di Felice D’Ambra
A Lipari abito in contatto con la parete della casa di Bartolo Greco (noto “Faralla”), una volta abitata dalla famiglia Salmieri.
Lo conobbi da quando assieme la famiglia venne ad abitare in Vico Volpe.
Tutte le volte che l’incontravo, aveva sempre una sigaretta in bocca, con grande piacere lo salutavo, e lui sempre gentile mi chiedeva notizie della Sardegna, quando partivo e quando ritornavo a Lipari.
Da alcuni anni, stranamente, non lo vedevo più seduto alla punta della discesa di Vico Volpe verso Via Garibaldi per Marina Corta.
Mia sorella Eloisa mi diceva che non usciva quasi più di casa e questo mi rattristava molto.
Avevo un gran rispetto per lui e per questi uomini di mare bruciati dal sole, compagni di mio fratello Aurelio, che trascorrevano la vita a Marina Corta, culla dell’attrazione marinara.
Bartolo Greco era un uomo mite, un uomo educato e un grande accanito fumatore,
e come tutti gli altri che non ci sono più, era un pezzo di storia di Marina Corta.
Ogni qualvolta che ripartivo, non vedendolo quasi più, gli lasciavo i saluti.
Ai figli, nuore, parenti e familiari, le mie più sentite condoglianze.
Le mie condoglianze anche a tutta la famiglia di “Tureddu” Greco.
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