Eolie&Parco

edonato.jpgdi Enzo Donato*

 

Alla luce degli sviluppi più recenti del dibattito sulla questione “parco”, e in particolare dell’invito al dialogo rilanciato dall’avv. Paino, presidente dell’associazione “Voce eoliana”, riteniamo sia giunto il momento di un reale e democratico confronto tra chi sostiene le ragioni del “no” all’istituzione del Parco Nazionale delle Isole Eolie e chi, come noi, ha invece sempre sostenuto l’importanza e il valore del modello di sviluppo che la realizzazione di un parco prospetta per le isole.

 

Il consiglio comunale di Lipari si è espresso contro l’istituzione, mentre l’amministrazione dello stesso comune ha deliberato una proposta alternativa. I comuni di Salina, invece, si sono dichiarati favorevoli, pur ponendo alcune condizioni che sono frutto di un confronto con le rispettive comunità. Forse, e su questo concordiamo con l’avv. Paino, alla nostra comunità è mancata proprio questa fase: un confronto sereno, dove il contributo delle diverse parti potesse tradursi in proposte concrete allo scopo di perfezionare ciò che è comunque previsto da una legge dello Stato, ovvero l’istituzione del Parco. Istituzione che, secondo quanto dichiarato dall’assessore Giannò dopo l’ultimo incontro istituzionale tenutosi presso l’Assessorato Regionale al Territorio e Ambiente, procede nei suoi passaggi tecnico-amministrativi, e che andrà avanti, con lo spiacevole ma inevitabile risultato di un Parco nato su una profonda, ulteriore lacerazione in seno alla nostra comunità.

 

Ci chiediamo, e lo chiediamo all’avv. Paino, se non sia il caso di “deporre” le armi e di affrontare – finalmente – il confronto invocato, indipendentemente dalle scelte che ha adottato la nostra classe politica. Appare però ovvio, come ha giustamente rilevato il dr. La Greca in una sua recente lettera, che il terreno di confronto sia un “sì condizionato”, poiché l’iter istitutivo del parco va e andrà avanti indipendentemente dalle posizioni avverse. Solo confutando le rispettive tesi e portando un’informazione corretta ai cittadini sarà possibile radunare osservazioni ragionevoli che devono essere espresse dalla nostra comunità, prima che un’iniziativa di tale rilevanza per il territorio e per il nostro futuro si completi senza il doveroso arricchimento della capacità propositiva dei suoi protagonisti. Solo in questo modo sarà possibile fugare perplessità e paure, conoscere i pro e i contro di un parco, definire proposte credibili e sostenibili riguardo alla perimetrazione, alla regolamentazione, alle esigenze verso le quali il parco che verrà deve offrire una risposta, concreta e più ampiamente condivisa. Arroccarsi su posizioni di diniego ad oltranza, altrimenti, non porterà da nessuna parte. Noi siamo disponibili, a partire da domani. Cordialmente

 

*Comitato “Amici del Parco Nazionale delle Isole Eolie”

Eolie&Parcoultima modifica: 2010-11-26T21:23:37+01:00da leonedilipari
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Eolie&Parco

aparconograzie.jpgPARCOMANIA: ETERNA CONFLITTUALITA’ . (cronaca di una giornata…….interessante). Si è svolto il 17 luglio 2010, organizzato dal comune di Lipari, il convegno dal tema “Il Parco Nazionale delle isole Eolie: profili giuridici, tecnici,ambientali, sociali ed economici”. Come da programma – di cui abbiamo già dato notizia su questo sito il 15 luglio – erano previsti gli interventi del Ministro dell’Ambiente on. Stefania Prestigiacomo, del Presidente della XIII Commissione sen. Antonio D’Alì,dell’Assessore Regionale all’Ambiente on. Roberto di Mauro e del sindaco di Lipari dr. Mariano Bruno ed a seguire un dibattito, moderato dal giornalista Ivan Trovato, che prevedeva come relatori: Il Coordinatore Nazionale Associazione Italiana Wilderness avv. Giancarlo D’Aniello, l’Editorialista del sito www.ilcacciatore.com Antonio Pinotti, Il Presidente Nazionale del partito Caccia Ambiente dr. Angelo Stango, il segretario Nazionale del partito Caccia Ambiente prof. Avv. Angelo Dente, il consigliere del Comune di Lipari dr. Leonardo Valenza, il Presidente Federparchi dr. Giampiero Sammuri, Il Presidente del Parco Nazionale delle Cinque Terre dr. Franco Bonanini, Il Direttore del Parco del Lambro dr. Dino Farchi, La direttrice del Parco dell’Arcipelago Toscano Franca Zanichelli, il direttore dell’Area Marina Protetta del “Plemmirio” Siracusa. In apertura, immediatamente, il Ministro dava una diversa impostazione ai lavori affermando che era venuta non per partecipare ad un convegno, ma per ascoltare la popolazione del luogo anche se, dopo un periodo dedicato alla ricerca del consenso, l’istituzione del parco andava comunque attuata. Sicché, dopo gli interventi del sen D’Alì, del rappresentante della Regione Siciliana (favorevoli all’istituzione del parco), dei cittadini di Lipari e dei rappresentanti dei vari Parchi Nazionali, cominciava a farsi concreto il sentore che il convegno andava verso una deriva tendente unicamente a dimostrare la faziosità di chi non voleva il parco.

E’ stato a quel punto che il Sig. Pinotti ha chiesto con forza di intervenire puntualizzando, rivolto all’On.le Prestigiacomo, che anche un Ministro della Repubblica è tenuto ad osservare leggi dello Stato, e che nella fattispecie né Lei, né i suoi predecessori hanno mai attuato il rapporto annuale sullo stato dei Parchi in Italia.Il sig.Pinotti, sempre rivolto al Ministro faceva, altresì rilevare che ben 106 deputati della sua maggioranza hanno sottoscritto un documento sullo stato disastroso dei parchi. I lavori sono proseguiti con gli interventi del Presidente Federparchi e del Presidente del Parco delle Cinque Terre, quindi il Ministro, dopo aver ribadito che l’istituzione del parco “ è cosa buona e giusta” salutava il folto pubblico e si accingeva a lasciare il convegno per altri impegni istituzionali, tanto che il convegno veniva dichiarato concluso dal moderatore. A questo punto succedeva un fatto incredibile: la stragrande maggioranza del pubblico cominciava ad inveire, poiché non era stata data la parola a tutti i relatori, circondando il Ministro a tal punto che occorreva l’intervento dei vigili e dei carabinieri presenti in sala. Il nostro Presidente faceva rilevare all’On.le Prestigiacomo, che per onorare l’invito ricevuto, quale relatore, aveva fatto mille chilometri e che la cosa contrastava con la proverbiale ospitalità dei siciliani. A quel punto sia il Ministro che il Sindaco invitavano i presenti a riprendere i lavori. I lavori riprendevano e tutti i relatori potevano parlare (da evidenziare l’intervento del coordinatore nazionale diWilderness che prospettava un diverso modo di proteggere la natura, non imbalsamandola bensì vivendola) ma la frittata era fatta, il dissenso che si voleva occultare era esploso platealmente e per giunta alla presenza del Ministro. Quanto sopra dimostra che non si possono imporre dall’alto vincoli facendoli passare per opportunità, le persone non ci credono più, scottati come sono da tanti esempi negativi. Il convegno terminava con una nuova proposta del sindaco di Lipari ovvero di non parlare più del Parco delle Isole Eolie, ma del Parco dei Vulcani con una estensione nettamente inferiore.

In tutto il mondo i parchi sono fonte di sviluppo, in Italia sono fonte di conflittualità, in quanto la legge istitutiva parla genericamente di protezione della natura, ma non prevede la conservazione del l’equilibrio specifico di quel determinato territorio. Tale impostazione consentirebbe che tutte le attività, ivi compresa la caccia, siano chiamate a mantenere tale equilibrio. Ciò porta alla responsabilizzazione di chi gestisce un parco in funzione di un obiettivo certo, laddove l’attuale normativa porta alla deresponsabilizzazione ed alla creazione di disequilibri. Inoltre siamo convinti che se un territorio è meritevole di tutela e quindi rappresenta un bene nazionale, le conseguenze economiche derivanti dai vincoli che un parco comporta, devono essere ripartite tra tutta la popolazione e non solo su quella residente in tale territorio. Proviamo a ripartirli e vediamo quanti ecologisti della domenica si riterranno più tali. Esempio pratico: le isole Eolie sono state dichiarate patrimonio dell’umanità, sito UNESCO, come conseguenza è stata chiusa una fabbrica di pomice lasciando senza lavoro 60 famiglie. Per un bene che ne usufruiscono tutti pagano in pochi. Così non può funzionare, non è etico. Caccia Ambiente sarà sempre presente in queste battaglie di civiltà e non permetterà che una cultura urbana, basata sul consumismo e sull’egoismo possa distruggere i valori che esprime la cultura della ruralità. Ringraziamo gli amici Eoliani ed in particolar modo l’avv. Claudio Mandarano che con impegno e sacrifici stanno portando avanti una battaglia nell’interesse di tutti. Caccia Ambiente sarà sempre al loro fianco.

Direzione nazionale Caccia e Ambiente

Eolie&Parcoultima modifica: 2010-07-21T07:41:35+02:00da leonedilipari
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abruno7.JPGdi Piero Roux

Eolie&Parcoultima modifica: 2010-07-20T10:25:14+02:00da leonedilipari
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abruno6.JPGdi Piero Roux

Eolie&Parcoultima modifica: 2010-07-19T07:51:00+02:00da leonedilipari
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Eolie&Parco

tscontrino.JPGdi Tony Scontrino*

Ho partecipato al recente confronto sul Parco che si è tenuto a Lipari sabato 27 Luglio, e sono rimasto sbigottito dalle motivazioni che hanno indotto 4055 eoliani a dire NO al parco, sinceramente sentiti i pareri di tanti dei firmatari che si occupano di giri in barca, pescatori e coltivatori delle parti alte delle isole, l’associazione La Voce Eoliana ha fomentato tali persone raccontandogli divieti assurdi (direi di pura fantasia, tipica eoliana) che se sarà il caso sarò felice di raccontare. A parte questa nota polemica che mi stava a cuore raccontare vorrei fare delle considerazioni sul futuro Parco delle Eolie. Siamo tutti consapevoli  che le caratteristiche di naturalità dell’Arcipelago hanno subito, nel corso degli anni, un notevole impoverimento. Negli ultimi anni stiamo assistendo, e i numeri sono testimoni, che la bellezza dei paesaggi, le caratteristiche geomorfologiche delle isole non bastano più per  attrarre turisti e gli amministratori locali dovrebbero cominciare a riflettere. Le isole dove sono forti gli interessi economici hanno subito, e ancora oggi ne risentono, gravi conseguenze ambientali. Fino ad ora l’economia delle isole Eolie si è basata su “monoculture”, che però hanno causato notevoli problemi in quanto fondate su risorse limitate. L’agricoltura non può essere l’unica fonte di guadagno, come non lo possono essere la pesca o il turismo. Infatti nel corso della storia dell’Arcipelago si sono sempre verificati episodi che hanno compromesso la possibilità di sopravvivenza degli abitanti, con conseguenti emigrazioni degli eoliani verso paesi stranieri. Negli ultimi anni la “monocultura” economica è stata rappresentata dal turismo balneare di massa concentrato nei mesi estivi. Questo ha portato ad uno sviluppo veloce e diretto soprattutto di alcune categorie, ad esempio del settore edilizio, che negli anni passati è stato interessato da un notevole incremento ma che oggi inizia ad entrare in crisi: la sua crescita esponenziale e a volte indiscriminata non può però essere considerata compatibile con lo sviluppo sostenibile, data la limitatezza del territorio. La necessità di operare azioni di salvaguardia era apparsa evidente già negli anni ottanta, quando furono redatte le prime leggi regionali per l’istituzione di Riserve naturali. Alla solerzia del legislatore non era però seguita una rapida azione e così si è accresciuta la distanza tra teoria e realtà. Le Riserve delle isole Eolie esistono sulla carta dal 1981, ma anche la Riserva di Salina, istituita nel 1984, non ha realizzato nessuna delle opere previste ed è rimasta una serie di vincoli su un territorio che invece potrebbe avere notevoli potenzialità.

La conservazione, nel caso dell’Arcipelago eoliano, non può essere disgiunta dallo sviluppo delle popolazioni residenti, ma vi è la necessità di svincolarsi da schemi precostituiti o realizzati in ambienti troppo diversi da quelli insulari. È necessario svolgere alcune azioni per imboccare la strada di uno sviluppo che sia veramente sostenibile e duraturo e la realizzazione delle Riserve naturali appare fondamentale all’interno di questo progetto. Il primo passo deve essere la sensibilizzazione degli abitanti sui problemi ambientali e sulla necessità di conservare le risorse naturali. Gli eoliani hanno il bisogno ed anche la voglia di conoscere meglio il loro territorio e di essere maggiormente coinvolti nelle decisioni che li riguardano. La necessità è quella di intraprendere azioni di sensibilizzazione, comprensione ed educazione ambientale che non rimangano sporadiche, ma che diventino qualcosa di continuativo e presente nella vita degli eoliani. E’ importante che vi sia l’attenzione, da parte degli amministratori locali, alle esigenze della popolazione e quindi, in primo luogo, alla cura di strutture ed infrastrutture necessarie allo svolgersi delle normali attività di vita quotidiana, per arrivare poi a provvedere alla creazione di spazi e luoghi dove sia possibile, per adulti e bambini, avvicinarsi all’ambiente nel modo più completo e coinvolgente possibile. Le riserve non devono rimanere bei progetti sulla carta, ma bisogna realizzare tutte le strutture ad esse collegate (centri di accoglienza, segnaletiche, sentieri, laboratori multimediali…) per permetterne la fruibilità e per creare nuovi posti di lavoro per la popolazione. La creazione nella realtà delle riserve permetterà la destagionalizzazione del turismo e l’avvio di tipologie turistiche particolari (ad esempio il turismo naturalistico, gite scolastiche, vacanze scientifiche) più adatte alle caratteristiche delle isole.

Le Riserve devono diventare un nuovo modo di concepire il rapporto tra l’uomo e il suo ambiente. Naturalmente non devono rappresentare anche queste una “monocultura”: la Riserva non deve diventare il fine, come è capitato per tutte le altre attività, ma solo una chiave di lettura diversa della realtà territoriale. In questo senso tutti i settori economici tradizionali potranno essere recuperati e rilanciati e sarà anche possibile iniziare nuove attività. L’agricoltura si dovrebbe trasformare, nelle zone interne alle Riserve, utilizzando tecniche compatibili con l’ambiente e sfruttando la creazione di appositi marchi di qualità per i prodotti. È inutile tentare di tenere il passo con produzioni quantitativamente ed economicamente più vantaggiose realizzate in altri paesi. Le Eolie, nel campo dell’agricoltura e della produzione in generale, dovranno puntare su prodotti specifici ed appartenenti alla tradizione, coltivati con cura e con particolari tecniche. Non si parla di un ritorno alla preistoria, ma della necessità di coniugare tradizione con innovazione. Il settore della pesca, in crisi a causa della diminuzione delle disponibilità ittiche, sarà probabilmente aiutato da un’azione di salvaguardia delle risorse naturali. L’impoverimento delle risorse ittiche è stato causato principalmente da tecniche di pesca aggressive attuate da pescatori non dell’arcipelago. La creazione della riserva marina potrà invece determinare una situazione simile a quella di Ustica, in cui i permessi di pesca sono rilasciati a pescatori locali in grado di utilizzare metodi non aggressivi e rispettosi dei tempi di riproduzione delle diverse specie. Alcuni settori potranno subire una limitazione, come ad esempio quello edilizio, che però non avrebbe avuto molte prospettive anche senza l’istituzione delle riserve. Infatti il territorio di un’isola, in particolare poi quello delle isole Eolie, è per sua natura limitato e non può sopportare un’eccessiva pressione. Un settore redditizio per il futuro, nel campo dell’edilizia, è costituito dai restauri in stile eoliano effettuati sui tanti ruderi o case abbandonate che potrebbero essere poi riutilizzate. Molti infatti sono i possessori di seconde case alle Eolie e soprattutto molti turisti stranieri sono interessati all’acquisto o all’affitto di case in vecchio stile eoliano.

Un altro aspetto su cui puntare per un futuro sostenibile delle Eolie è rappresentato da quello che viene definito “turismo culturale”. Il recupero delle tradizioni, delle feste popolari, e della storia di queste terre è fondamentale sia per lo sviluppo economico che per il recupero, da parte degli isolani, dello spirito di appartenenza ad una terra. Il patrimonio culturale delle isole Eolie è di portata internazionale. Il Museo archeologico, grazie all’impegno dei ricercatori che hanno compreso l’importanza dei reperti rinvenuti nell’Arcipelago, è uno dei più importanti a livello europeo. Tutte le azioni devono essere accompagnate anche da un rilancio dell’immagine delle isole Eolie e ad una maggiore cura nella loro promozione. Nei depliant pubblicitari è necessario fare riferimenti alle bellezze naturali e storiche presenti sull’arcipelago e puntare su quelle. In questo senso va anche rivisto l’atteggiamento degli abitanti di alcune isole in termini di accoglienza dei turisti e l’azione delle Amministrazioni locali per la soluzione di problemi urgenti come la gestione di rifiuti, l’approvvigionamento idrico e il problema energetico, che nei periodi di massima affluenza turistica diventano ingestibili. Il futuro dell’Arcipelago eoliano dipenderà dall’azione politica che si deciderà di intraprendere e dall’impegno, sia pubblico che privato, per la sua realizzazione. Se la linea sarà quella dello sviluppo sostenibile, la conservazione ne rappresenta il punto di partenza, assieme però alla rilettura e al rilancio delle attività economiche ad essa collegate. Il problema secondo me non è da ricercare su eventuali vincoli che un Parco o area marina protetta possa dare alla popolazione ma invece quello a cui dobbiamo fare molta attenzione è se chi sarà designato alla guida dell’ente gestore del parco o della riserva marina sia persona qualificata e al di sopra di ogni interesse locale questo è il nocciolo della questione su cui noi tutti siamo impegnati a riflettere, perché noi vogliamo un parco che sia fruibile a tutti! Un’ultima considerazione: sentiamo tanto parlare di Sviluppo Sostenibile ma sappiamo cosa vuol dire. Nella Conferenza di Rio de Janeiro del 1992 lo sviluppo sostenibile è presentato come lo “sviluppo che soddisfa i bisogni del presente senza compromettere la possibilità delle generazioni future di soddisfare i propri bisogni”. Lo sviluppo sostenibile si richiama, quindi, in modo pragmatico alla necessità di conciliare due obiettivi fondamentali per la società contemporanea: tutelare gli ecosistemi e promuovere lo sviluppo socio-economico. E adesso a voi una riflessione: stiamo garantendo un futuro ai nostri figli!!!!

*Ass. BLUOLTREMARE

Eolie&Parcoultima modifica: 2010-07-18T18:32:19+02:00da leonedilipari
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Eolie&Parco

lchiofalo3.jpgdi Luca Chiofalo

Ho letto la nota dell’associazione “La Voce Eoliana” che esalta la bocciatura in consiglio comunale del “Parco Nazionale delle Isole Eolie” e mi sono chiesto da cosa scaturisca tanta, esagitata, “passione”… I toni sanno di battaglia all’ultimo sangue, di trionfo esiziale per l’avversario, con un’autocelebrazione, per l’associazione stessa e per i 10 consiglieri “coraggiosi”, da “salvatori delle Eolie”, minacciate da nemici esterni ed interni. Ma chi sono gli avversari e che cosa si è salvato? Se si intendono nemici/avversari coloro i quali chiedevano solo più informazioni e tempo per farsi (responsabilmente) un’idea compiuta sui pro e i contro del parco, si è di fronte a turbe paranoiche. Chi scrive, in particolare, non ha espresso posizioni sul merito, ma solo la contrarietà ad un deliberato che vorrebbe affossare la costituzione del parco prima di conoscerne i dettagli. Non sono, poi, in grado di scorgere il pericolo mortale che si ritiene di scongiurare col pronunciamento del consiglio: forse una discussione seria e non “condizionata” su conseguenze e benefici di una eventuale istituzione del parco?  Quello che gli ultimi avvenimenti e la nota certificano è soltanto un’esasperazione degli argomenti che non aiuta il confronto sereno su una decisione, quella della costituzione del parco o del suo rifiuto, che non può essere presa da maggioranze risicate e in maniera frettolosa. Non sarà una “vittoria di Pirro” per “La voce Eoliana”, che difende legittimamente interessi di parte (confusi erroneamente con quelli collettivi), ma lo è senz’altro per i consiglieri “coraggiosi”, i quali, per un successo effimero in consiglio e qualche consenso nelle frazioni, hanno (secondo me) rinunciato al loro ruolo di rappresentanti degli interessi generali e futuri della comunità. Continuo, ottimista, a sperare in “aperture” verso posizioni meno intransigenti ( si potrebbe, comunque, ricorrere al referendum), convinto che un no  pregiudiziale all’istituzione del parco non favorisca l’armonia della comunità e la possibile condivisione di scelte e valori. Se si parte dalla necessaria premessa che il parco, almeno nelle intenzioni del legislatore, non è concepito come un vincolo che “strozza” ma come una risorsa che tutela e valorizza, risulta più difficile “liquidarlo” sbrigativamente. Se poi si potesse istituire su presupposti di efficienza, di tutela del territorio e di sviluppo, gli Eoliani, per il loro bene, non dovrebbero rinunciarvi…

Eolie&Parcoultima modifica: 2010-07-14T07:54:18+02:00da leonedilipari
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Eolie&Parco

cmandarano.JPGCarissimo Direttore,
Invio il comunicato ufficiale della Voce Eoliana in ordine al consiglio comunale sul Parco che si è tenuto domenica.
In attesa di risentirci colgo l’occasione di farLe i complimenti per l’ottimo servizio di informazine fornito alla comunità eoliana. Grazie di cuore. Cordiali Saluti.
Claudio Mandarano 

ANCHE IL CONSIGLIO COMUNALE DI LIPARI DICE NO AL PARCO NAZIONALE DELLE ISOLE EOLIE

Domenica 12 luglio 2010 si è finalmente concretizzato il fatidico No al Parco Nazionale delle Eolie, da parte del consiglio comunale, così come proposto dalla Regione e dal Ministero dell’Ambiente e la richiesta allo stesso Ministero e agli assessorati regionali competenti di annullare la procedura d’istituzione dello stesso. Si tratta di un no dettagliatamente esplicitato all’interno della proposta di deliberazione-emendamento, che tiene anche in conto la petizione contro l’istituzione/imposizione del parco,  proposta dall’Associazione “La Voce Eoliana” e sottoscritta da  4055 cittadini, maggiorenni e tutti residenti nel Comune di Lipari.
Proposta nella quale è inserita la censura al sindaco e all’amministrazione “per avere disatteso di relazionare al Consiglio comunale tempestivamente sull’avvio dell’iter dell’istituzione del Parco e per il complessivo atteggiamento assunto”. Si ringraziano il Presidente del Consiglio rag. Giuseppe Longo ed i consiglieri coraggiosi che con spirito di civiltà e grande responsabilità hanno votato contro l’istituzione del parco (Megna, Fonti, Paino, Centorrino, D’Alia, Sabatini, Biviano, Lauria, Giuffrè). Ancora una volta questa è la vittoria del buon senso e di tutta la collettività eoliana, ma non sono mancate come al solito gli attacchi di chi ha perso, anche questa volta, trincerandosi dietro una posizione ambigua, in attesa di essere imboccato, al Convegno sul Parco che si terrà il 17 luglio, da mamma-ministro che ha già rassicurato tutti che la pappa che offre (cioè il parco) sarà buonissima. Nessuna responsabilità può essere addossata al Presidente del Consiglio Longo, anche perchè si è soltanto limitato a far rispettare le regole sovrane del Consiglio Comunale, pertanto come si legge dai vari comunicati, nessun bavaglio è stato messo al Sindaco Bruno, il quale anziché restare fuori a fare altro, avrebbe potuto ascoltare i vari interventi dei consiglieri e prendere la parola al termine della discussione prima dell’apertura della votazione. Infatti, il Sindaco Bruno, maldestramente, presentandosi in ritardo, ha pensato bene di chiedere la parola dopo l’apertura della votazione, cosa che non è più possibile fare. Il Presidente Longo, nonostante tutto, è stato sin troppo corretto, poiché ha messo anche a votazione la proposta di far parlare il Sindaco, nonostante il suo intervento ormai tardivo, proposta che è stata bocciata dagli stessi consiglieri. E’ giusto che la gente sappia che in questa vicenda non ci sono né vittime né carnefici, ma sono state rispettate delle regole ben precise, è come nei processi che si celebrano nelle aule giudiziarie, bisogna rispettare delle regole e dei termini ben precisi previsti dai codici per non incorrere in decadenze. Pertanto il Sindaco è stato solo vittima dei suoi errori e non di alcuna congiura nei suoi confronti, anche perchè siamo in un Consiglio Comunale e bisogna, come nei processi, rispettare le regole, altrimenti verrebbe meno la stessa credibilità e la serietà del consiglio. Chiarito questo punto, sicuramente la vittoria di domenica non è stata nè una vittoria di Pirro, né una vittoria del circo del populismo, (anche a scrivere simili baggianate ci vuole coraggio!!!), ma è stata la vittoria di gente coraggiosa che ha osato e creduto in un ideale condiviso da altre 4055 persone e più, visto che continuiamo a ricevere adesioni per firmare la petizione, anche dai cittadini che fanno parte dei comuni della vicina isola di Salina, cosa che non ha fatto il fronte del “SI’ AL PARCO” che oggi cerca di rientrare dalla finestra, trattandosi solo di un esigua minoranza capeggiata da qualche associazione ambientalista che conta alcune decine di iscritti e dai soliti affaristi che intravedono, nel parco, la possibilità di facili guadagni a scapito dell’intera popolazione.

Le 4055 firme rappresentano oltre il 60% dell’elettorato alle ultime elezioni comunali, pertanto rappresentano una chiara volontà popolare di dire no al parco, cosa che è stata correttamente e responsabilmente interpretata dai 10 consiglieri, poiché la volontà popolare è “sovrana” e chi la interpreta correttamente non fa “populismo”, ma in fondo siamo in Italia, un paese molto democratico, tanto che chi perde le elezioni, anziché incassare la sconfitta e mettersi da parte, il giorno dopo invoca brogli elettorali e chiede nuove elezioni. Oggi si tende a delegittimare con ogni mezzo questo enorme successo ottenuto dalla Voce Eoliana, diffondendo notizie non veritiere, come la presenza di firme false o di gente che è stata raggirata con informazioni distorte e costretta a firmare, come dichiarato in passato, rimaniamo sempre a disposizione di chiunque, per far verificare le firme, purchè chi diffonde simili illazioni si assuma tutte le sue responsabilità. La Voce Eoliana ha colmato l’informazione deficitaria fornita ai cittadini, in questi ultimi mesi, dall’amministrazione comunale che non ha mai informato nessuno, né tantomeno lo ha fatto sugli incontri tenuti al palazzo comunale, aventi ad oggetto il Parco, facendoli solo tra una ristretta cerchia di persone (ambientalisti, albergatori, operatori commerciali ecc.), come se esistessero soltanto loro nelle nostre isole, la Voce Eoliana non è mai stata invitata a nessuno di questi incontri, nonostante le 4055 firme raccolte, partecipando casualmente soltanto agli ultimi due incontri organizzati  nella stanza del Sindaco e mai pubblicizzati, facendo sentire la voce della popolazione e di ogni singola categoria interessata. Inoltre, nel documento che è stato approvato dal consiglio comunale, vengono ritenute inaccettabili le perimetrazioni sino ad oggi proposte, non avallate da nessuno studio e che si limitano alla sovrapposizione di vincoli identici a quelli già esistenti (Riserva naturale orientata di Filicudi, Panarea, Alicudi e Stromboli, Sic, Zps, vincolo idrogeologico, piano territoriale paesistico, norme di salvaguardia del Prg e delle Rno di Lipari e Vulcano) che tra l’altro renderebbero irrealizzabili interventi nelle aree artigianali, in alcuni aggregati urbani esistenti, in tratti di costa con chiara vocazione turistica e in alcune aree interne a caratterizzazione agricolo-pastorale.

E’ stata evidenziata l’assenza di una adeguata e chiara garanzia per i comuni eoliani di una certa e determinante loro partecipazione alla gestione e alle scelte, l’inesistente proposta su capacità e opportunità per l’istituendo Parco di rappresentare uno strumento di sviluppo per il territorio. Il consiglio ha anche evidenziato come siano” insufficienti le risorse che la Legge. 222/2007 destina per l’istituzione ed il primo avviamento, stanziamento fissato “nei limiti massimi di spesa di 250.000 euro”, cui si aggiungono i recenti tagli operati dal Governo con la Finanziaria 2010 che, attualmente, non consentirebbero alle aree protette neanche di ottemperare agli obblighi contrattuali con il personale”. E’ stato anche sottolineato come in assenza di adeguate risposte ai quesiti sopra esposti, e di soluzioni condivise da parte della comunità Eoliana non si può condividere non il metodo e il percorso, né i contenuti ad oggi posti in essere dall’Amministrazione Comunale e dai tecnici della Regione, per l’istituzione del parco. A questo punto non resta che aspettare il convegno sul parco organizzato per il 17 luglio, dove la Voce Eoliana è pronta a dare nuovamente battaglia e sarà rappresentata dall’Avv. Giancarlo D’Aniello, coordinatore di Wilderness Italia e dal dott. Leonardo Valenza, consigliere comunale di Pantelleria, mentre l’Associazione Cacciatori Eoliani sarà rappresentata dal dott. Angelo Stango, Presidente Nazionale Caccia Ambiente, dal Prof. Avv. Angelo Dente, Segretario Nazionale Caccia Ambiente e dal dott. Antonio Pinotti, Editorialista del sito Il Cacciatore.com e Pubblicista del  Corriere dell’Umbria. Cari amici consiglieri di maggioranza “astensionisti”, anche questa volta avete perso il treno, con il vostro voto avreste sicuramente dato un fattivo contributo non solo alla causa eoliana ma anche a quella delle altre isole minori siciliane che come noi lottano contro la dilagante parcomania degli ultimi anni, peccato, comunque rispettiamo anche il vostro pensiero, ci mancherebbe, ma purtroppo gli “isolani” si sono ormai stancati di subire ogni sorta di angheria calata dall’alto, e poi, non conosciamo il vostro motto, ma il nostro è sicuramente questo: MEGLIO UN GIORNO DA LEONI CHE MILLE DA PECORE CHIUSE NEL RECINTO!!!
L’Associazione La Voce Eoliana  

Eolie&Parcoultima modifica: 2010-07-13T20:52:00+02:00da leonedilipari
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Eolie&Parco

lchiofalo3.jpgdi Luca Chiofalo

Questa volta sto col sindaco… Il deliberato del consiglio comunale contro l’istituendo Parco Nazionale delle Isole Eolie è una forzatura. Aldilà del merito della questione, tutta ancora da definire, mi è parso si sia voluto dare un segnale “politico” di forza “trasversale” ma di corto respiro, col solo obiettivo di “mettere sotto” il sindaco su un argomento che meriterebbe, piuttosto, seri approfondimenti. Perchè tanta fretta? Non aveva più senso aspettare il convegno di sabato, che vedrà la presenza del ministro dell’ambiente e nel quale saranno rappresentate le varie “fazioni”, per cercare una “convergenza” sulla decisione. Timore di ripensamenti nel fronte del no?… Mi dicono esista una petizione con oltre 4000 firme contrarie all’istituzione del parco da tenere nella dovuta considerazione, ma, ammesso e non concesso che tutti siano stati correttamente informati sulle prerogative del parco, voglio fare presente che potrebbero esserci altrettanti concittadini tendenzialmente orientati per il sì e con lo stesso diritto ad essere rappresentati. Una decisione tanto importante sul futuro delle nostre isole (che sia sì o no) ha bisogno di una riflessione profonda e di una maggioranza “qualificata”, non di un “colpo di mano”. Per questo ritengo quella dei 10 consiglieri una “vittoria di Pirro” e sto, decisamente, dalla parte del sindaco che, in questo caso, credo sia quella dell’interesse generale.

Eolie&Parcoultima modifica: 2010-07-12T20:43:22+02:00da leonedilipari
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Eolie&Parco

msaveriopiccola.jpgdi Saverio Merlino

Mi viene chiesto, con insistenza, da molti amici qual’è la mia posizione sull’istituendo “ Parco Nazionale dell’Arcipelago delle Eolie”, oggetto, in quest’ultimo periodo, di numerosi interventi. Non voglio assolutamente sottrarmi, come ho sempre fatto, dall’esprimere la mia idea personale, fuori dei ruoli. Parto dal principio che i Parchi non sono “inutili” e non mi pare che siano da annoverare fra le realtà inutili i meravigliosi 25 Parchi Nazionali Italiani (Parco nazionale del Gran Paradiso; Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise; Parco Nazionale del Circeo; Parco Nazionale dello Stelvio; Parco Nazionale della Calabria; Parco Nazionale dell’Aspromonte; Parco nazionale delle Dolomiti Bellunesi; Parco Nazionale del GranSasso e Monti della Laga; Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano; Parco nazionale della Macella; Parco Nazionale del Gargano; Parco Nazionale della Val Grande; Parco Nazionale del Pollino; Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna; Parco Nazionale dei Monti Sibillini; Parco nazionale della Maddalena; Parco Nazionale del Vesuvio; Parco nazionale dell’Arcipelago Toscano; Parco nazionale del Golfo di Orosei e del Gennargentu; Parco Nazionale delle Cinque terre; Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano; Parco Nazionale della Sila; Parco Nazionale dell’Alta Murgia; Parco Nazionale dell’Appennino Lucano-Val d’Agri-Lagonegrese).

I Parchi Nazionali (nel nostro paese e altrove) sono un patrimonio inestimabile non solo per la tutela del territorio,della biodiversità e dell’ecosostenibilità ma sono anche attori centrali nell’educazione ambientale dei più giovani. I Parchi sono inoltre fondamentali per gestire il rapporto con il tessuto sociale soprattutto nei settori d’alta qualità. Essi giocano un ruolo strategico nella tutela della tradizione agricola, della pesca e principalmente nel rapporto con le popolazioni che, come noi, vivono delle risorse del turismo. E’ stata sempre questa la mia idea di “Parco” e sono convintissimo che su un “Parco Nazionale dell’Arcipelago delle Eolie” di questo tipo pochi o quasi nessuno può essere contrario. Invece cosa avviene alle Eolie? All’improvviso e in sordina ci viene “propinato” un’ipotesi di Parco che, a mio avviso, purtroppo, ha poco di quella che è la mia idea e di quello che speravo e per questo mi sono anche adoperato perché nascesse il “Parco Nazionale dell’Arcipelago delle Eolie”. La fretta, che sappiamo tutti cosa combina, e la carenza di comunicazione dei nostri amministratori, anche su questo argomento importante, non ha fatto altro che creare molta confusione nel tessuto sociale eoliano. Oggi vedo, con rammarico, che noi cittadini eoliani veniamo scomodati, con il rischio di litigare, per un altro grande “ blef”. Sì, un grande “ blef” perché quello che ci viene proposto non solo è inaccettabile dagli eoliani, ma non ha nulla che vedere con un serio Parco Nazionale. Quale sviluppo? Quale occupazione? Dove sono le risorse finanziarie necessarie?

Sappiamo inoltre che quei 350.000 € iniziali, previsti per il Parco, già alquanto insufficienti, non ci sono più. Sì, non ci sono più. Infatti, nella nuova manovra finanziaria i parchi sono stati ricompresi all’interno di un meccanismo che taglia del 50% i finanziamenti ad alcuni enti derivanti dallo Stato.  E’ un’altra operazione devastante di questo Governo. Un taglio del 50% non è nemmeno un taglio, è molto molto di più. Non è una riduzione di finanziamenti, è un’operazione che costringerà alcuni Parchi Nazionali a chiudere battenti. Tutto questo fa ritenere, ovviamente, che per i nuovi istituendi Parchi, Eolie compreso, non c’è un centeuro e se devono partire con 175.000€ (-50%) potrebbero pagare solo lo stipendio al consiglio d’amministrazione sicuramente presieduto da qualche onorevole “ trombato” o in pensione. Potrebbe verificarsi, con moltissima probabilità, l’ennesimo episodio della vicenda “enti inutili”. Mi viene in mente, quindi, un detto famoso: “ Senza soldi non si cantano nemmeno Messe”. Figuriamoci “ Sviluppo e occupazione”. Ed allora di cosa stiamo parlando? Su che cosa stiamo litigando? Non facciamo prenderci in giro e non facciamo il gioco dei soliti furbi e di chi pensa di fare demagogia su un argomento così serio ed importante. Il Parco Nazionale delle Eolie, a mio avviso, è una grande opportunità di sviluppo (sicuramente non l’unica) ma, alla luce di tutto quello che sta succedendo, ritengo che sarebbe opportuno riparlare  di Parco Nazionale delle Eolie quando ci saranno realmente  le risorse finanziarie sufficienti, le idee molto chiare e quando il regolamento di gestione sarà accettabile e condiviso e quando le perimetrazioni  coincideranno con il  vigente nostro Piano Paesistico che già,  a sufficienza, tutela e garantisce il nostro territorio, “Patrimonio dell’Umanità” dell’UNESCO.

Eolie&Parcoultima modifica: 2010-07-10T17:04:00+02:00da leonedilipari
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Eolie&Parco

acarmoz.JPGNoi delle Associazioni Ambientaliste presenti sull’isola di Stromboli, Ass. pro-Stromboli, Circolo Legambiente, WWF e Italia Nostra, siamo favorevoli all’istituzione del Parco delle Eolie, come lo fummo all’istituzione della Riserva dell’isola di Stromboli. L’istituzione del Parco permetterebbe di lavorare a livello legislativo e gestionale per migliorare quanto già ottenuto con la Riserva e per affrontare i numerosi e difficili problemi necessari per ristabilire un equilibrio messo da più parti a rischio. Soltanto nuove modalità di gestione del territorio, indirizzate al recupero e al sostegno delle attività tradizionali e al potenziamento delle emergenze culturali, archeologiche, paesaggistiche, naturalistiche di cui l’isola è ricca, potranno fermare quel declino che per Stromboli sembra inarrestabile. Il compito del costituendo Parco sarà, a nostro parere, difficile e impegnativo. Perché ci siano risultati il Parco deve provvedere ad una perimetrazione che includa zone di grande interesse geologico, attualmente escluse e a rischio di distruzione. Perché ci siano risultati occorre che si intervenga sugli abusivismi che hanno portato a situazioni di degrado nell’area stessa della Riserva.  Perché ci siano risultati occorrerebbe anche una protezione del Centro Storico, dove alla tipica architettura eoliana si stanno sostituendo mostri di cemento e anodizzato, dove il cimitero è stato privato della vista del mare da un inutile muraglione di cemento, dove la chiesa di S. Bartolo, con un interessante museo di ex voto e un antico organo, viene lasciata crollare. Ma soprattutto perché ci siano risultati occorre rendere gli Strombolani protagonisti attivi della vita del Parco in modo da promuovere comportamenti coerenti con la difesa del tesoro ambientale che è stato loro affidato e di cui appaiono finora per la maggior parte inconsapevoli. Noi invece consapevoli delle tante difficoltà mettiamo a totale disposizione del costituendo Parco il bagaglio di notizie e competenze acquisite in oltre un decennio di impegno a favore delle tematiche ambientali.

Giuseppina Moleta (presidente del Circolo Legambiente)
Aimée Carmoz (Ass. proStromboli e Italia Nostra Eolie)

Eolie&Parcoultima modifica: 2010-05-25T22:32:56+02:00da leonedilipari
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Eolie&Parco

dconti.jpgdi Danilo Conti*

A proposito del parco: “L’unico essere vivente che potrebbe sparire dalla faccia della terra senza che la terra ne risenta minimamente, è l’essere umano”.  Edoardo Valentini.
Caro Bartolino, mi trovavo sull’aliscafo andando a Stromboli per lavoro e sullo stesso mezzo viaggiavano dei personaggi che fanno politica (solo politica) ed andavano in giro per le Isole Eolie a fomentare la gente ignorante contro l’istituendo Parco delle Eolie. Raccolgono firme per una petizione raccontando a degl’ingenui che non potranno più raccogliere le olive, che perderanno i diritti sulla propria terra ed altre menzogne simili. Erano tutti di Lipari, proprio dell’Isola che insieme a Vulcano beneficerebbe maggiormente di un controllo ed una regolamentazione ambientale, proprio dell’Isola che insieme a Vulcano è stata maggiormente stuprata in ogni suo angolo.  A loro non interessa il futuro del nostro arcipelago, ma solo combattere a qualunque costo e su ogni fronte l’avversario politico e difendere celatamente le corporazioni di speculatori edilizi, geometri, cacciatori, costruttori. Sembra che chi sia contento e favorevole a questo parco lo sia solo per colore politico, come se la tutela dell’ambiente e la nostra sopravvivenza su questa terra sia di destra o di sinistra e non possa essere invece un’opportunità di sviluppo. Come se esistessero gli ambientalisti e gli sporchisti, di sinistra e di destra. Le persone di cui sopra secondo me hanno perso il senno e muovono il loro corpo e la loro coscienza solo in direzione di un fare opposizione a tutti i costi dimenticando che i loro figli dovranno abitare questi scogli e respirare quest’aria. Le persone di cui sopra dovranno sentirsi responsabili di futuri scempi come quello del Cappero, di Culia, di Monte Rosa, delle cave di pomice. Se dovessero riuscire nel loro intento dovremo dire grazie a loro di ciò che di simile accadrà in futuro. 
“L’unico essere vivente che potrebbe sparire dalla faccia della terra senza che la terra ne risenta minimamente, è l’essere umano”.  Da parte mia aggiungerei che se ciò, per assurdo e disgrazia e solo per l’uomo, dovesse accadere, il mondo tornerebbe a essere un paradiso terrestre, perchè governato unicamente dalle  leggi dell’armonia e dell’equilibrio.  Questo dovrebbe far riflettere su quanto grandi siano i limiti della nostra intelligenza. A dire il vero ciò che mi lascia più perplesso è il comportamento dell’uomo rispetto al degrado ed alla distruzione graduale del nostro paese. Tutti gli scempi che si perpetrano sul nostro territorio sono visti con fatalità, superficialità, disinteresse, sconfitta. Molti se non forse la maggioranza non si rendono conto che tutti noi siamo un frammento della terra e dell’universo, e che questi a loro volta fanno parte di noi. I fiori, gli alberi,  gli animali tutti, sono semplicemente nostri fratelli in questo meraviglioso viaggio che è la vita, e le montagne, i campi, gli oceani, sono tutti membri della nostra famiglia: ciò che accade alla terra inevitabilmente accadrà ai suoi figli. 
 Se gli uomini danneggiano il creato, prima o poi subiranno loro stessi le conseguenze, perchè sono costituiti dalla stessa essenza. E’ quello che io definisco la follia razionale dell’uomo, in cui, pur di riuscire ad avere un utile materiale (ricchezza, potere, ecc.) , si è disposti a distruggere e, se necessario, uccidere i propri simili, credendo magari di trarre dei benefici. Ormai l’uomo sta perdendo la consapevolezza del proprio intimo legame con l’universo e contemporaneamente smarrisce la propria istintività  (compresa l’inclinazione alla sopravvivenza e alla conservazione della specie) a vantaggio della ragione, ossia della cieca avidità, del desiderio di ricchezza materiale e del potere.
Credo che in questo secolo, più che mai, l’essere umano debba farsi un esame di coscienza e fermarsi a riflettere su quali debbano essere le sue responsabilità e, quindi future scelte. Dovrebbe imparare a ridimensionare il proprio ego, ormai ipertrofico, per sentirsi di nuovo parte del tutto, tornare a subordinare la ragione all’istintività e capire quali sono le vere priorità, rendendosi conto che ogni sua scelta, nel bene e nel male, inevitabilmente condizionerà gli eventi futuri. E’ inoltre essenziale che riconsideri che il concetto di utile non sempre legato al denaro, ma piuttosto connesso a qualcosa di più prezioso; insomma, dovrebbe riuscire a essere più animale e meno uomo e quindi, meno bestiale. 

*Ambientalista di destra ispirato da una lettera di Francesco Valentini e dal padre Edoardo Valentini grande viticultore.
Eolie&Parcoultima modifica: 2010-05-23T09:50:00+02:00da leonedilipari
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Da Trapani in linea Ruben Piemonte

ruben piemonte.jpgdi Ruben Piemonte

NO ai parchi nelle isole Eolie. Sentire parlare di parchi nelle nostre isole, soprattutto sapendo che a farlo sono quei politicanti che ben conosciamo, dovrebbe far suonare le campane di allarme nella testa di ogni Eoliano, come quelle che suonarono sulla civita quando le navi del Barbarossa assediavano l’abitato nel ‘500. Infatti sempre di latrocinio e riduzione in schiavitù  si tratta! Non illudiamoci: in ballo non c’è la salvaguardia di queste splendide isole ma soltanto la volontà di accaparrarsele, acquistando dei diritti su di esse. Sebbene in teoria potremmo essere tutti d’accordo su quanto scritto in questi spazi dall’amico Enzo Donato, relativamente ai vantaggi dell’istituzione del parco, ricordiamoci che la pratica è un’altra cosa, sfortunatamente! Ci vogliono fare vedere la luna nel pozzo. Non prendiamoci in giro…Se chi ci amministra non è capace di liberare dai detriti e mettere in sicurezza qualche km di strada come possiamo illuderci che sarà capace di gestire o controllare la gestione di una entità complessa come quella di un parco? Non abbiamo un telo che ci protegga dal sole e dalla pioggia mentre cerchiamo di imbarcarci sugli aliscafi passando su un rugginoso e malconcio pontile e ci aspettiamo di avere strumenti di protezione dell’ambiente? Gli stessi che oggi non ci ascoltano quando vogliamo spiegazioni sui servizi essenziali carenti o mancanti, perché domani dovrebbero ascoltarci sulla gestione del parco? Prima di meritare una riserva, marina, terrestre o di una qualunque combinazione delle due, dovremmo dimostrare di essere capaci di gestire la quotidianità, gli ordinari bisogni dell’isola, cosa che evidentemente non riusciamo a fare. Persino Ustica nata sotto i migliori auspici, che doveva essere il fiore all’occhiello delle riserve italiane, è stata commissariata e affidata alla gestione della Capitaneria di Porto per un lungo periodo di tempo. 

Sarebbe da stupidi guardare alla meta senza valutare il cammino necessario per raggiungerla: non siamo in grado di far nascere e poi di far crescere una “creatura” delicata come una riserva, almeno non con la attuale classe dirigente. A Pantelleria, sono nati comitati di opposizione al nascituro parco , che anche attraverso la testimonianza di persone provenienti da zone dove il regime di protezione è già stato avviato, aiutano i cittadini a capire che non è tutto oro quello che luccica…dovremmo prendere esempio. Sul mensile NAUTICA di qualche tempo fa si legge: Noi non contestiamo i parchi, anzi, vorremmo che ce ne fossero ma non troppi e ben studiati e attrezzati, sull’esempio francese e spagnolo. In tal modo tali zone diventerebbero il miglior richiamo per la nautica da diporto. Ciò che non possiamo accettare è che la nautica, addirittura anche quella a vela, sia off-limits, mentre, sicuramente già da quest’estate, vedremo sfrecciare avanti e indietro barconi turistici dei parchi o delle società da essi autorizzate che staccando costosi biglietti d’ingresso, sfrutteranno a fini privatistici un bene pubblico. Invece, per veder installate le boe d’ormeggio previste dai decreti dovremo certamente aspettare alcuni anni. …….. Quindi, sotto accusa è il modo e non la sostanza. I parchi devono essere fatti in modo scientifico, con fondi impiegati nel loro miglioramento e non per speculazione economico-politica. E particolarmente le decisioni che li riguardano non devono essere cervellotiche o opportunistiche, ma ispirate soltanto alle risultanze di indagini preventive e successive sperimentazioni, che diano la prova della bontà delle scelte. Magari finirà che per andare a fare il bagno a porticello, o ai faraglioni dovremo pagare un ticket, o andare con una di quelle barche autorizzate, che magari ci farà il prezzo residente. Nessuno, oggi, tra quelli che decantano i vantaggi del parco e dei posti di lavoro che esso porterebbe( da distribuire col solito sistema?), ha la credibilità per garantire ciò che sarà o che non sarà, quali diritti degli isolani saranno difesi e quali svenduti per denaro. Speriamo di rinsavire.

Da Trapani in linea Ruben Piemonteultima modifica: 2010-04-20T13:40:00+02:00da leonedilipari
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Eolie&Parco

anatolinuova.JPGdi Aldo Natoli

Parco sì? Parco no? E questo l’interrogativo che i cittadini  del Comune di Lipari in questi giorni  si pongono. L’istituzione di un Parco può essere una grande risorsa per un Paese, soprattutto se riguarda un territorio molto esteso, ma può essere causa di mummificazione se attuato su isole di modesta superficie, ampiamente urbanizzate e quindi umanizzate,  e se gestito male. La somma annua di 300.000 Euro che si vuole assegnare a quello delle Eolie per il suo funzionamento, se quanto si vocifera risponde al vero, non lascia molte speranze perché sarebbe una somma appena sufficiente per pagare i ricercatori di nuove poltrone: ben dodici. E’ quindi giunto il momento di fare chiarezza. E’ necessario ed urgente che il Sindaco di Lipari, anziché perdere tempo , come nell’incontro con gli abitanti di Quattropani, a delegittimare il lavoro della Commissione dei Capi Gruppo Consiliare che intende dialogare con la popolazione delle frazioni e delle isole per conoscere il loro pensiero, spieghi a tutti noi, avvalendosi del suo staff tecnico, quali sono i vantaggi e gli svantaggi che ne derivano al territorio ed alla popolazione dall’istituzione del Parco, ovvero i costi ed i benefici, tenendo conto che le Eolie sono  un’azienda turistica e come tale l’impianto economico  non può prescindere dalla realizzazione di un business plan. Che il Sindaco, dichiaratosi a Quattropani contrario a questo tipo di Parco, ci illustri la  proposta dell’Amministrazione Comunale  che deve anche sgomberare il campo ai tanti misteri che si evidenziano nella cartografia che ci è stata mostrata. Le “montagne bianche” di Acquacalda, sito Unesco perché di grande valenza scientifica, che hanno, tra l’altro,  causato la chiusura delle industrie che lavoravano la pomice con la perdita dei posti di lavori, e non mi riferisco soltanto a quelli della Pumex ma anche a quelli dimenticati dell’Italpomice, sono escluse dalla delimitazione del Parco. Quelle invece di punta Castagna e Porticello vengono classificate zona “C”, quindi non riconvertibili. Lo stesso dicasi per la discarica di Lami che invece sarebbe da risanare completamente, e così via. E’ giunto anche il momento che il Sindaco Bruno spieghi a noi cittadini, con la dovuta serenità, quanto e successo e quanto succede, dopo le dichiarazioni del Responsabile UNESCO, Angela Mazziotta, persona di grande professionalità e correttezza,  perchè  è inevitabile che tutto ciò  desta grande confusione, preoccupazione ed inquietudine nel Paese. Il Consiglio Comunale non può essere esautorato dal proprio ruolo ed i cittadini non possono subire imposizioni senza una ragionevole consapevolezza. Il risultato altrimenti è quello che una probabile risorsa venga intesa soltanto come l’ennesimo vincolo che, calato dall’alto, rappresenti, come evidenziato da Lega Ambiente in una nota di gennaio 2009, l’ennesimo carrozzone politico che può soltanto generare la morte di ogni attività sull’isola.

Eolie&Parcoultima modifica: 2010-04-19T20:01:00+02:00da leonedilipari
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Eolie&Parco

plagreca5.jpgdi Pino La Greca

Ho letto con grande attenzione la lettera del Presidente della Federalberghi, e debbo riconoscere che sin dal primo momento Chrstian ha saputo cogliere le grandi opportunità offerte dalla istituzione del Parco Nazionale delle Isole Eolie, ma ritengo che il ruolo centrale della discussione lo deve assumere il Consiglio Comunale, che ancora oggi, lo ricordo ai più, non ha mai discusso di questo importante strumento per la chiara responsabile del primo cittadino che sin dal 26 gennaio 2010, all’indomani dell’incontro di Roma, non ha sentito il dovere e l’esigenza di riferire al civico consesso delle discussioni avviate sul Parco; soltanto attraverso l’autoconvocazione delle minoranze il Paese ha iniziato a parlare di Parco. La stessa proroga richiesta del sindaco è nata dopo l’autoconvocazione e la discussione nata, soprattutto, all’interno del Paese che hanno mostrato come l’amministrazione comunale era profondamente divisa su di una vicenda di estrema delicatezza.

Va apprezzata, inoltre, la proposta avanzata sempre dai consiglieri di minoranza di affrontare, prioritariamente, i problemi della nostra comunità, dalla realizzazione delle case, alle aree artigianali, alle occasione di sviluppo, come hanno fatto presente qualche giorno fà, attraverso un documento pubblico. Si sente parlare di perimentrazioni più o meno fantasiose, alcune si rifanno alle aree “A” della mai istituita Riserva Naturale orientata di Lipari, ma su questa vorrei fare una piccola osservazione: la perimetrazione lasciava fuori dalla riserva le cave di pomice, allora ancora attive, ma oggi ha un senso lasciare le cave fuori dal perimetro della riserva? anche alla luce di una eventuale proposta di messa in sicurezza e riconversione dell’area? lo stesso naturalmente vale per la cava di Acquacalda e per Punta Castagna. Si tratta di una prima osservazione ma ritengo che soltanto dal confronto ampio all’interno della nostra comunità  possano nascere quelle giuste osservazioni, proposte anche dalla Federalberghi, che possiamo fare del Parco nazionale, il “nostro” Parco.
Eolie&Parcoultima modifica: 2010-03-24T08:04:55+01:00da leonedilipari
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Eolie&Parco

mloschiavopiccola.jpgdi Massimo Lo Schiavo*

Apprendiamo dagli organi di stampa una serie di comunicati e opinioni che alimentano una disinformazione totale circa il costituendo Parco Nazionale delle Isole Eolie. Leggiamo intere discussioni basate solo su divieti (peraltro alcuni totalmente falsi o infondati) atti a disinformare la popolazione Eoliana o a costituire preconcetti, a tal punto da ingenerare preoccupazioni in relazione a ciò che, invece, dovrebbe essere visto come un’opportunità per l’intero Arcipelago Eoliano. Se è vero, come è logico che sia, che all’interno di un parco non si può cacciare (ci mancherebbe!!!), false sono, invece le preoccupazioni per la pesca ( l’ambito marino non fa parte delle discussioni in atto relative al parco), per l’agricoltura, per i proprietari terrieri, per gli allevatori, e per tutti quei diritti che la Legge garantisce. L’isola di Salina, già sede della prima Riserva Naturale delle Isole Eolie dal 14 marzo 1984 è un ottimo esempio che ha dimostrato negli anni come un territorio può utilizzare la propria valenza naturale affinché diventi un bene da proteggere e promuovere, a tal punto da ottenere i massimi riconoscimenti a livello nazionale, come l’assegnazione delle 5 vele di Legambiente per tre anni consecutivi. Riteniamo che se all’epoca la stessa strada fosse stata imboccata dalle altre isole dell’arcipelago eoliano, oltretutto anch’esse ricche di pregi naturalistici unici, si sarebbe potuto evitare di finire sui giornali con notizie caratterizzate da un forte impatto negativo a livello mondiale, come la paventata esclusione delle Isole Eolie dalla lista dei Beni Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco (World Heritage List), che di certo non hanno giovato all’immagine delle Isole Eolie. Consideriamo inoltre, che se la scelta di un parco naturale eoliano, fosse stata fatta in passato in modo consapevole e lungimirante dalle Amministrazioni locali, l’intero nostro territorio avrebbe avuto certamente ricadute occupazionali nel settore della salvaguardia e della tutela del bene “Natura”. E’ doveroso ricordare che, oggi, il Parco Nazionale delle Isole Eolie è una scelta delle Amministrazioni Locali, che insieme alla Provincia Regionale di Messina e all’Assessorato Territorio e Ambiente, partecipano attivamente alla sua costituzione, non rimanendo semplici spettatori passivi che subiscono “l’ennesimo pacco calato dall’alto”, come erroneamente si apprende da diversi comunicati stampa. Gli eoliani oggi sono, e devono continuare ad essere, artefici del proprio futuro. Eviteremmo, quindi, discussioni prive di fondamenta, che dovrebbero anzi essere basate su notizie e fatti oggettivi, come le bozze dello Statuto e dei vari Regolamenti, e inviteremmo le associazioni di categoria a discutere nelle sedi opportune affinché, in un’ottica costruttiva e non distruttiva, lo spirito generale prevalga sui personalismi. Rimaniamo fermamente convinti che l’interesse da tutelare sia quello collettivo di tutta la popolazione delle Isole Eolie e non solo di una piccola parte di essa. Se si considera che il principale motore dell’economia di queste isole è diventato il turismo, i cui flussi si muovono verso le nostre isole prevalentemente per le bellezze storiche, paesaggistiche e naturalistiche locali,  noi tutti dobbiamo essere custodi gelosi del nostro territorio affinché, il bene “Natura” possa essere trasmesso intatto alle future generazioni, e dal quale si possa avere una ricaduta anche occupazionale.

*Sindaco del Comune di Santa Marina Salina

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Eolie&Parcoultima modifica: 2010-03-11T20:28:00+01:00da leonedilipari
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