Da Santa Marina Salina in linea Massimo Lo Schiavo. Lettera al sindaco Riccardo Gullo e anche al primo cittadino di Malfa Salvatore Longhitano. Finalmente si va verso un incontro?

mloschiavopiccola4.jpgdi Massimo Lo Schiavo*

Nell’apprendere da Notiziari online la Tua disponibilità ad iniziare a lavorare su fronti comuni per tutto ciò che interessa la nostra Isola, e ribadendo la disponibilità dell’Amministrazione che rappresento, Ti invito a coordinare congiuntamente con il nostro collega di Malfa, nel breve tempo,  un incontro al fine di poter discutere e far fronte comune su numerose problematiche che, “nella mia lungimiranza e buona fede ” sento necessità ormai non più rinviabili. Volendo quindi, come al mio solito, fare proposte concrete Ti elenco i punti sui quali già da subito siamo pronti a lavorare congiuntamente come:

1) Istituzione Area Marina Protetta;

2) Costituzione ARO Salina e relativo Piano d’Ambito

3) Creazione Centro Comunale di Raccolta Rifiuti (C.C.R.)unico;

4) Limitazione allo sbarco degli autoveicoli;

5) Problematiche C.I.T.I.S.;

6) Consorzio servizi comunali;

7) Programmazione turistica e creazione di un portale web ;

8) Campagna promozionale per la promozione e valorizzazione delle produzioni tipiche isolane.

*Sindaco Comune di Santa Marina Salina

Da Santa Marina Salina in linea Massimo Lo Schiavo. Lettera al sindaco Riccardo Gullo e anche al primo cittadino di Malfa Salvatore Longhitano. Finalmente si va verso un incontro?ultima modifica: 2013-03-22T08:52:00+01:00da leonedilipari
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Da Santa Marina Salina in linea Massimo Lo Schiavo. Lettera al presidente della Compagnia delle Isole Salvatore Lauro

mloschiavopiccola4.jpgdi Massimo Lo Schiavo*

Si apprende dalle testata giornalistica on line “il Notiziario delle Isole Eolie”di una alquanto “strana” affermazione relativa ad un’altrettanto anomala riunione svoltasi questa mattina presso il Comune di Lipari, che tra i risultati da produrre, come si può leggere testualmente,si è fissata “… una maggiore razionalizzazione delle corse specie su Salina”.

Ritenendo detta valutazione, oltretutto già vista scritta  in alcune note ufficiali( vedi nota prot. 37018 del 31.10.2012 del Comune di Lipari), offensiva e lesiva degli interessi degli abitanti dell’Isola di Salina e dei suoi Amministratori, i quali mai segnalerebbero corse da tagliare per le altre isole, con la presente si chiede, con urgenza, di chiarire allo scrivente, alla luce della “qualificante” dichiarazione di cui sopra, cosa prevederà il nuovo itinerario/orario per lo scalo di Santa Marina Salina.

*Sindaco del Comune di Santa Marina Salina 

Da Santa Marina Salina in linea Massimo Lo Schiavo. Lettera al presidente della Compagnia delle Isole Salvatore Lauroultima modifica: 2012-11-13T08:51:55+01:00da leonedilipari
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Da Santa Marina Salina in linea Massimo Lo Schiavo. Lettera al Capo dello Stato Giorgio Napolitano “per far cambiare la procedura elettorale”

mloschiavopiccola.jpgdi Massimo Lo Schiavo*

Sig. Presidente, ancora una volta le isole minori si rivolgono ad Ella come garante unico della equità e della giustizia, che i diritti fondamentali della nostra Costituzione dovrebbero avere per tutti i cittadini italiani. Purtroppo ancora oggi, per i residenti nei territori insulari, tutto ciò non avviene.

Numerose risultano essere le problematiche che non ci permettono di essere equiparati ai cittadini della terra ferma e tra questi deve essere annoverato il diritto al voto, massima espressione di democrazia per ogni cittadino, ma che per gli abitanti delle isole minori italiane risulta essere non pienamente garantito.

Le ultime consultazioni regionali siciliane hanno evidenziato ancora una volta come l’esercizio al voto sia stato violato: sia la piccola comunità di Ginostra nell’isola di Stromboli, sia le centinaia di residenti bloccati sulla terra ferma a Milazzo a causa del mare mosso (nonostante molti di loro avessero viaggiato per centinaia di chilometri e con un aggravio di costi), non hanno potuto esercitare il proprio diritto a votare. Tutto ciò è paradossale e impensabile che possa avvenire ancora oggi, per uno Stato democratico come l’Italia, nonostante le numerose possibilità offerte anche dal mondo telematico.

Gli abitanti delle isole, che orgogliosamente hanno deciso di risiedere in questi territori, sono stanchi di essere trattati dalle diverse normative Nazionali e Regionali come cittadini di serie B. Solo e soltanto un impegno reale, continuo e costante, da parte delle più alte cariche dello Stato potrà produrre, anche al fine dell’emanazione della più volte invocata Legge Speciale per le Isole Minori, la giusta equiparazione dei  nostri diritti a coloro che abitano nel resto della penisola, permettendoci di vivere le Isole con la dovuta serenità e dignità.

Siamo certi che Ella saprà accogliere questa ennesima richiesta che le perviene dalle Isole Minori affinché il Suo autorevole intervento in merito possa tradursi in definitiva soluzione. Siamo convinti, infine, che Ella da buon conoscitore delle nostre Isole, farà il possibile per farci sentire degni figli dello stesso Stato. Con cordialità.

*Coordinatore Ancim Sicilia

Da Santa Marina Salina in linea Massimo Lo Schiavo. Lettera al Capo dello Stato Giorgio Napolitano “per far cambiare la procedura elettorale”ultima modifica: 2012-11-09T14:15:22+01:00da leonedilipari
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Da Santa Marina Salina in linea Massimo Lo Schiavo. Lettera al ministero delle infrastrutture

mloschiavopiccola.jpgdi Massimo Lo Schiavo*

In riscontro alla nota prot. n.2949 del 27.06.2012 inviata dal Comune di Leni, pervenuta a questo Comune in data 05.07.2012, prot. n. 3855, con la presente si chiarisce quanto segue: Con decreto legge del 2 marzo 2012, n.16 “Disposizioni urgenti in materia di semplificazioni tributarie, di efficientamento e potenziamento delle procedure di accertamento” è stata istituita una imposta di sbarco, in alternativa all’imposta di soggiorno. La norma legislativa non si è limitata ad istituire l’imposta indicando l’aliquota massima da applicare, ma il Legislatore ne ha già disciplinato la modalità di riscossione per quanto riguarda i trasporti di linea e le sanzioni a cui le compagnie inadempienti andrebbero incontro in caso di mancato pagamento dell’imposta, di omessa o infedele presentazione della dichiarazione e di tutti gli adempimenti previsti dalla legge e dal regolamento comunale, disciplinando anche i casi di esenzione del tributo.

In definitiva, il Legislatore, ha voluto dare immediata esecutività al tributo in coerenza con quanto affermato nella premessa del Titolo I del decreto in cui viene ribadita la straordinaria necessità ed urgenza di adottare interventi volti all’efficientamento ed al potenziamento dell’azione dell’amministrazione tributaria.

L’istituzione della suddetta imposta è stata inserita in un decreto legge proprio per rafforzare questo obiettivo di dare ad essa immediata applicazione in vista dell’inizio della stagione turistica e perché potesse produrre subito i suoi effetti finanziari per i bilanci comunali sempre più oggetto di tagli e di riduzioni di trasferimenti da parte statale, fattori questi che condurrebbero ad un innalzamento di imposte quali l’IMU, IRPEF che graverebbero sempre più sui cittadini residenti nell’isola.

Se questo non fosse stato l’obiettivo di urgenza la norma “imposta di sbarco” sarebbe stata inserita nel provvedimento di revisione del decreto legislativo sul federalismo comunale che sarà adottato in questi  mesi. Il Legislatore quindi ha dato immediata esecutività all’imposta lasciando ai Comuni la facoltà di regolamentare ulteriori elementi di flessibilità e di articolazione. La stessa ratio è contenuta nell’imposta di soggiorno in cui viene demandato ai Regolamenti Comunali la definizione di ulteriori elementi a seguito di Accordi con gli operatori turistici locali. Inoltre, per quei Comuni che avessero già previsto l’attuazione dell’imposta di soggiorno, l’imposta di sbarco rappresenta un’alternativa della medesima imposta finalizzata allo sviluppo turistico, al trasporto locale ed alla valorizzazione dei beni culturali ed ambientali. Il Legislatore nazionale non ha quindi voluto istituire una nuova imposta ma semplicemente un’alternativa a quella già normata.

I Comuni, nell’adottare i regolamenti, hanno solo esercitato la propria competenza per quanto riguarda ulteriori adempimenti o esenzioni ed hanno richiamato una norma statale a cui lo stesso Stato, nella sua potestà legislativa e tributaria, aveva già dato attuazione con l’adozione dell’imposta all’interno di un provvedimento d’urgenza che ha la peculiarità di produrre effetti immediati. Non rientra quindi nella potestà regolamentare comunale quello di contrastare o ritardare il dispiegarsi degli effetti di leggi statali soprattutto in campo tributario. Quanto al richiamo che viene fatto all’art. 52 del decreto legislativo N. 446 del 1997 esso riguarda la potestà regolamentare con particolare riferimento alle attività produttive e all’IRPEF come titola la stessa norma legislativa. Tanto è vero che quanto previsto nella prima parte del secondo coma dell’art. 52 legge 446/1997 non trova riscontro tra i principi fondamentali della legge 42/2009 che ha dettato le norme fondamentali in materia di federalismo fiscale compreso quello comunale.

 Il richiamo al suddetto art. 52 è riferibile soprattutto all’adempimento riguardante l’obbligo di comunicare il regolamento al Ministero delle Finanze che ha funzione di esercitare il coordinamento della finanza nazionale compresi gli introiti che vanno ai Comuni. Questo si è un principio generale inderogabile e richiamato nella stessa legge 42/2009. Inoltre, è chiara volontà dell’attuale legislatore, stante la situazione economico-finanziaria di dare immediata esecutività ed in alcuni casi anche anticipata esecutività, in caso di diversa previsione legislativa, a norme tese a favorire introiti tributari che producano l’effetto di ridurre il debito pubblico,  di portare ad un pareggio di bilancio ed in definitiva che conducano ad una ripresa economica ed occupazionale. Inoltre, questa piccola imposta favorisce gli obiettivi di sviluppo ed occupazione visto che i suoi introiti sono destinati al turismo, a migliorare i servizi locali ed al recupero e valorizzazione dei beni culturali ed ambientali.

Si evidenzia, infine, che questa particolare imposta ricade su cittadini italiani, ma soprattutto su cittadini stranieri e che entrambi i soggetti passivi hanno già avuto conoscenza dell’imposta con la pubblicazione nella G.U. N. 52 del 2 marzo 2012 e quindi il fondamentale principio della pubblicità è già assicurato. Quanto alla seconda osservazione che l’imposta di sbarco di € 1,50 possa penalizzare il turismo essa non è fondata in quanto va a sostituire una ben più pesante imposta fino a €5 apersona e per ogni giorno di soggiorno. Imposta onerosa e progressiva che sicuramente avrebbe prodotto l’effetto di disincentivare la vacanza nelle isole o nel migliore dei casi di ridurre la permanenza proprio in conseguenza di quella crisi economica che viene ricordata. Infatti tutti i Sindaci delle isole minori hanno richiesto, con insistenza, al Governo di prevedere una norma alternativa meno gravosa e più redistribuita e che alleggerisse il peso di tassazioni, quali la TARSU, dei cittadini residenti sui quali pesa anche il maggior onere di rifiuti creati dal turismo giornaliero che niente lascia alle isole se non maggiore spazzatura.

Per quanto riguarda le altre valutazioni si rammenta che esiste la potestà del singolo Comune che non può essere vanificata da volontà di altri Comuni soprattutto in esecuzione di norma statale. Quanto, poi, alla buona prassi di concertare e codecidere, là dove possibile, questo è un ottimo principio generale che è stato richiamato anche dall’ANCIM perché è indubbio che l’accordo andrebbe ricercato nei casi di Comuni che insistono nella medesima Isola ed anche tra i Comuni insulari vicinori. La mancanza di accordo non può però essere fattore inibente delle prerogative del singolo Comune e soprattutto non può incidere sulla volontà del legislatore nazionale di andare ad introitare questa imposta. Non può neanche essere richiesta, da un Comune, la sospensione della sua riscossione, nella fattispecie di realtà pluricomunali. Tutto quanto sopra descritto al fine di fugare ogni dubbio sul corretto agire dell’Amministrazione Comunale da me rappresentata.

*Sindaco di Santa Marina Salina

Da Santa Marina Salina in linea Massimo Lo Schiavo. Lettera al ministero delle infrastruttureultima modifica: 2012-07-20T09:16:29+02:00da leonedilipari
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Da Santa Marina Salina in linea Massimo Lo Schiavo. Lettera alla Siremar

mloschiavopiccola2.jpgdi Massimo Lo Schiavo*

VISTA la nota prot. n. 133/12-UC con la qualela Società Siremarin A.S. comunica che a far data dal 01 febbraio c.a. aumenteranno le tariffe relative al trasporto auto in seguito all’applicazione di una tariffa di rizzaggio/derizzaggio, finora applicata ai soli mezzi commerciali;

VISTI gli importi di detti aumenti che variano da €1,82 a€ 7,26  e che si sommeranno al costo del biglietto e al contributo bunker, facendo aumentare il prezzo finale;

con la presente si comunica di non condividere assolutamente tale tariffazione, che andrebbe ad incidere significativamente sull’utenza non commerciale che quotidianamente utilizza i mezzi navali.

Si chiede pertanto, ai soggetti interessati, di voler provvedere all’abolizione di tale costo, che penalizza ancora una volta chi vive nell’arcipelago eoliano.

*Sindaco Comune di Santa Marina

Da Santa Marina Salina in linea Massimo Lo Schiavo. Lettera alla Siremarultima modifica: 2012-02-06T17:45:11+01:00da leonedilipari
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Da Santa Marina Salina in linea Massimo Lo Schiavo. Lettera al presidente di Legambiente

di Massimo Lo Schiavo*

bnatale59.jpgCon la presente desidero rivolgermi a questa Spett.le Associazione in modo accorato per chiedere un Vostro intervento a sostegno delle mie azioni presso le sedi opportune, al fine di risolvere una problematica che sta rischiando di danneggiare l’agricoltura, l’economia ma ancor di più la vita nelle isole minori.

Infatti, la norma di cui in oggetto, o meglio l’assurda norma di cui in oggetto, con le successive interpretazioni fornite dal Comando del Corpo Forestale della Regione Siciliana, sta rendendo ormai invivibile i nostri territori, la cui particolarità deriva anche, e soprattutto, dalla presenza di tradizioni agricole e di lussureggianti riserve.

Purtroppo il materiale derivante dalle necessarie ed opportune manutenzioni ad oggi  giace incustodito in tutto il territorio comunale accatastato in enormi cumuli, rappresentando sia rischi di tipo igienico sanitario per la presenza di ratti e di qualunque altro tipo di parassita annidati al loro interno, sia un potenziale pericolo per la pubblica incolumità, perché questi enormi cumuli, alcuni dei quali anche di diversi metri cubi di volume, in caso di eventi calamitosi imprevedibili, (come purtroppo successo a Giampilieri, a Genova, all’Elba, a Barcellona P.G. e Saponara) potrebbero diventare causa di ingenti danni a cose e persone.

Si consideri, inoltre, che tutto questo materiale vegetale non è né trasportabile in discarica, non presenti sull’isola ma sulla terra ferma, a causa degli elevati costi, né utilizzabile in loco per la mancanza di un’attenta politica regionale sui rifiuti che avrebbe potuto far superare questa problematica con la realizzazione di appositi siti di compostaggio.

Ritenendo quindi che le nostre isole non possano subire torti normativi così gravi tali da danneggiarle e scoraggiare soprattutto coloro che mantengono viva la tradizione agricola isolana, con la presente chiedo alla S.S. Ill.ma di sostenere e rafforzare tutta l’azione posta da me in essere ormai da diversi mesi, presso il Ministero dell’Ambiente,la Presidenzadella Regione Siciliana ela Prefetturadi Messina, al solo fine di modificare al più presto la norma di cui in oggetto, salvaguardando quella che da sempre è una tradizione agricola.

Si chiede, inoltre, di voler iniziare con le Amministrazioni delle Isole di Sicilia, un percorso che possa portare, in seder regionale, alla realizzazione di percorsi virtuosi, come i siti di compostaggio, che sgraverebberola Regione Sicilianadi enormi costi, che oggi invece sostiene.

 

*Sindaco del Comune di Santa Marina Salina

Da Santa Marina Salina in linea Massimo Lo Schiavo. Lettera al presidente di Legambienteultima modifica: 2011-12-14T19:05:00+01:00da leonedilipari
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Da Santa Marina Salina in linea Massimo Lo Schiavo. Lettera al ministro dell’ambiente Stefania Prestigiacomo

mloschiavopiccola.jpgdi Massimo Lo Schiavo*

Con la presente desidero rivolgermi ad Ella alfine di trovare una soluzione ad un nuovo problema che da qualche tempo attanaglia molti territori a vocazione agricola ma, ancor di più, i territori delle Isole Minori.

Infatti il D.Lgs. n. 205 / 2010 – “Disposizioni di attuazione della Direttiva 2008/98/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 19 novembre 2008 relativa ai rifiuti che abroga alcune direttive”, pubblicato sul Supplemento  Ordinario  n. 269 della G.U. n. 288 del 10.12.2010, che ha modificato alcuni articoli del precedente D.Lgs. n. 152/ 2006, stravolge totalmente la vita degli abitanti sulle isole. Non sarebbe questa l’unica norma che danneggia le piccole Isole ed i suoi abitanti, ma preferiremmo evitare di abbandonare i nostri territori a causa di norme legislative!!

Inoltre la Circolare n. 16924, emanata dal Comando Forestale della Regione Siciliana – Servizio V – in applicazione dell’art.13 del D.Lgs. n. 203/2010, stabilisce che “paglia, sfalci e potature (…) devono essere considerati rifiuti e come tali devono essere trattati” configurando in tal modo come “SMALTIMENTO ILLECITO DI RIFIUTI” la combustione sul campo.

Pertanto la norma che vieta la combustione di paglia, sfalci e potature non può trovare nessuna applicazione sulle nostre piccole isole a vocazione anche agricola, ed a questo proposito vorrei ricordare alcune delle produzioni biologiche più importanti e significative – insignite di premi e diventate un vanto per l’Italia tutta – che provengono dalle Isole minori, non solo siciliane, quali: l’Aleatico all’Elba, il Moscato e lo Zibibbo a Pantelleria, le Lenticchie di Ustica, il Limoncello di Capri, la Malvasia ed i Capperi alle Isole Eolie e via dicendo.

Come si può immaginare che dagli impervi viottoli di montagna gli agricoltori trascinino a valle migliaia di metri cubi di potature provenienti dagli uliveti o dai cappereti? O diversamente come si può chiedere ai viticoltori di raccogliere le migliaia di metri cubi di potature delle viti e portarle nei cassonetti N.U.? E con quali possibilità da parte delle Amministrazioni Comunali di trasferire detti “rifiuti” a mezzo nave sulla terra ferma, considerato che ad oggi, mancano, per la copertura di detto servizio nelle Isole Minori siciliane, circa un milione di euro??

Evidenzio anche la pericolosa situazione igienico-sanitaria che deriva dal dover  ammucchiare ormai da diverso tempo, in giro per i nostri Comuni, montagne di scerbature provenienti dalle potature estive dei giardini delle abitazioni dei nostri ospiti, che sono diventati ricettacolo e tana per insetti e topi.

Last but not least è necessario riflettere che la mancata pulizia delle zone a tradizione agricola provocherà un danno economico non indifferente, – considerato anche che la cenere è il  fertilizzante meno costoso e più utile per le colture biologiche – e l’abbandono dell’agricoltura e quindi anche del patrimonio forestale a seguito delle problematiche descritte in precedenza, è diventata la strada maestra da seguire.

Tutto ciò a causa di una norma “spalmata” indifferentemente su tutto il territorio nazionale, e che non tiene conto della peculiarità delle Isole Minori, con presenza di antiche tradizioni agricole e con presenza di Parchi e Riserve naturali da mantenere e gestire con sempre minor personale.

Preso quindi atto delle esasperati lamentele dei cittadini tutti circa la situazione descritta;

Visti i verbali con i quali anche i Corpi di Polizia Municipale segnalano inconvenienti di natura igienico-sanitaria a causa dei topi e degli insetti vari nei centri abitati che hanno nidificato nelle sterpaglie abbandonate dopo la pulitura dei giardini da questa estate ed il pericolo del rischio d’incendio sia nei centri abitati sia in collina,

Ritenuto che in queste condizioni, ed in particolare qui a Salina, un incendio distruggerebbe totalmente la Riserva Naturale Orientata di Monte Fossa delle Felci e Monte dei Porri – bene caro all’umanità tutta-;

Con la presente chiedo un Suo immediato ed autorevole  intervento alfine di predisporre una norma interpretativa che deroghi dall’applicazione dell’art. 13 del D.Lgs n.203/2010 nelle Isole Minori ciò per la salvaguardia dei territori e di chi li abita.

*Sindaco del Comune di Santa Marina Salina

Da Santa Marina Salina in linea Massimo Lo Schiavo. Lettera al ministro dell’ambiente Stefania Prestigiacomoultima modifica: 2011-10-20T13:24:00+02:00da leonedilipari
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Da Santa Marina Salina in linea Massimo Lo Schiavo. Lettera al commissario Giancarlo D’Andrea della Siremar

mloschiavopiccola.jpgdi Massimo Lo Schiavo*

VISTA la propria nota prot. n. 4368, del 23.07.2011, a firma congiunta del sottoscritto e del Sindaco i Lipari; PRESO ATTO dei numerosi disagi provocati all’utenza  dall’assenza di un mezzo veloce di codesta Spett.le Società nel comparto Eolie che inevitabilmente allunga i tempi di attesa per poter giungere o partire dalle nostre isole; CONSIDERATO che le rassicurazioni circa la non modifica degli itinerari/orari ad oggi risultano ancora non mantenute; con la presente si chiede alla S.S. di volersi adoperare con urgenza per consentire l’entrata in servizio del quarto aliscafo nel comparto Eolie, affinché si possano ridurre i danni sociali ed economici provocati dalla mancanza del suddetto mezzo veloce.

*Sindaco del Comune di Santa Marina Salina

Da Santa Marina Salina in linea Massimo Lo Schiavo. Lettera al commissario Giancarlo D’Andrea della Siremarultima modifica: 2011-08-09T14:39:56+02:00da leonedilipari
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Da Santa Marina Salina in linea Massimo Lo Schiavo. Lettera alla Regione per far revocare il “divieto di bruciare sterpaglie”

mloschiavopiccola.jpgdi Massimo Lo Schiavo*

Il Decreto Legislativo 3 dicembre 2010, n.205 “Disposizioni di attuazione della direttiva 2008/98/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 19 novembre 2008 relativa ai rifiuti e che abroga alcune direttive”, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 288 del 10 dicembre 2010 – Suppl. Ordinario n. 269, hamodificato alcuni articoli del Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n.152 “Norme in materia ambientale” riguardanti lo smaltimento dei rifiuti.                                                                         
L’art. 13 del D.Lgs. 205/2010 (Modifiche all’articolo 185 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152) stabilisce che non rientrano nel campo di applicazione della parte IV del Decreto ( che disciplina la gestione dei rifiuti)“paglia, sfalci e potature, nonché altro materiale agricolo o forestale naturale non pericoloso utilizzati in agricoltura, nella selvicoltura o per la produzione di energia da tale biomassa mediante processi o metodi che non danneggiano l’ambiente né mettono in pericolo la salute umana”.

Successivamente, in data 13.05.2011, il Comando Forestale dello Regione Siciliana- Servizio V, in applicazione dell’art. 13 del D.Lgs 205/2010, ha emanato la Circolaren. 16924 con la quale, interpretando la volontà del legislatore, stabilisce che “paglia, sfalci e potature, nonché altro materiale agricolo o forestale naturale non pericolosi…”, se non utilizzati in agricoltura, nella selvicoltura o per la produzione di energia mediante processi o metodi che non danneggiano l′ambiente, ne mettono in pericolo la salute umana devono essere considerati rifiuti e come tali devono essere trattati.
La combustione sul campo dei residui vegetali si configura quindi come illecito smaltimento di rifiuti, sanzionabile ai sensi dell′art. 256, 1° comma del D.Lgs 152/2006.
Alla luce di questa nuove disposizioni, pertanto, anche i Comuni dovranno adesso adeguare i propri regolamenti e/o ordinanze sui fuochi controllati in agricoltura finora consentiti agli agricoltori in precisi periodi dell’anno.

Queste nuove disposizioni aprono scenari devastanti per i territori insulari, i quali si trovano per l’ennesima volta ad essere non tenuti in considerazione. I nostri territori, come ribadito più volte, hanno bisogno di provvedimenti ad hoc che regolamentino i ritmi di chi li vive, e soprattutto che non mettano a repentaglio la già delicata economia. Con questa modifica dell’art. 185 del D.lgs 152/2006, il comparto agricolo delle isole minori subirà un duro colpo: vietare la combustione sul campo dei residui di potatura delle colture locali, antichissima pratica agricola, innescherà un processo di abbandono dei terreni finora coltivati da parte degli abitanti, i quali dovranno decidere se continuare a coltivare la propria terra, rischiando una denuncia di tipo penale per aver bruciato i residui delle proprie potature.

I territori delle isole minori sono sede di produzioni di eccellenza, come il Malvasia delle Lipari, il Passito di Pantelleria, i capperi, le coltivazioni di uliveti, alle quali si aggiunge la presenza di Parchi e Riserve Naturali che necessitano di operazioni continue di discerbamento e pulitura, i cui residui, finora venivano smaltiti attraverso procedure di combustione in loco.

Tale divieto, quindi, secondo le nuove direttive, imporrebbe alle amministrazioni locali la raccolta e lo smaltimento di tali residui, gravando il settore delle raccolta degli RSU di un carico tale da generarne l’inevitabile collasso. Difatti, visto che ad oggi nessuna delle isole minori risulta essere dotati di impianti capaci di accogliere e smaltire i prodotti in questione, questi dovranno inevitabilmente essere trasportati via mare tramite i mezzi dedicati al trasporti dei rifiuti operanti in questi distretti. Questo comporterà ulteriori aggravi di spesa del servizio che senz’altro nessuno dei comuni isolani sarà in grado di sostenere. Pertanto, considerate tutte le difficoltà che caratterizzano il territorio insulare nella questione dello smaltimento di paglia, sfalci, potature, ecc., e alla luce di quanto esposto, si chiede agli enti in indirizzo di provvedere alla urgente risoluzione della questione prevedendo un provvedimento che escluda dalla normativa in oggetto le Isole minori siciliane

*Sindaco di Santa Marina Salina e Coordinatore ANCIM Sicilia

Da Santa Marina Salina in linea Massimo Lo Schiavo. Lettera alla Regione per far revocare il “divieto di bruciare sterpaglie”ultima modifica: 2011-07-22T13:50:00+02:00da leonedilipari
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Da Santa Marina Salina in linea Massimo Lo Schiavo. Lettera aperta al presidente della Regione Raffaele Lombardo

mloschiavopiccola.jpgdi Massimo Lo Schiavo*

Le scrivo affinché la situazione di grande disagio che si sta verificando nei territori delle isole minori, in relazione all’approvvigionamento idrico, possa essere risolta nel più breve tempo possibile. Come Lei ben saprà, i nostri territori sono riforniti di acqua potabile a mezzo navi cisterna,comprese quelle isole in cui esistono impianti di dissalazione e ,purtroppo, i quantitativi assegnatici dal Ministero delle Difesa per l’anno 2011 non risultano essere sufficienti.

Durante l’incontro tenutosi a Palermo presso il Dipartimento Regionale delle Acque e dei Rifiuti in data 16 novembre 2010, tutti i Sindaci avevano sollevato problemi circa la riduzione dei quantitativi assegnati alle isole minori per l’anno 2011, e non avevano condiviso la programmazione proposta, che prevede la riduzione di ben 220.000 mc. Questo significa che, a stagione estiva già inoltrata, non siamo in grado di assicurare alle utenze private e commerciali l’adeguato apporto di acqua potabile necessario, con tutte le conseguenze negative che già si stanno verificando.

Con nota prot. 4043 del 12.07.2011 ho chiesto che fossero ripristinati i quantitativi di acqua che mancavano rispetto al 2010, e che non fossero ridotti quelli ancora da erogare, ma ad oggi ancora non si hanno avute notizie. La situazione è davvero grave, e si rischia che gli abitanti e i villeggianti rimangano senza acqua potabile, creando un grave danno sociale ed economico a tutti i fragili territori delle isole minori siciliana. Con la prensente, quindi, chiedo un Suo tempestivo e deciso intervento presso il Ministero della Difesa affinché i nostri territori possano essere tutelati e possano essere garantiti ai nostri abitanti gli stessi diritti di chi abita sulla terra ferma.

*Presidente dell’associazione dei Comuni delle isole minori di Sicilia

Da Santa Marina Salina in linea Massimo Lo Schiavo. Lettera aperta al presidente della Regione Raffaele Lombardoultima modifica: 2011-07-15T16:41:00+02:00da leonedilipari
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Da Santa Marina Salina in linea Massimo Lo Schiavo. Lettera all’Autorità Portuale, alla Capitaneria di Porto e al Prefetto

mloschiavopiccola.jpgdi Massimo Lo Schiavo*

Si apprende dagli organi di stampa dell’ennesima azione perpetrata a danno degli eoliani e dei numerosi visitatori che ogni hanno frequentano i nostri territori. L’assurda decisione, ove fosse confermata, dello spostamento delle navi Siremar dal Molo Eolie alla più lontana via XX luglio, provocherà enormi disagi, come già registrato nei giorni scorsi, che si sommano a quelli che i trasporti via mare già provocano ai nostri territori. È impensabile allestire un porto per le imbarcazioni turistiche in una zona in cui queste possono usufruire di servizi pulmann privati e della vicinanza delle fermate degli autobus di linea, a scapito delle navi di linea, le quali servono sia per il trasporto delle auto, ma soprattutto delle merci indispensabile e dei passeggeri.

L’allontanamento dei punti d’imbarco, oltre che l’ennesima vessazione nei confronti della compagnia Siremar, si trasforma in un disagio per i viaggiatori che non intendiamo assolutamente sopportare.

A tal proposito chiedo che detta situazione sia attenzionata e risolta in brevissimo tempo, tenendo conto che la stagione estiva è ormai alle porte e che se nulla cambierà, siamo disposti a portare le gente eoliana sul porto di Milazzo per uno sciopero forte e deciso, che una volta per tutte ponga fine alle angherie che le Isole Eolie continuano a subire.

*Sindaco del Comune di Santa Marina Salina

Da Santa Marina Salina in linea Massimo Lo Schiavo. Lettera all’Autorità Portuale, alla Capitaneria di Porto e al Prefettoultima modifica: 2011-05-06T14:03:00+02:00da leonedilipari
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