajanca in occasione della mia mostra pittorica in quell’incantevole posto. Fu proprio Silvia che mi lesse alcune poesie del suo caro papa’ e immediatamente le espresse il mio desiderio di ripetere questa esperienza la sera dell’inaugurazione della mia mostra curata dal caro amico Michele Bellamy.
E la cara Silvia non mi deluse. Chiese all’attrice Paolo Centorrimo, che avevo ammirato alcune sere prima a Malfa nel ruolo di Iago nell’Otello, di declamare alcune di queste poesie e allo stesso tempo convinse il maestro Pavano di accompagnarla alla chitarra. I due artisti provarono per una giornata intera affinche’ la presentazione fosse perfetta, e lo fu’.

A queso punto voglio aggiungere che l’inaugurazione fini’ alle ore piccole del mattino perche’ dopo mezzanotte il maetro Pavano e l’amico Pietro Lo Cascio ci allietarono per ore con le loro melodie con le chitarre. E il vino e wiskey non mancava.  E’ stata un’esperienza indimenticabile. La cara Silvia mi promise di farmi pervenire una copia del manoscritto originale, ma ancora non e’ stato possibile, ma sono fiducioso che nel prossimo futuro cio’ si avverra’.
Per questo io amo le Eolie e i veri eoliani, cioe’ quelli che si prodigano per il benessere di tutti, e non solo per le loro tasche.
Ripeto che la mia terra nativa mi manca tanto e ancora non so se quest’anno posso ritornarci, ma ho in me tantissimi bei ricordi come questi.
Un abbraccio a tutti

Da Melbourne in linea Marcello D’Amicoultima modifica: 2012-01-13T11:52:31+01:00da leonedilipari
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